giovedì 20 maggio 2021

COLLEZIONE PICCOLOMINI SPANNOCCHI anche su LE MERIDIE

La copertina, presentando un particolare dell’opera “ il Ratto di Europa” di Johann Konig (Norimberga1586-1642), un olio su rame, appartenuto alla raccolta dei Gonzaga, introduce al carattere cosmopolita della collezione Piccolomini Spannocchi nata per amore
grazie al matrimonio tra Caterina di Antonio Piccolomini e Giuseppe di Silvio Spannocchi. Una collezione prestigiosa affascinante per provenienza temporale –geografica e per varietà dei materiali, di stili e delle tecniche utilizzate. Le opere giungono sì dall’ambiente toscano come i cartoni di Domenico Beccafumi, realizzati per il pavimento del Duomo di Siena, ma anche dal Ducato di Mantova, dal principato arcivescovile di Trento, dal nord Europa con opere dei Fiamminghi; con apertura verso tecniche stili e materiali che spazia dall’olio su tela, su rame, su tavola, su marmo e ardesia, su lavagna, olio e tempera su rame, a tempere su pergamene rappresentanti uccelli, insetti, fiori e frutti di Angelo Maria Colombini (Gubbio1611- 1673), al commesso marmoreo, all’olio su carta incollata su tavola. A distanza di 250 anni dal matrimonio e, dopo 186 dalla donazione civica del 1835 la collezione si riunifica raggiungendo il numero di 165 opere per esporre le quali è stata aperta una sezione espositiva nuova e permanente nelle sale del quarto livello dell’antico spedale del Museo di Santa Maria della Scala che crea, insieme al duomo che la fronteggia e l’ affianca, l’ Acropoli senese! Restituzione filologica dei tre distinti nuclei collezionistici costituenti la collezione che si snoda su pareti di diverse sfumature di celeste in cui si evidenziano dei sottogruppi basati sull’appartenenza geografica: Maestri italiani, Nordici e Senesi e sulla cronologia delle opere. Molto importante, per la riunificazione della collezione, la consultazione degli archivio famigliare conservato nel castello di Modanella presso Rapolano ritenuto fino ai tempi nostri disperso. Valori storico geografico culturale e simbolico questa collezione che ha previsto 3 anni di lavori partendo da un accordo del 2017 tra l’allora Ministero dei Beni e dell’attività culturali e del Turismo, oggi Ministero della cultura e il Comune di Siena per un lavoro di squadra tra studiosi ed enti territoriali come appunto il Comune, la Direzione Regionale Musei della Toscana con il coinvolgimento degli Uffizi, la Provincia di Siena e della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Siena Grosseto Arezzo. I valori e i significati di questa nuova opportunità culturale sono arricchiti grazie ad una serie di video evocativi dei luoghi e dei personaggi: le dimore famigliari Piccolomini (nel Cinquecento abitavano a Siena ben 36 famiglie discendenti dai Piccolomini) e Spannocchi con la casa Spannocchi di San Domenico (nobile famiglia che trae origine da Spanocchia nel Comune di Chiusdino già castello nella montagnola senese in val di Merse, il preposto di Trento Lidovino Piccolomini; degli eventi dal sacco di Mantova nel 1630 città che i Gonzaga avevano reso, in tre secoli di dominio, una capitale europea con una corte aperta verso le maggiori suggestioni europee dove erano accolti artisti come: Antonio Maria Viani, Pieter Paul Rubens che del barocco europeo è considerato il padre; luoghi, personaggi ed eventi che hanno caratterizzato le rocambolesche vicende della collezione. Carmelina Rotundo foto di Paolo Lazzeroni

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