base alle necessità di ognuno. Un altro insegnamento fondamentale della Mazza è che tutti i bambini devono essere trattati allo stesso modo, perché ogni allievo ha delle qualità, anche quelli che, a prima vista appaiono svogliati o hanno difficoltà ad apprendere. Il compito dell’insegnante è anche quello di saper cogliere e aiutare a sviluppare le capacità di ognuno, in modo che tutti diano il meglio di sé.
L’insegnante deve essere in grado di gestire una classe variegata, dando ad ognuno i tempi per apprendere che necessita. In questi casi è inevitabile un rallentamento nello svolgimento del programma, ma non si può certo lasciare indietro chi non capisce alla prima volta e proseguire con chi è in grado di comprendere. Si deve tener conto del fatto che non tutti imparano allo stesso modo e con gli stessi tempi degli altri. A questo proposito la Mazza dice che è meglio insegnare poco e bene, che tanto ma in modo superficiale, perché non serve dare nozioni su nozioni che poi, possibilmente verranno dimenticate in fretta a causa del poco tempo impiegato per ognuna di esse. Maria Elisabetta intuisce e sperimenta quanto è di fondamentale importanza, nel processo educativo e formativo, la personalità dell’insegnante.
Le sue parole risultano ancora oggi molto attuali, nonostante siano passati diversi anni dal periodo in cui lei operava e molti dei temi che lei affronta sono tuttora argomenti di discussione nelle scuole.
La sua figura è quanto mai viva, se si pensa che esiste l’associazione laicale dedicata a Maria Elisabetta Mazza, che viene pubblicata “La Nuova Via” e che il 28 aprile del 2009 il comune di Bergamo, con una pubblica cerimonia, ha voluto intitolare il giardino della scuola primaria Diaz a lei, maestra di grande spessore.
L’intitolazione di uno spazio pubblico di uso comune, ha aperto ufficialmente la celebrazione, ancora in corso, per il 60° anniversario della sua morte, avvenuta nel 1950.
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