8 NOVEMBRE LA VIA della CASTAGNA
THE CHESTNUT WAY
Il sole non mi aveva,
nemmeno per un attimo, abbandonata mentre ridiscendevo dal
CASTELLO DI MONTEMURLO
……. e,
come
si lasciavano contaminare di luce quei piccoli soffioni nati sui muri di pietra
ai margini della strada: piccoli, piccolissimi soffioni che con un soffio
appena potevano perdere la corolla e che ora , riempiti di luce, sembravano
preziosi come diamanti… anche gli olivi
non volevano restare indietro e protendevano le loro foglie lanceolate verso la
luce…… tutto……. ogni cosa era nella mente e nel mio cuore:
La sosta al castello
dell’ IMPERATORE a PRATO, un castello che è rimasto senza copertura , senza stanze che perciò non conoscono suontosi arredi, ma anzi sulle mura hanno avuto spazio e tempo le
piante, a prova che a Federico II°, come a tutti è concesso
un tempo, quel tempo per transitare su questa terra a cui non è dato a
noi mortali aggiungere o togliere
nemmeno una frazione di attimo !
Nella piazza del Castello ci intratteniamo scoprendo la
facciata della chiesa realizzata anche con il serpentino quel marmo, anzi ci
dice la guida quella roccia, di
colore della pelle del serpente ( anche
se può essere azzurra, o nera persino).
Una roccia che viene ricavata dal Monferrato,
da Montemurlo un serpentino quest’ ultimo che è servito a fare le
autostrade; la sosta al bar
MAGNOLFI animato da una folla di persone
che si stanno deliziando con dolci meravigliosi e cappuccini e naturalmente è d’ obbligo lasciarsi andare ai cantuccini incartati in azzurro gli
storici quelli che una volta assaggiati
non lo dimentichi più; scoprirò anche che sono realizzate a PRATO le stufe
felici in cotto o in cotto smaltato .
La ripresa del pullman, guidati sempre dall’ impareggiabile gentilissima Ilaria ci porta per paesaggi di natura e di costruzioni… Oste, Oste di Montemurlo dove arrivavo negli anni settanta per insegnare: avevo 19 anni vincitrice di concorso in quel lontano 1973…. ed insegnavo in un capannone, un capannone come tanti, fra i tanti dove operai lavoravano io entravo per testimoniare una missione:
insegnare a trarre fuori da ognuno i propri talenti nel rispetto di ogni vita .
La ripresa del pullman, guidati sempre dall’ impareggiabile gentilissima Ilaria ci porta per paesaggi di natura e di costruzioni… Oste, Oste di Montemurlo dove arrivavo negli anni settanta per insegnare: avevo 19 anni vincitrice di concorso in quel lontano 1973…. ed insegnavo in un capannone, un capannone come tanti, fra i tanti dove operai lavoravano io entravo per testimoniare una missione:
insegnare a trarre fuori da ognuno i propri talenti nel rispetto di ogni vita .
Dopo poco giunti a Montemurlo
scendiamo davanti al comune vecchio per percorrere una strada dove nel grigio asfalto sono
incastonati vetri ( mi piace pensare di Murano)
e che poi si snoda a tornati in salita circondati da olivi per raggiunger
il castello, i castelli si sa sono sempre in alto sono la dimora del signore che cerca il luogo sicuro a cui approdare
protetto…..( protetto da chi ? Mi sono sempre chiesta ed a questo punto chiedo anche a voi lettori
si vuole il potere a
tutti costi per essere al servizio, per poter migliorare le sorti di ogni persona, per costruire una società giusta insieme per amare ed essere più
amati…… e allora dobbiamo avere paura,
paura di essere più amati?
Appena passata la
porta
gli incontri con le persone, con le bellezze di Montemurlo e le cose fatte
a mano. oggi a Montemurlo ci accoglie:
il miele e le farine, un buon caffè….. la palestra con proposte di ben”essere” al gusto esaudito con dolcezza segue la scoperta di banchetti che straboccano di invenzion:i
gioielli, coccinelle giganti, papere
allegre, oggetti di legno su cui sono incise
frasi gentili
“ qualche volta sulla
terra gli angeli non hanno le ali e allora li chiamiamo amici….”
su un altro banchetto
mille creazioni in pasta di mais di MAILA
animali troppo simpatici, i presepi son collocati in scrigni, in campane, in lanterne e le bambole bionde
hanno i capelli colorati con zafferano, una è la miss arcobaleno … alla fine dei banchetti ritorna il gusto il protagonista: le CASTAGNE: frugiate, necci, castagnaccio….. ripercorro
la fila dei banchetti dal lato opposto ancora gioielli e tatoo
La PIEVE DI SAN
GIOVANNI DECOLLATO
un gioiello che mi “incatena” seduta ad ascoltare la musica a
volgere lo sguardo alla scoperta delle opere d’ arte scoprendo
il Presepe, la Sacra Famiglia, la Madonna del Rosario, l’ Assunzione della Vergine che porta sul
retro dipinto San Giovanni e, in quell’
atmosfera di pace
l’
incontro con Marco e Sofia,
due giovani
studenti di Prato venuti qui per la sagra della Castagna..
un dialogo tra
generazioni senza mai esserci conosciuti
che mi lascia ricchezza di speranza nelle mani ed ai due giovani …?.....
riporto qui la loro email
Buongiorno
siamo i ragazzi con i quali ha scambiato un'interessante conversazione ieri pomeriggio nella chiesa di San Giovanni della Rocca di Montemurlo. Ci ha fatto veramente piacere incontrare una persona così colta e saggia e la conversazione è stata un'esperienza che ci ha fatti ragionare molto, soprattutto sui temi trattati. E' stata un'esperienza che ci ha fatto aprire la mente e anche il cuore e siamo rimasti consapevoli di essere usciti da quella chiesa con un insegnamento in più. Ci piacerebbe essere partecipi di un'altra occasione di questo tipo, vista la sua grande umiltà e benevolenza verso tutti. Per questo le chiedo cortesemente di metterci a conoscenza delle date in cui terrà incontri o se è possibile vederci per un ulteriore scambio di idee e pensieri come è stato domenica in un posto colmo di storia e di cultura quale la Rocca di Montemurlo. Per adesso la ringraziamo per la sua disponibilità nell'aiutarci.
Marco e Sofia
siamo i ragazzi con i quali ha scambiato un'interessante conversazione ieri pomeriggio nella chiesa di San Giovanni della Rocca di Montemurlo. Ci ha fatto veramente piacere incontrare una persona così colta e saggia e la conversazione è stata un'esperienza che ci ha fatti ragionare molto, soprattutto sui temi trattati. E' stata un'esperienza che ci ha fatto aprire la mente e anche il cuore e siamo rimasti consapevoli di essere usciti da quella chiesa con un insegnamento in più. Ci piacerebbe essere partecipi di un'altra occasione di questo tipo, vista la sua grande umiltà e benevolenza verso tutti. Per questo le chiedo cortesemente di metterci a conoscenza delle date in cui terrà incontri o se è possibile vederci per un ulteriore scambio di idee e pensieri come è stato domenica in un posto colmo di storia e di cultura quale la Rocca di Montemurlo. Per adesso la ringraziamo per la sua disponibilità nell'aiutarci.
Marco e Sofia
….. la CHIESA mi vien presentata nei suoi ambienti da Alessandro una persona
consapevole della bellezza di cui è
custode e come è orgoglioso dei lavori di restauro nati e portati animosamente
avanti dal COMITATO MONTEMURLO ALTO dal COMITATO FESTA DELL’ OLIO…… ora sta
aprendo la porta per introdurmi negli ambienti che verranno inaugurati per la
festa dell’ olio e che accoglieranno il Museo Diocesano, .il mio ultimo sguardo
va alla CROCE,
alla Santa Croce di MONTEMURLO,
uno sfregio è sul
volto di CRISTO dalla SANTA CROCE gli
esseri umani sono stati capaci di umiliare ancora il Figlio dello stesso nostro Creatore, ma GESU’ risorge sconfiggendo la morte e
dicendoci che è li pronto ad accoglierci
nel suo immenso amore
……. Nella bellezza
della corte tranquilla con piante e vasi
di fiori… SOTTO UN CIELO AZZURRO -CELESTE
INCONTRO
Il fotografo Di Sapio
il quale ha documentato da tempo i momenti di vita a Montemurlo lui fa gli
ascensori porta in alto le cose materiali
e con gli scatti ricorda al cuore momenti della vita … che fortuna
averlo conosciuto perché è lui a pormi in una serie di dialoghI davvero costruttivi
… mi presenta anche
Valerio lo storico di Montemurlo una
persona davvero speciale…… come speciale
È l’8 novembre
GIORNATA NOVEMBRINA INONDATA DAL SOLE
la PADELLA GIGANTESCA sotto cui viene acceso il fuoco per permettere alle
castagne di divenire caldarroste
Mi sarebbe piaciuto
rimanere
al crepuscolo a vedere il tramonto al di là si quella padella circondata da tanti volontari . . ma la terza meta ci aspetta:
al crepuscolo a vedere il tramonto al di là si quella padella circondata da tanti volontari . . ma la terza meta ci aspetta:
la tenuta del
marchese PANCRAZI;
percorrendo il bel viale entriamo nella cantina poi nel cucinone che ha il grande camino e alle pareti il fiasco- orologio… piatti di ceramica e sulla tavola le bottiglie di vino rosè e Pinot che ci vengono servitI con eleganza e cortesia dallo stesso marchese…. nell’ altra stanza scopro una fumettistica unica attraverso una serie di quadri in cui si danno consigli al contadino
percorrendo il bel viale entriamo nella cantina poi nel cucinone che ha il grande camino e alle pareti il fiasco- orologio… piatti di ceramica e sulla tavola le bottiglie di vino rosè e Pinot che ci vengono servitI con eleganza e cortesia dallo stesso marchese…. nell’ altra stanza scopro una fumettistica unica attraverso una serie di quadri in cui si danno consigli al contadino
un luogo in cui
viviamo la magia del tramonto:
tappeti di foglie regali colorate dall’ autunno…..
tappeti di foglie regali colorate dall’ autunno…..
in alto intrighi di
rami, di tigli e di querce quasi
spogli tra cui sta entrando in scena il tramonto:
un cespuglio di rose rosa, rosa che tanto somiglia ai rosa del tramonto testimonianza,
un cespuglio di rose rosa, rosa che tanto somiglia ai rosa del tramonto testimonianza,
che noi pur piccoli,
puri piccolissimi siam parte di una immensità, una immensità che è amore….
mi rimane in mano
una foglia verde con un tocco di giallo
profumatissima e una pampino screziato di rossi…….. bellissima come bellissima è la vita se………..
Carmelina
ringrazia gli organizzatori di
THAT’
S PRATO, le guide ILARIA e SIMONA
E TUTTI TUTTI perché INSIEME CI SIAMO DIVERTITI UN MONDO
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