QUADRI DE LA MONTAGNA
PISTOIESE
Questa
montagna pistoiese cosi bella intricata
ed aperta, silenziosa e maestosa verdeggiante dove giungiamo a
VICO ..
in cattedrali che hanno per soffitti chiome di alti
castagni le cui foglie giocano
a nascondere il cielo oggi terso turchino, la tavolata il buon vino, i dolci, la
tombola, i grandi cani, i canti, i balli del gruppo
GIGETTO
DEL BICCHIERE che prende il nome dal poeta nato a RIVORETA ..Gigetto..in un villaggio agricolo, su dove
allinga il faggio, nacque lo scorso secolo .. tipico personaggio Gigetto ( Luigi Ferrari 1841-1930) lo
chiamarono, in molte arti fu esperto studiando su le pagine del monte libro
aperto di quella terra…….
l’
anima respira, si abbevera a
paesaggi bucolici…
mi piace la fisarmonica ed ogni parola e nota … quei tronchi hanno forme volti e volumi come colonne di una cattedrale plasmate da tempeste e da carezze di vento, dalle piogge ora leggere, ora a scroscio!
mi piace la fisarmonica ed ogni parola e nota … quei tronchi hanno forme volti e volumi come colonne di una cattedrale plasmate da tempeste e da carezze di vento, dalle piogge ora leggere, ora a scroscio!
Che bello il trescone,
la quadriglia balli popolari gli uomini
van levando il cappello e salutano in segno di grande signorilità, le
donne sventolano le gonne… fino all’ ultima nota di canzoni quali: l’
ortolano, il Sor Cesare, Maremma amara,
il Rispetto, I miei cavalli..
rimango
ammirata ed applaudo contenta a
quella festa cosi semplice e cosi
festosa … grazie a tutti a Clara a Claudio, a SARA, la più piccola del gruppo a Ugo
dalla bella voce, a ……
Questa montagna
pistoiese carica di buoni odori e di mirtilli,
di lamponi, dove per la prima volta assaggio caffè d’ orzo corretto al
vino, confetti dalle superfici bitorzolute, caffè d’ orzo con panna…pizza
napoli della rosticceria PORT’ ARSA..
San MARCELLO
che avevo
raggiunto al tramonto in cui vivevo oggi l’ alba in una casa da favola dove la mia
stanza che ha una finestra a cui si
affaccia il sole e la luna dove nel giardino mi sovrasta in altezza l’
altissima pianta d ortensie bianca e l’ ombra l’ avrò sotto l’ albero
portafortuna del trifoglio.. leggendo il
volume:”
l’ arte del
rilassamento” di Jacobsen
facente parte di la collezione
di divulgazione scientifica la scienza e la vita
e mi abituo a
veder api che fanno all’ amore con
corolle di fiori ….
Maresca
una sola strada su cui
a destra e sinistra case….
dalla macchina, ormai
immobile, della tramvia su fino al grande cinema ora chiuso, all’ edicola ,
alla chiesa al tempio sacro dove sulla parte laterale scopro il monumento alla
solidarietà sulla targa sono incise le
parole “ci sono momenti della vita che
anche ricevere un semplice buongiorno è grande come una casa”Germano Pacelli…
un monumento vandalicamente colpito in
una oscura notte da ……. Ma quel dolore che mi sta prendendo viene allontanato
dall’ arrivo dell’autore un uomo dallo
sguardo vivace pieno di luce e forza: la grande scultura in cemento nasce dal
cuore da un vero episodio di guerra
mi colpiscono le uova
in mano all’ uomo e come calamitata,
dopo aver portato locandine e inviti de
” la
sposa cibernetica” dalla civiltà
contadina all’ epoca del social evento convegno ideato interamente realizzato
da FRANCA BLASONE
mi imbatto alla mostra di quell’ artista
incontrato accanto alla chiesa
Germano PACELLI
entro in una atmosfera unica nei suoi dipinti c’è la guerra, l’ amore per la moglie, il
racconto della sua emigrazione una atmosfera incantata “con i colori non si può mentire”
Le parole del
racconto della sua vita s’ intrecciano con l’ amore verso gli altri, quei ricordi terribili della guerra si
amalgamano con i disegni che la
suora spesso gli faceva ricopiare dai
santini..
la storia di Maresca
“offesa” da 3 bombardamenti si intreccia con il coraggio della gente che, scappata nel bosco.. ritornava per ricominciare a costruire ed è musica sentire Germano ricordar della scuola elementare la cartella fatta di pezza della mamma le più belle di fibra i libri ce li passavamo da sorella a fratello da amici….. c’ era il calamaio e l’ inchiostro lo dava la maestra, penne e pennini a scuola si faceva anche ginnastica le parallele la corda” io ero abituato nel bosco a fare Tarzan tutti i bambini di allora imitavano gli eroi dei cartoni animati” dopo le lezioni si tornava a casa a mangiare dove la mamma ci aspettava con delle belle fette di pane con marmellate e, finite le elementari, a piedi San Marcello km di strade per i boschi stemperate nella gioia di veder i fiori di sentirsi parte della natura
“offesa” da 3 bombardamenti si intreccia con il coraggio della gente che, scappata nel bosco.. ritornava per ricominciare a costruire ed è musica sentire Germano ricordar della scuola elementare la cartella fatta di pezza della mamma le più belle di fibra i libri ce li passavamo da sorella a fratello da amici….. c’ era il calamaio e l’ inchiostro lo dava la maestra, penne e pennini a scuola si faceva anche ginnastica le parallele la corda” io ero abituato nel bosco a fare Tarzan tutti i bambini di allora imitavano gli eroi dei cartoni animati” dopo le lezioni si tornava a casa a mangiare dove la mamma ci aspettava con delle belle fette di pane con marmellate e, finite le elementari, a piedi San Marcello km di strade per i boschi stemperate nella gioia di veder i fiori di sentirsi parte della natura
..” i colori non si
possono dominare
sono i colori a dominare obbligano ad essere sinceri” ed in mezzo a quei quadri respiravo la solidarietà il coraggio, l’ amore di un grande la bellezza di fiori ritratti come nel sogno.. bellissimi
sono i colori a dominare obbligano ad essere sinceri” ed in mezzo a quei quadri respiravo la solidarietà il coraggio, l’ amore di un grande la bellezza di fiori ritratti come nel sogno.. bellissimi
MARESCA .. città da raccontare che si estende a
destra e sinistra di una strada dove belle gelaterie promettono delizie di
gelati e salendo ancora con per guida Germano
bellezze di ortensie alcune azzurre,
molte rosa bianche dove s’ incontrano gruppi statuari realizzati da Germano che danno il benvenuto nella sua ampia dimora
dove tutto ricorda la Vita, le persone
amate
“ eravamo divisi ed
uniti nello stesso tempo ognuno poteva svolgere la sua attività, Neliana mia
moglie lavorava con l’ ago e il filo io a scolpire i
bimbi a giocare… che meraviglia aver incontrato un grande un uomo grande nel
coraggio nella solidarietà nel rispetto nell’ amore verso gli altri …….
nella mani è restato un acquerello l’ ho scelto io mi
ispirava la mancanza,
s’ intitola la mancanza mi dice PACELLI una sedia vuota in una immensità del paesaggio
s’ intitola la mancanza mi dice PACELLI una sedia vuota in una immensità del paesaggio
mancanza di mio fratello Cesare
per me …..
la pace ?
….. difficle quasi
una illusione .. mi sta parlando Pacelli ….che si illumina raccontandomi del
campo di ciclamini che ogni stagione con la moglie andavano a vedere…..
Carmelina dedica
....
parlando di sé Germano dice :
Sono Germano Pacelli, ultranovantenne ex operaio ed ex emigrante per lavoro, come tanti altri.
.... un'autodidatta sia per la pittura, sia per la scultura. Da amici ho avuto incoraggiamenti e ascoltato insegnamenti
....
parlando di sé Germano dice :
Sono Germano Pacelli, ultranovantenne ex operaio ed ex emigrante per lavoro, come tanti altri.
.... un'autodidatta sia per la pittura, sia per la scultura. Da amici ho avuto incoraggiamenti e ascoltato insegnamenti
Riconosco che il convivere ha bisogno di geometrie, però il sovrapporsi di queste ostacola l'uomo nel manifestare il suo senso pratico e umano che gli permette di sopravvivere e di progredire. i quadri sono 55x31 in tela montata su pannello
il primo, 49x59 su pannello
il secondo e 40x61 in tela montata su pannello il terzo, tutti eseguiti con la tecnica della tempera all'uovo.
il primo, 49x59 su pannello
il secondo e 40x61 in tela montata su pannello il terzo, tutti eseguiti con la tecnica della tempera all'uovo.
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