Al Museo Nazionale del Bargello
che per la sua collezione di statue rinascimentali è considerato tra le più notevoli a livello mondiale( annovera infatti capolavori di Michelangelo, Donatello, Ghiberti, Cellini, Giambologna, Ammannati ed altri importanti scultori, oltre a una grande raccolta di arti applicate, organizzate principalmente per tipologia è ospitata per la prima volta in ITALIA
La fabbrica della bellezza
La manifattura Ginori e il suo popolo di statue
1 dal 8 maggio – al 1 ottobre 2017 ovvero
la storia della trasformazione di un’invenzione scultorea in una porcellana.
A calamitare gli sguardi e il cuore ancora statue, ma questa volta realizzate in porcellana:
all' entrata due VENERI : la Venere dei Medici in porcellana, che riproduce la celeberrima statua della Tribuna e la settecentesca Venere in bronzo prestata dal Principe del Liechtenstein due veneri che hanno di fianco il Mercurio, anch’esso traduzione monumentale in porcellana da una statua antica e prima dell' uscita
dalla mostra: il Camino monumentale in porcellana, opera che desta ammirazione per gusto e perizia tecnica-ornamentale . Nella parte superiore sono affiancate le traduzioni in porcellana di opere di scultori illustri: il bassorilievo ovale con “putti che stillano i fiori”, tratto da un bronzo di Massimiliano Soldani Benzi, e le riduzioni dell’Aurora e del Crepuscolo scolpite da Michelangelo per la tomba di Lorenzo de’ Medici nelle Cappelle Medicee opera singolarissima attribuita a Gasparo Bruschi, capo modellatore a Doccia, e al quadraturista e scenografo Domenico Stagi.
Oltre che per raccontare al grande pubblico un capitolo straordinario della produzione scultorea MOSTRA DI GRANDE BELLEZZA che ha un valore aggiunto in quanto si propone di ridestare l’attenzione dei fiorentini e dell’opinione pubblica internazionale sulla sorte del Museo di Doccia.
con la speranza che la mostra : La Fabbrica della bellezza già nel titolo riunisce lavoro e bellezza proiettandosi nell' auspicio che
contribuisca alla rinascita del Museo e al rilancio della Manifattura Ginori
,
la più antica in Italia e tuttora funzionante. fondata nel 1737 dal marchese Carlo Ginori a Doccia, nei
pressi di Firenze, la manifattura di porcellana di Sesto Fiorentino, divenuta
nel 1896 Richard Ginori
Il marchese Ginori raccolse sistematicamente le forme
presenti nelle botteghe appartenute agli scultori attivi dal tardo Rinascimento
al Barocco, servendosene per creare i modelli della sua grande scultura in
porcellana. Contemporaneamente egli acquistava modelli dagli ateliers degli
scultori fiorentini del tempo, o commissionava riduzioni dalle più celebri
statue antiche. La collezione di modelli per le porcellane che ne scaturì
venne ampliata dagli eredi di Carlo, ed oggi è divisa tra la manifattura
Richard Ginori e il Museo adiacente alla fabbrica, chiuso dal maggio
2014. Si tratta di un eccezionale insieme di opere, di fondamentale importanza
per la storia della scultura conosciuta fin dalla pioneristica
pubblicazione (dovuta a Klaus Lankheit, nel 1982) di un inventario del tardo
Settecento, e quindi in parte illustrata in una mostra del 2005 al
Liechtenstein Museum di Vienna, nonché in una serie di studi recenti dedicati
alla storia della produzione ceramica.
Catalogo Mandragora
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