giovedì 23 agosto 2018

link video OCEANI D' AMORE realizzato da LUCA LAZZERINI 20 agosto 2018

biografia LUCIANA ZANCHINI


LUCIANA ZANCHINI INFERMIERA PER  PREDISPOSIZIONE GENETICA

 

                                                              Passione dedizione  rispetto  le vengono dall' esempio dato da nonna Lia (1915-1991) la grande Lia che  diceva sempre pane al pane, vino al vino e che era cresciuta con la famiglia nella parrocchia di Argenta al servizio di don Minzoni.  Un esempio fulgido di una generazione che ha  visto  la morte in faccia e che aveva perso,  a causa dei bombardamenti, i propri cari  e ogni bene materiale:  Argenta,  in provincia di Ferrara, nel ' 45 veniva rasa al suolo dai bombardamenti , Lia, che nel frattempo col marito aveva trovato lavoro in ferrovia a Russi, in provincia di Ravenna, fu avvertita dello sterminio della sua famiglia, da un conoscente, che l’aveva raggiunta in bicicletta(60km) per darle la notizia.  Lia e Nino con coraggio  si rimboccarono le maniche e superarono il dolore  prodigandosi in ogni modo per i più deboli , specie per i malati, consapevoli che è donando che si riceve e trasmettendo con convinzione questi valori alla nipote Luciana alla quale  è venuto naturale svolgere la professione infermieristica.

Le  foto di Luciana Zanchini  fanno pensare, commuovono, stimolano  e più si guardano e più  si scoprno dettagli particolari, trasparenze,  giochi   per intonare  il ” suo” cantico delle creature lodando  il Creatore,  ponendoci di fronte a  qualcosa che non è solo immagine e tecnica, ma  sentimento per coinvolgerci ancora.  Il poster che dedica alla vicenda Cesare- Carmelina  mette insieme arte  e storia,  passato e presente in una attualità sconvolgente:  la Piagnona  richiamava a raccolta  i seguaci del Savonarola, la   Piagnona dava l' allarme e radunava  per mettere  a conoscenza e  riunire nel dialogo.

  VIVA SAN MARCO  ESEMPIO FULGIDO PER L' UMANITÀ !

Carmelina Rotundo Auro .

 

 

lunedì 20 agosto 2018

REMO FAGGI pittore PAVESE






 
Al tramonto sfogliando il volume

                                             REMO FAGGI  pittore pavese

 tutto ciò che è scritto avverrà…

                                                                               19 agosto 2018

 L’ arte ?

 su una superficie piatta creare volumi e profondità altre “dimensioni “ riuscire  a far LUCE

 sulla bellezza a far  vedere  quello che c’è di profondo  in noi

 dove e quando tempo e luoghi  sorrisi e lacrime  all’ infinito coincidono !

  l’ arte ?

Rendere tangibile  l’ amore per il Creatore, il  creato   le creature, 
  REMO FAGGI  scolpisce con la matita, affresca con la sanguigna, trasparenze e riflessi con l’ acquerello e   noi  spettatori ci ritroviamo   nel cascinale assolato;  al tramonto sul lago d’ Orta; sui colli  Euganei,  al lago Trasimeno, o per la sua città, Pavia e  nella campagna pavese…

                                         li guardo quei fiori che Remo col pennello con il colore ti invita ad accarezzare  vien voglia  di distendermi tra papaveri, tra girasoli….  nel bosco brinato mi sono svegliata  e sotto i platani mi son riposata per ammirare la   bellezza regale dei fiori di campo,  dei rosolacci delle peonie, delle magnolie……  e ho conosciuto  gli affetti; i figli: Marco, Alberto, Francesca   i quali   partendo dal fulgido esempio di Remo si sono  incamminati in percorsi  artistici….  la moglie  Piera musa ispiratrice e compagna fedele dell’ avventura della vita, gli amici  e i commitenti, professionisti avvocati e professori, conti e contesse sono da Remo ritratti in maniera intensa dialoganti

   La preghiera  Remo  l’ intona  nelle figure dei Santi  dei Monsignori  per  ricordarci  la pietà e il dolore, l’ amore  nella deposizione, la misericordia nella Madonna, l’ accoglienza  nell’ opera
                                                  Gesu’  e i Fanciulli..

   a freso  nel 1971 esegue la “Sirenetta “ a Gabicce Monte

                            REMO  luoghi,  tempo, gli sguardi  nell’ eternità dell’ arte e ho capito la tua gioia  per il dono  della  vita una esistenza  che ha conosciuto ha vissuto la guerra e  il campo di concentramento, guerra  questa strana invenzione degli uomini  che nega la felicità a vinti e vincitori  che ha come trofeo la morte  e la distruzione ..

      meriggio d’ aprile cascinale assolato come  mi perdo  cuore e mente,  controluce, riflessi sul Garda … abbiamo tutto per essere felici REMO  ce lo ripete …….”  A 11 anni mi appassionavo a curiosare su tutto ciò che poteva essere arte illustrata…….  Dopo un po’ di tempo appresi tutti i misteri della tecnica interessante dell’ affresco"( dal diario autobiografico della vita e delle opere primi contatti con il colore

 Carmelina Rotundo Auro  dedica  REMO con l’ auspico di conoscerlo personalmente e  se è scritto avverrà..

Rispose Gesù: «In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete».


venerdì 17 agosto 2018

nomi INNAMORATI DELLA VITA

 Oceano e la mente va oltre i confini del tempo e dello spazio.
 Oceano e il cuore va verso le mille e più varietà di azzurri dove quando intorno a chi soffre per calmità naturali o violenze si formano oceani d' amore come per Carmelina e Cesare
Alfredo ALLEGRI
Giuseppe TOCCHETTI
Marco FAGGI
Claudia CINCIRIPINI
 EQVILIBRISTI:Michela Ugo e  Leone
Maria Antonietta LEMMI
 Giuseppe Agazzi
MARIA PIA PIERI
 Giuseppe Calabretta
 Elisa  AMERENA
 MAURO MURRI
Giancarlo Bianchi 
Maria Giuseppina CARAMELLA
Nikla SALSETTA BALESTRA
Antonio PINNARO'
 LA PERGOLA ARTE: SaraPeterLilly
Carolina  e LUCIA MAZZETTI  GALLERIA CENTRO STORICO
 RIVISTA  ACCADEMIA IL MARZOCCO
Carla Brizzi
Edoardo CHIARI
Luca
Leonardo ANDREUCCI
 MARIA PATRIZIA CALABRESI POESIA
MARCO TULIPANI POESIA   ANNITTA DI MINERO
Benedetta ALPHANDERY
Rosa della Monica
Vito
Mirella caruso
Giuseppe  Falco
 Angela Palaia
Stella feroleto GIORNALISTI MARCO LAPI
DANIEL MEYER
LUCA LAZZERINI  FRANCO MARIANI
Anitta di Mineo POESIA
 Arianna Sonia Scollo  poesia


  ASSCIAZIONI UHRTA Diego CERVAI  NOTE
Luciana Zanchini
Remo FAGGI
Vincenzo VILLANI
Umberto
Jakline Colette Nakash de Blanck
Isolina MARIOTTI
 NAIKE TALLARI
Elisa Amerena
 Rocco  Ugo Conte 
Riccardo
Francesca
Maurizio
Cloude
Simone 

  il filo rosso dell' amicizia  ci unisce :
non abbiamo altre strade che qelle dell' amore
  noi capaci di attraversar tempeste per costruire arcobaleni
 UNITI TESTIMONIAMO CHE LA VITA È UN DONO MERAVIGLIOSO DA CONDIVIDERE SECONDO I PROPRI TALENTI
  quando ci alziamo la mattina muoviamo le mani camminiamo vediamo  qualcuno di noi è forse passato alla banca per versare una quota per questi doni?
 La mostra evento:
 OCEANI D' AMORE
innamorati della vita  DAL 29 NOVEMBRE AL 12 DICEMBRE 208

mercoledì 15 agosto 2018

THE FLORENCE EXPERIMENT PALAZZO STROZZI ferragosto 2018

è nelle mie mani lei la piantina di fagilo piccola verde con tanta voglia di vivere  ricominciare da lei mi sembrava propio una buona idea
                    cosi indifessa piccola eppur parte di un creato che è meraviglia di  esseri umani di fiori e frutti di animali
 tutti con una propia funzione  mi dava allegria quel verde e sopratutto  quella esperienza che il giorno di ferragosto del 2018 mi aveva portato li dentro PALZZO STROZZI .
Ad essere sincera ero salita  al secondo piano ed avevo fatto la fila diligentemente per  provare la discesa 20 metri in un attimo di tempo, ma quella paura non sentirmi sicura non sparivA  e sono tornata indietro
  avevo poi visto comodamente seduta  i film dell' orror prima,poi quelli della comicità spezzoni isolati da film che se da una parte  colpivano  nella loro violenza dall' altra non riuscivano pienamente a farmi ridere  Mr bean e si anche lui  fagiolo il mitico ingegnere collezionista di Ferrari che sembrava sparito nel nulla nessuno sapeva niente di lui mi ....mancavano  Stanlio ed Olio gli intramontabili....  i comici li avevo rivisti  due volte per cancellare quella violenza fatta con i guanti bianchi gratuita.
  Mi ritrovo nella stanza  dove  è indicato che si può prendere la piantina di fagiolo poi  a dialogare con Antonella  il discorso vola  la comicità l' orror  la mia paura che  mi aveva frenato a lascaiarmi scivolare sullo scivolo anche da bambina ora che mi ricordo  preferivo l' altalena allo scivolo quel precipitare giù ....... e nel mentre arriva iil chimico colui che analizza le paintine di fagiolo quelle che sono state ferme,  quelle che hanno viaggiato nello scivolo con una persona e quelle che hanno viaggiato da sole su carrelli  i dati usciranno alla fine della mostra  divisi per  fasce di età
  Antonella che mi  narra a tratti  del DEL MAGICO Fagiolo  ... gli era rimasta solo una mucca ..figlio e madre non avevano di che vivere .......  l' incontro che cambierà la vita  propio per una pianta di fagiolo...... che li farà diventare ricchi  .. la galinna dalle uova d' oro  la favola la relatà che stavo vivendo  l' incontro  dovevo solo  curare aiutaRE A FAR CRESCERE QUELLA PIANTA DI FAGIOLO ora piccola  e tutto..... CESARE  una madre e il propio figlio una sorella e suo fratello ..... LEI PER TUTTO IL TEMPO ERA RIMASTA LI tra le mie mani .....

La pianta di fagiolo continua ad essere MAGICA intorno a lei, propio alla pianta di fagiolo è nata a FIRENZE in Palazzo STROZZI THE FLORENCE EXPERIMENT dove quando ti lasci andare in uno scivolo alto 20 metri con lei per poi lasciarla al laboratorio dove vengono analizzate piante di fagiolo che hanno fatto il viaggio con un essere umano nella discesa nello scivolo o piante che hanno fatto il percorso su carelli o piante che invece sono rimaste calme .... sui risultati ?..... alla fine
dell 'esperimento dal 26 agoto in poi. Arte - scienza-Scienza- arte l' uomo che si interroga sul suo esitere e sul suo convivere con le creature ed il creato tutto PICCOLA PIANTA DI FAGIOLO diveterai grande alta e..... chissà quante storie ancora ci racconterà!!!

FIRENZE PARIGI ANDATA E RITORNO MARIA LETIZIA GANGEMI



FIRENZE PARIGI ANDATA E RITORNO


MARIA LETIZIA GANGEMI ci siamo conosciute  nel
 



C'è un po' di tutto




come in una ottima ricetta da gustar immersa nella lettura in questo ferragosto fiorentino piovoso nel volume appena edito da Pubblicazioni Italiane ; c'è matematica: la torre Eiffel è sta realizzata in due anni 2 mesi e 5 giorni tanto è il tempo intercorso dall' ultima volta che si sono visti CAMILLA e LEON PROTAGONISTI DI UNA STORIA D' AMORE e non solo.


Il loro viaggio è un viaggio profondo alla ricerca-scoperta di se stessi e dell' altro attraverso-per un gioco il gioco dei tarocchi ... Firenze e Parigi la Francia la Normandia sono con loro protagonisti ne determinano stati d' animo e risposte.


Mi piace molto questo connubio personaggi e paesaggi che noi vediamo e sentiamo secondo il nostro stato d' animo O......sono i paesaggi a determinarli ??? UNA SIMBIOSI uno scambio piccoli piccolissimi eppur parte di una immensità pulsanti all' unisono nel dolore e nella gioia.


Città ma anche il bosco la casa di San Romolo del padre chirurgo "all' esterno piante aromatiche profumavano l' orticello,maggiorana timo basilico cespugli fioriti allietavano le aiuole, insieme alla lavanda che spargeva il suo profumo .." nulla è lasciato al caso tutto è lasciato al caso !... e l' ambiente la sua tutela viene messa in risalto anche dal fatto che dopo aver toccato il fondo della caduta nelle dipendenze alcool gioco d' azzardo, sesso, Leon diviene attivista dell' associazione GREENPEACE : anche San Paolo da persecutore a paladino della cristianità Maria LETIZIA richiama a FRANCESCO al SANTO ed al PAPA


L' avvio della narrazione guarda caso è dal fisioterapista un ambiente dove bene o male tutti poi andiamo e Camilla è un avvocato divorsista ...... che ascolta e partecipa a queste storie di donne rimanendone influenzata??? tanto che è single e uno dei suoi avversari più temibili è un avvocato Del Giovine anche lui dal fisioterapista .. " non si fermava di fronte a nulla e nessuno pur di raggiungere i suoi scopi Esperienza si ma sopratutto espedienti al limite del codice colpi bassi ..."


Romanzo coinvolgente che rivela le molteplici doti di MARIA LETIZIA GANGEMI con la quale nel tempo abbiamo condiviso eventi ed avvenimenti Maria Letizia oggi matura nello stile e nella ricchezza cromatica delle parole che ha ancora vivo il


ricordo di una Firenze salotto al tempo dei suoi studi universitari che l' hanno portata ad una laurea in filosofia e guarda caso CAMILLA ama l' ARTE la LETTURA ..


Quanto c'è di autobiografico in questo romanzo e quanto è inventato ?


perché la scelta del nome Camilla ?




" forse prima di arrivare a Firenze potrei passare da ROMA...


Camilla ha ritrovato se stessa e nel viaggio l' incontro con EDOARDO cosi per caso a SAINT -MALO, lui è un geofisico ed è giunto lì per un convegno sulle MAREE. Ancora una volta la cultura complice dell' incontro, Leon infatti lo aveva conosciuto al vernissage di una mostra contemporanea allo storico caffe' GIUBBE ROSSE in piazza della Repubblica perché Leon vi approda con la volontà di aprire una galleria d' arte ...


L' ARTE LA VITA ? LA VITA L' ARTE che dono meraviglioso la vita il dialogo la conoscenza LA RICERCA SCOPERTA DI NOI STESSI E DELL' ALTRO LA TUTELA DELL' AMBIENTE .. c'è un po' di tutto in questo romanzo di cui MARIA LETIZIA GANGEMI cura anche la copertina



" squarcia splendente il buio la signora dalle eleganti forme luminosa la Torre EIFFEL ACCENDE di TRAPUNTE LUCI LA NOTTE della VILLE LUMIERE


e lei CAMILLA come nel viaggio ritrova scopre ....... che la vita è mistero l' amore è mistero lasciarsi andare?


non lasciarsi andare ??



Carmelina Rotundo Auro


giorno di ferrAGOSTO 2018 piovoso e guarda caso anche Camilla arriva con la pioggia alla torre costruita nel 1889 per l' Esposizione Universale ..


l' ombrello rosso amaranto con la torre stilizzata dipinta sopra "




martedì 14 agosto 2018

GUCCI GARDEN GALLERIA

  una dimensione diversa una Firenze diversa
il palazzo della mercanzia tutte le arti
 quel palazzo  che ritorna  pieno di colore di originalità fantasia
 i pavimenti  sono dipinti  un nastro rosso e lo sguardo è attratto da  T shirt  selvaggie  cappotti il personale indossa una veste color saCCO RAVVIVATA da line rosse  tutti si prodigan per rendere l' ambiente accogliente  unico  l' incontro  con Piero l' uomo della fantasia della passamaneria  con il figlio che studia all' istituto d' arte primo anno sono  unici e da anni li conosco perchè han partecipato a pitti  il video la canzone  racconta di un amore  schintillii  gesti  l' arte  la storia d' amore che si fa musica  vi ero entrata con un cielo che stava diventanto grigio ma il temporale non ,lo avevo sentito  tutto qui  richiama al colore e alla fantasia  gentilezza del personale gli occhi amaliati dai  foulard  che rivelano  vastita del mondo  naturale animali fiori  che  si trovan a conviver  in una armonia che cante il de rerum natura  la camicetta  fantasia inconiciata in giallo il mio cuore percorre  altezze  e ritona a Cesare perchè lui non deve non deve partecipare all gioai della condivisione del bello e del buono ? la camicetta rossa  il rosso è sempre  di moda  il respiro dell' anima ritorna la video  ho la fortuna di dialogare con una  addettaa di grande sensibilità che ama ognuno di quegli oggetti  ridiscendendo  ancora il colloquio  in italiano pochito en spagnolo  la ceramica Ginori le fini tazzine  i piatti  regali  i libri che ti racconta del pane e della cucina  del cinema e della musica  le borse regine le ts che narran di firenze  piazze  e vie  che narran di animali nella giungla  di tutta la meraviglia della natura mondo vegetale ed animale monili e quell' accoglienza  elegante che ti fa sentir  a casa  al dila dei vetri fervon i preprarativi per la cena  tutto è fantasia o realtà?? UNA DIMENSIONE DIVERSA

venerdì 10 agosto 2018

ritorna quella voglia ..... a SIENA inaugurazione pavimento


SIENA
 ritorna quella voglia pazza di camminare a piedi nudi su PRATI INTARSIATI :
 
 filosofi e bestie, fiori e composizioni geometriche, architetture e simboli
 
 gli occhi come mani raccolgon immagini belle



 
 sotto queste volte azzzurre nella cattedrale intitolata alla VERGINE MADRE
 
 la scintilla di divino che è in noi ci unisce nella gioia della condivisione di una esperienza indimenticabile grazie 
 
 

foto con cupola e palzzo Vecchio diTyler Bunton


 foto
Tyler Bunton

nuove date 29 novembre 12 dicembre entro 20 settembre materiale


la mostra OCEANI D' AMORE si svolgerà

 dal 29 novembre INAUGURAZIONE  al 12  dicembre

SMONTAGGIO IL 13

 nella sala auditorium consiglio regionale via Cavour 4  FIRENZE

  NON ABBIAMO A LTRE STRADE CHE QUELLE DELL' AMORE NOI CAPACI DI ATTRAVERSAR TEMPESTE PER COSTRUIRE ARCOBALENI

dedica a CESARE.

 In vista della stampa BIGLIETTI D' INVITO  e CATALOGO

entro il 20 settembre al massimo

  2 foto delle  opere   complete dimensioni e materiale

 10 righe al massimo di biografia, nella biografia se 3 righe  le prenderete da biografie o commenti che ho scritto io citandole uniformiamo seguendo un filo conduttore ( per chi non avessi scritto biografia) resto disponibile

 Inviare  3 righe al massimo  per rispondere alla domanda

LA VITA ?

non saprei per la firma in originale  diventa complicato ? al gruppo degli artisti  ci terrei ad aggiungere i giornalisti che da sempre ci seguono  Riccardo Bigi,  Marco Lapi la REDAZIONE  AL COMPLETO ,Luca Lazzerini,  Aldo Sara, Marco Taffuro  ( ANCHE VOI SE VI FA PIACERE MANDATE BIOGRAFIA e risposta a LAVITA?) e  cosi tutti della MISERICORDIA Centro Missionario Medicinali , il Bisonte

 esaminare e valutare il progetto  trousse cm 25 X 25 un bell' oggetto da utilizzare praticamente  e nella prospettiva future invogliare la  casa che le stampa a seguirci con altre proposte di opere portando in giro per il mondo le vostre opere PER tenerci UNITI PER FAVORE  ANDATE  DI TANTO IN TANTO SU etichette oceani d' amore nel mio blog

 carmelinablog.blogspot.com

 anche direttamente nel blog potete mettere commenti consigli      http://carmelinablog.blogspot.com/search/label/OCEANI%20D%27%20AMORE

martedì 7 agosto 2018

bozza libro ROSETTA DELLA MONICA



 
7 ottobre 2017


 

Le tende di questa stanza bianche su bianco ricamate traforate con il tocco allegro di due girasoli a mò di fiocco che le tengono raccolte, al di là rosa su celesti, celesti con bambagie di nuvole.

 

COSI ERANO TRASCORSI I GIORNI SERENI DEI DIALOGHI CON LEI ROSETTA

Il taglio dei capelli nero ebano “scolpito” che molto bene incornicia un volto aperto con un sorriso che dice la vita è bella nonostante tutto!

 

ROSA – ROSETTA – ROSETTINA

una rosa che ha profumo e spine, ha petali delicati … sospiri, voli di una donna :

mamma – moglie – nonna – docente

“La finestra un momento di fiducia, il cuore si apre verso una nuova vita”

 

…”mi piacciono le rose” così si esprime Rosetta parlando della sua pittura e dei suoi fiori preferiti.

 

Le chiamano macchine e queste servono a spostarci fisicamente: la luce del giorno che cede il passo a quella della notte una temperatura quasi calda che si sta abbassando per effetto del forte vento e per il temporale improvviso violento intenso, i primo di una lunga serie di questa sesta notte di ottobre.

una macchina niente più dove i pensieri si vanno staccando da CESARE per entrare in SARA e in NADIA.

Figlie, giovani promesse che si trovano ad affrontare percorsi irti di pericoli tanti, tantissimi: inganni false promesse che tentano di negare il futuro, la felicità ai giovani…

 

… avrei voluto piangere, ma il tempo atmosferico lo faceva per me:

gocce di pioggia a ripetizione che creano su vetri tic – ticchettio, i silenzi per ascoltare don Chisciotte di Francesco Guccini

 

“…. Nel mondo oggi più di ieri domina l’ingiustizia,

ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia;

proprio per questo, Sancho, c’è bisogno soprattutto

d’uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto……

L’ingiustizia non è il solo male che divora il mondo,

anche l’anima dell’uomo ha toccato spesso il fondo,

ma dobbiamo fare presto perchè più che il tempo passa

il nemico si fa d’ombra e s’ingarbuglia la matassa…

Il “potere” è l’immondizia della storia degli umani

e, anche se siamo della storia degli umani

e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,

sputeremo il cuore in faccia all’ingiustizia giorno e notte:

siamo i “Grandi della Mancha”,

Sancho Panza … e don Chisciotte !

 

 

….. e l’arrivo di notte in una città che è stata la caput mundi :

 

il sorriso di Rosetta e Franco cancellano ogni pensiero legato a Cesare, a Nadia, a Sara, ai giovani così osteggiati nella realizzazione di un futuro sereno.

 

Rosetta l’ho ammirata grazie alle mostre a cui mi ha sempre invitata ed alle belle poesie che mi ha donato (una di queste fa parte dell’antologia “Pianeta donna”, promossa dalla PERGOLA ARTE), perché io le leggessi; un artista della quale amo il tratto, il colore, che mi meraviglia per la padronanza dell’uso delle tecniche: dalla grafia, al pastello, alla china, all’acquarello, all’olio su tela, o carta, o carta vetrata, alla pittura su stoffa, per il collage su legno di monete ( le vecchie lire) e rame a comporre fiori o “preziosi” grappoli d’uva con i lor pampini, opere dove traspare una fede salda in CRISTO e la fiducia nella MADONNA, madre di tutti noi non manca una vasta produzione persin d’arazzi.

 

Accanto alla testimonianza di una profonda e sentita fede, Rosetta narra e dipinge il rispetto per il diverso con opere in cui affronta temi sociali dove le persone in difficoltà, pur con le loro diversità, giocando al pallone sono integrate in contesti di giochi….

 


 

Amore per il Creatore e il Creato tutto nella sua arte

Ad Angri, nella diocesi di Nocera dei Pagani, le radici di ROSETTA.

La vita di Lei attraversa i territori dove ha vissuto don Alfonso Maria Fusco (1839 – 1910), sacerdote fondatore della Congregazione delle Suore di san Giovanni BATTISTA.

 


(Rosetta è la prima bambina da destra mentre al centro è Monsignor Vincenzo del Pezzo

e al suo fianco destro la signora Maria, nipote del fondatore)

 


(Monsignor Vincenzo Del Pezzo)

 

La via Campanile, che dal 16 ottobre 2016, viene intitolata a don Alfonso Fusco, orgoglio di tutta Angri, innalzato agli onori di Santità, proprio quel 16 ottobre.

In quella Via, in quella casa Rosetta gioca con Antonietta, figlia di Maria pronipote del Monsignor don Vincenzo del Pezzo. Con loro gioca anche Alba la sua amica del cuore…

Le bimbe giocano, si divertono nei luoghi dove Monsignor don Vincenzo del Pezzo ha dedicato la sua vita all’educazione e alla cura spirituale del corpo dei bambini e dei giovani prevalentemente poveri e bisognosi. La Sua finalità era dar loro una formazione non solo culturale, religiosa e professionale ma anche una preparazione alla vita futura.

Nella casa dove vive Monsignor don Vincenzo Del Pezzo c’è la cappella.

Cappella, appartenuta al Reverendo Alfonso Maria Fusco, fatto Santo da Papa Francesco nel 2016.

 

Stiamo costeggiando il Colosseo, che non avevo mai visto di notte. I fori, i ponti di una Roma ancora imperiale…

Boccea, il quartiere raggiunto a notte inoltrata – quando la Pioggia è cessata !

 

Entriamo nella casa di Rosetta ricevendo un’accoglienza principesca in una camera azzurra: lenzuola, settimino, quadro di dune e palme dell’uomo in viaggio sul cammello.

Un veloce – intenso (sono le una di notte) passeggio nel salone di casa.

 

DELLA MONICA – MANZO

salone che ha accolto ed accoglie le riunioni conviviali di famiglia, feste di compleanno, anniversari: le tende qui son rosso imperiale e bianco papali, il divano rosso ed arancio per toccata e fuga all’esposizione dei quadri, in questo salone appesi, che negli anni ROSETTA ha realizzato…

atmosfera d’artista

“mia mamma Maria Rosaria, una colonna ionica elegante slanciata,

mio padre Alfredo, una colonna dorica salda robusta.

 

 

A mio Padre
A mia Madre
A mio Padre
Oggi ti ho svegliato.
Ti ho stretto a me così forte !
Eri immobile e non hai sentito
Le mie mani accarezzarti ?
Si, t’ho accarezzato dolcemente
come quando, bambina, mi accarezzavi
posando le tue ruvidi mani
sul mio viso ingenuo.
Quante volte t’ho visto
Preoccupato per me, per la mia salute !
Ora temo, ho paura. Si, ho paura
Di quella maledetta, che tutti temono
E che chiamano Morte.
C’è una fievole voce
Che canta.
Essa è dentro di me!
Ho qualcuno che mi ascolta,
riempie i miei vuoti,
la mia solutine.
Sei tu mamma !
Il tuo calore mi riscalda
Ancora Oggi,
come Ieri.
Quel calore che solo tu mamma,
riesci a trasmettere
e placare il mio animo inquieto.

 

 

Rosetta, l’ultima di sei figli.

I genitori svolgono importanti attività lavorative :

la mamma, maestra di tessitura;

il padre, nell’industria conserviera con particolari mansioni. Infatti, solo lui sapeva far funzionare quella macchina che provvedeva …

 

Le sorelle Angela, Sofia, Anna, Gianna, e l’unico fratello Vincenzo seguiranno gli insegnamenti dei genitori svolgendo attività socialmente utili.

 

Alla sorella Sofia era affidato il compito di prepararci per andare a scuola.

Era lei che provvedeva a mandarci a scuola in modo ordinato e pulito con i capelli lunghi raccolti a trecce e fiocconi;

Giovanna, risponderà alla vocazione prendendo l’abito delle Suore Battistine, fondato dal Santo Monsignor Alfonso FUSCO, prendendo il nome di Suor Maria Rosaria ed attualmente insegna presso l’Istituto delle Suore Battistine di San Benedetto del Tronto. In passato aveva anche insegnato pianoforte.

Angela, prenderà il posto della mamma tessitrice nella cotoneria meridionali di Angri (SA), oggi deceduta.

Anna, ha lavorato presso la società Marzotto in qualità di cucitrice.

Vincenzo, ha svolto attività di infermiere professionale.

 

C’è la guerra, la terribile guerra inventata dagli uomini per morire e far morire, ma non solo quella del 1940 – 1945.

La guerra non riesce a distruggere l’amore tantè ci sono famiglie unite come quella di Della Monica; nella famiglia unita e i genitori si amano, dice Rosetta.

 

La vittoria insieme come la gioia aumenta

Allo chalet vanno le bimbe perché qui ci sono le primizie più gustose:

l’uva, i mandarini, i cachi perché qui don Vincenzo legge il breviario felice di aver la gioiosa compagnia delle piccole che ne compivano di birichinate, ma chi non le ha fatte a quell’età andando a prendere il chicco d’uva, frutto proibito…

 

Birichinate, che don Vincenzo con pacata calma sottolineava insegnando con l’esempio la dolcezza persino nel rimproverarle. Rosetta ricorda in modo particolare che per scoraggiare don Vincenzo diceva con tono ironico e divertito “non andate allo chalet che c’è il serpente…” ma i bimbi si sa hanno tanta incoscienza da sfidare i pericoli più grandi!

 

Durante i primi anni della frequenza alla scuola elementare, si manifestano sempre più i piccoli problemi motori che non poco preoccupano la maestra durante le ore dedicate all’educazione fisica. Infatti, notava che Rosetta cadeva spesso in quanto non riusciva a restare in piedi… i genitori, al terzo anno delle elementari, che all’epoca c’erano gli esami, consigliati da un grande professore di bologna nel campo ortopedico consigliava di far operare la figlia presso l’Ospedale di Salerno.

 

Era il mese di maggio del 1950

“Mi ritrovai avvolta in un lenzuolo di gesso”

Alba, l’inseparabile amica, va la mattina e torna di pomeriggio. Legge e recita le favole, s’inventa di tutto e di più per distrarre Rosetta.

L’intervento non ebbe l’esito prefissato in quanto gli procurò uno scompenso alla colonna vertebrale, nonostante l’uso della scarpetta ortopedica ed il tutore consigliati dall’ortopedico. In più rischiò di saltare gli esami se non fosse intervenuta la brava e dolce maestra Maria Concetta ROBERTAZZI che Rosetta descrive :

“””alta, formosa, capelli sul rosso, vestita di nero; veniva da Milano ed era rimasta vedova con due figlie; una maestra che capiva le doti di ognuno di noi e le portava a fiorire. Di me apprezzava la capacità di disegnare ed una volta per un mio disegno, ricordo che la maestra, fece fare l’applauso.

Anche il padre era solito dirle “sii tenace” ed aggiungeva la vita si combatte vengono i momenti brutti e quelli belli…””””

 

Mentre frequentava la quinta elementare, il padre la porto per una visita ortopedica di controllo presso l’Ospedale di Napoli ove consigliavano una nuova operazione.

 

Per la seconda volta ROSETTA FU OPERATA

…..non fu possibile a Rosetta di andare a scuola media e i saggi genitori misero la piccola dalle Suore Battistine dove imparava ogni piccolo segreto del ricamo e del cucito.

Ancora oggi, infatti, all’attività pittorica Rosetta affianca dei lavori a maglia, ad uncinetto, pittura su stoffa e creazione di originali uniche maglie e borsette da favola che alla praticità aggiungono il tocco della maglia di originalità: belle, pratiche e leggere.

 

Di quel periodo le passeggiate nel Viale tra il Palazzo d’Oria e la Villa D’ORIA

Il Palazzo, da sede dei Principi è diventato Palazzo Comunale ed oggi è un Centro Congressi; anche il Viale se l’è portato via la modernità con le sue romantiche panchine di legno.

Nel Viale allora le corse e pur con i suoi limiti per prima al traguardo arriva anche lei Rosetta perchè tutti ce la possiamo fare, tutti anche i diversi se insieme e nella gioia del dialogo e del rispetto dei diversi….. Rosetta quel dialogo e quel coraggio l’aveva ben imparato dai genitori; infatti, il padre era solito ripetere:

SII TENACE

Insegnamenti arricchiti dagli esempi di un sacerdote grande nella vocazione come nella missione di educatore dagli amici da chi si incontra in questo cammino di nostra vita.

 

Gli studi a Napoli, i viaggi all’alba su treni e le volte che Rosetta ritardava

Ecco c’era sempre qualcuno che apriva gli sportelli del treno perché non partisse finchè lei rosetta arrivava. Lei, La diversa, Amata, era la Principessa. Il treno, non partiva senza di Lei tant’è che molte volte era lo stesso capotreno a controllare, prima di dare il fischio della partenza che Rosetta fosse salita.

Sono gli anni di un grande amore

L’amore per quel giovane educato gentile SALVATORE che gli porta ogni giorno una rosa con il quale progettavano un villino dove poter condividere la gioia del matrimonio e la ventura se Dio lo concedesse dei figli.

Sono passeggiate di innamorati che si siedono sulla panchina per scambiarsi le prime carezze, i primi baci, …. Ma tornato dal militare SALVATORE si ammala e muore.

Muore tra lo scoccare dell’ultima notte del 1968 a l’alba del 1969 tenendo la sua mano in quelle strette dell’amata Rosetta che avrebbe dovuto sostenere di li a pochi giorni il concorso per l’insegnamento.

Si chiude nel dolore, ma la notte prima del concorso …… un sogno, le coperte si alzano quasi ad invitarla ad alzarsi e una voce sembra dirle che deve andare…. per amore, per amore Rosetta si veste e appena scesa come nei sogni passa quell’autobus che la porterà a Napoli.

Il concorso verte sulla progettazione di un villino di millecinquecento metri quadri con un angolo per i giochi…

I sogni la realtà?  Quante volte si uniscono si confondono si sovrappongono perché la vita è avventura, è dolore e gioia, è speranza e disperazione, è…? Quello che tu vorrai seguendo sinceramente il cuore.

La vincita del concorso vede il salpare, accompagnato dal fratello Vincenzo, in terra di Sardegna precisamente ad Jersu (NU).

……nuovi orizzonti, nuovi paesaggi, la gente le vuole bene…… alloggia a casa di una vedova, parrucchiera, madre di tre bimbe che diventeranno per Rosetta come dei figli.

Intanto, da Pompei è arrivato Franco che lavora alle poste, anche lui giovane.

I due si innamorano e costruiscono una vita insieme.

La Sardegna ha rappresentato per Rosetta quell’insegnamento da lei tanto desiderato e l’ha portata a saper conciliare l’insegnamento dei genitori e l’esempio di don Vincenzo accanto alla pittura dei paesaggi dell’Isola tanto da conquistarla nel “ritrarre paesaggi” in un anelito di speranza.

 

 

JERZU

I tuoi monti sembrano castelli fatati.

Li guardo, li ammiro,

mi soffermo, mi dispero,

sognando, mi addormento.

Un tintinnar di campanelle

Fa svenire i miei sogni,

sei tu pastore che

con le tue pecorelle,

mi risvegli, riportandomi

ad una triste “ realtà “.

 

 

 


 

 

Rosetta viene trasferita a Roma

dove insegna presso il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Maccarese per 35 anni. E’ madre di due figli: Annalisa e Gianluigi.

Annalisa, docente presso l’Istituto Comprensivo Via Boccea, 590, Roma.

Gianluigi, impiegato presso l’aeroporto Leonardo da Vinci.

 

Il ritorno nel salone

dove paesaggi della Sardegna dipinti o disegnati sono accanto a scorci di Roma, a scorci di mare e fiori: i tulipani, i girasoli, le amatissime rose, i papaveri nella loro esplosione di rossi dove le maternità raccontano di Rosetta del suo essere insegnate – madre.

Madre insegnante con lo stesso alito anelito a dare, a dialogare, ad insegnare e ad imparare sempre come la prima volta facendo anche perché no birichinate tanto non diventeranno mai grandi le insegnanti per quel stare con chi ha negli occhi sincerità e fiducia, incoscienza e coraggio per quel accogliere la mano di chi più debole la tende per chi non sa scrivere e leggere e l’insegnante lo porta a saper essere indipendente a volare, a essere libero, a seguire la luce sempre e comunque.

 

Anche a Roma il critico d’arte Sergio LINCHE’, nel 1973, organizza una personale per Rosetta nella Galleria “IL PENNALLACCIO” sita in Roma, Piazza dell’Accademia di S. Luca.

 

 


 

 

 

Il treno è in fuga

Corriamo

Tutti insieme dobbiamo salirci.

La gioia non aspetta nessuno

Ed è troppo veloce a passare.

 

I temi sacri, la maternità, la crocifissione, i ritratti delle sorelle mentre una ricama, l’altra cuce gli storpi che giocano a pallone, le piante, l’albero piangente che “piange” con l’umanità, tutto sperimenta Rosetta in vista anche di quella che è stata la sua professione:

dalla grafica all’uso della china che con il pennello, il pennellone, i pastelli in una suggestione scenica che sa di favola.

“Il sorriso di don Vincenzo è stato lezione di vita !!”

 

 

 

11° giornata al mare

chi può impedire al mare di baciare la sabbia, di bagnarla?

chi può impedire a questo sole di ottobre di riscaldarci il corpo e il cuore?

chi può impedire di raccogliere conchiglie?

Rosetta è seduta non può camminare con me sulla spiaggia tanti e tanti anni fa…

“ero avvolta in un lenzuolo di gesso”

“nei miei sogni correvo sui prati, nel mare”.

Come vorrei che Rosetta corresse con me in questa 11° giornata di ottobre;

come vorrei che Cesare fosse con me d’estate nel 2014 a raccogliere conchiglie,

lui si che le sapeva trovare

ci sono esseri umani che tentano di fermarti nelle corse

che ti tolgono un fratello, negare l’amore

voglio negare al mare di baciar la sabbia, di bagnarla

ed io mi fermo a piedi nudi nell’acqua di questo mare di Roma

ed abbraccio Rosetta per dirle che le voglio bene.

 

In questi giorni abbiamo imparato a conoscerci di più seguendo lo stesso percorso incoraggiate dai genitori, insegnanti, da amici … perché vogliono correre insieme sui prati a piedi nudi nel mare.

 

7 ottobre 2001

Papa Giovanni Paolo II proclama Beato Don Alfonso, che confidando nella Divina Provvidenziale, fonda la Congregazione delle Suore di San Giovanna BATTISTA.

 

Fin da piccola le problematiche dovute alle gambe ad interventi inopportuni avrebbero dovuto limitare Rosetta nella voglia di correre ma …. amici molto intelligenti e sensibili un’eccellente sacerdoti, una brava maestra …. un bravo marito, di avere in dono due stupendi figli, ha permesso la realizzazione del diverso tutti diversi ed uguali ed abbiamo sempre molto da imparare dall’altro….

 

Carmelina a Rosetta

 

20 ottobre 2017 nel giorno de suo compleanno