Per una vita di qualità: evitare
gli errori in sala operatoria, in relazione al posizionamento dei pazienti sul
tavolo operatorio, è non solo un beneficio personale, ma sociale
Intervista a Bertolino Diego e Bruno Renato, fondatori della Tobin
S.r.l.s., effettuata durante il 14esimo Forum Risk Management in Sanità, svoltosi
in Firenze dal 26 al 29 Novembre 2019.
Intervistatore: Sig.ra Carmelina Rotundo – Lemeridie.it
Rilevate, secondo la vostra esperienza, pratiche che erroneamente
rivestono ruoli di secondo piano nell’ambito della sala operatoria?
Nella totalità delle pratiche
afferenti all’ambito di sala operatoria riveste un ruolo fondamentale il
posizionamento del paziente sul tavolo operatorio. Tale pratica, troppo spesso
relegata ad un ruolo di secondo piano, è fondamentale allo scopo di prevenire
danni da malposizionamento oltreché di favorire il compito del chirurgo. Le
conseguenze di errori nel posizionamento del paziente sono un carico economico
sociale assolutamente non trascurabile, principalmente in virtù del fatto che,
se gravi, possono ledere in maniera perenne la qualità della vita dei pazienti.
Quali sono le conseguenze di un errato posizionamento sulla salute del
paziente?
Il posizionamento dei pazienti
anestetizzati o sedati, per procedure chirurgiche o diagnostiche, è una pratica
clinica spesso sottovalutata che può drammaticamente impattare sugli outcomes
chirurgici e del paziente (Rebecca L. Johnson et al, 2015). Con l'aumento delle
tipologie di interventi, sempre più complessi ed articolati, il posizionamento
del paziente in sala operatoria si è ritagliato un importante ruolo per
prevenire danni iatrogeni di lieve, media o forte entità che possono portare a
disabilità transitorie o permanenti. Inoltre, l’identificazione e riconoscimento
dei fattori di rischio permette agli operatori di mettere in pratica strategie
per la prevenzione delle lesioni (Dana Tschannen et al, 2012). Il corretto
posizionamento è importante per tutte le procedure chirurgiche, soprattutto nel
caso siano richieste multiple posizioni (Byron L. Burlingame, 2017). L’uso
della tecnologia di assistenza sanitaria elettronica potrebbe fornire
un'analisi qualitativa e quantitativa delle cure e contribuire a migliorare le
tecniche di prevenzione (Sharon Bouyer-Ferullo,2013).
Come intende la vostra società far fronte a tali necessità?
Allo scopo di far fronte a tali
necessità, la Tobin ha sviluppato un sistema integrato costituito da
applicazioni mobile per schermi tattili aventi valenza di prevenzione e
valutazione del rischio di causare lesioni iatrogene da malposizionamento.
Nello specifico, Il software
PosPa contiene circa 400 tipologie di interventi suddivise in specialità quali
chirurgia generale, urologia, ginecologia, chirurgia toracica ed ortopedia.
Mediante modellazione 3D è
possibile avere la visione a 360° sul posizionamento del paziente sul tavolo
operatorio durante le fasi dell’intervento, con focus sulle caratteristiche
specifiche del singolo posizionamento. Vengono inoltre indicate tutte le zone
anatomiche e plessi nervosi a rischio di danno iatrogeno. GesAt è lo strumento
che permette un allestimento immediato del tavolo operatorio e favorisce la
creazione di eventuali kit mono-intervento, nonché un catalogo di devices
minimi per sostenere gli stessi. Mediante detto applicativo il professionista è
in grado di allestire con il 100% di successo il corretto tavolo operatorio per
ogni singolo intervento, evitando ritardi nella preparazione ed errori che possano
mettere a rischio il paziente. DatPo è un software deputato alla raccolta dati
rispetto al posizionamento nel perioperatorio, suddiviso in 3 fasi:
preoperatorio, con dati anagrafici del paziente e valutazione dei fattori di
rischio; intraoperatorio, con il controllo delle zone a rischio di lesione e
punteggio sullo sviluppo delle stesse; postoperatorio con campi inerenti alla
valutazione del danno da posizionamento (Munro Pressure Ulcer Risk Assessment
Scale for Perioperative Patients).
In accordo con l’AST (Association
of Surgical Technologist) nella Standard of Practice III (2011) si ritiene che,
sulla base della valutazione del paziente preoperatoria e della procedura
chirurgica, l'operatore preposto dovrebbe anticipare il tipo di tavolo
operatorio e le apparecchiature necessarie. Si evince che, data la complessità
del posizionamento del paziente in sala operatoria, il raggiungimento di una
pratica corretta e priva di rischi, sia necessariamente un target da
raggiungere. Ad oggi gli strumenti a supporto dei professionisti,
nell'individuazione precoce dei fattori di Rischio legati al periodo
perioperatorio, sono ancora scarsi, in assenza di formazione specifica.
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