venerdì 13 agosto 2021

Docente, un riassunto del mio rapporto con l'insegnamento.

“ A sei anni quando mi chiedevano che cosa volessi fare da grande?” Rispondevo pronta: “insegnare alla scuola Elementare ed all’Università.” Un sogno che si è realizzato .... come dicono in molti i sogni dei bimbi perché forti e innocenti diventano veri e.. sono sempre più convinta che ho fatto il MESTIERE PIU' BELLO DEL MONDO: 

ho insegnato a volare, ma chi è stato con me mi ha insegnato a volare più, sempre più in ALTO. Ricordo che già, da quando avevo 12 anni i vicini mi affidavano volentieri i loro figli a quell'età mi piaceva tanto illudermi e pensare che ero " maestra”. Mi diplomo col massimo dei voti 60 su 60 all’ istituto Magistrale Assunta Pieralli di Perugia. Iscrizione all’università, per la scelta della facoltà fu un caso e così mi trovai inscritta a lingue e letterature straniere. Sostenni tre esami : intanto usciva il bando per il concorso magistrale, feci tutte le prove, lo scritto, gli orali ed accantonai l'idea della maestra per riprendere la preparazione del quarto esame all'Università. Il primo anno di " maestra" fu una assegnazione provvisoria vicino a casa alla Montagnola. Il secondo anno andai trasferita alla scuola Guglielmo Marconi in via Enrico Mayer a Firenze. Una quinta di ragazzi in gamba. Al terzo anno di insegnamento mi fu assegnata la sede definitiva a Oste di Montemurlo. Intanto nasceva in me l'amore per le poesie. La scuola era così lontana ed allora feci la domanda per il tempo pieno a Scandicci. L'esperienza del tempo pieno era uno stimolo, la mia collega si dimostrò bravissima : aveva le doti che io non possedevo; le piaceva la matematica e in più era ordinata e precisa. Andammo tanto d'accordo che decidemmo di frequentare insieme il corso per animatori sportivi Sono stata tra i docenti selezionata nel 1981 per il progetto ministeriale I.L.L.S.S.E. insegnamento lingue straniere nella suola elementare1981/82 delle classi seconde e conclusione nelle classi quinte. Occuparsi dell’inserimento della lingua straniera nelle scuole elementari è stato uno stile di vita, di lavoro imperniato sulla metodologia di ricerca con un’attenzione particolare nei confronti di tutto ciò che ci circonda al fine di offrire un insegnamento che integri le competenze linguistiche, capacità di comunicazione e conoscenza delle culture diverse da noi che aiuti gli alunni, ogni alunno a crescere. La ricerca metodologica didattica si è accresciuta positivamente iniziando una sperimentazione didattica per quegli anni rivoluzionaria non esistevano testi e che venivano creati da me maestra con gli alunni inizio il tirocinio con gli studenti della scuola americana tra cui l’Univesità Gonzaga, progetti tutti favoriti dall’appoggio e dall’autorizzazione del Direttore Didattico Federico Marucelli, dal sostegno dei genitori degli allievi e dalla costruttiva collaborazione del direttore della Università Gonzaga, prof. Anthony Via.Firenze è un microcosmo di attività culturali. Allo scopo di creare un rapporto con l’università, ho posto delle domande: POTREBBE il mondo dell’Università mobilitare attenzione ed energie per considerare maggiormente le specifiche necessità dell’apprendimento della lingua straniera nella scuola elementare? POTREBBE un’università diventare partner stabile per l’inserimento della lingua straniera nelle elementari e mettere a disposizione innovazioni e proposte? Ho proposto questi quesiti al Direttore dell’Università Americana Gonzaga, di Firenze, prof. Anthony Via il quale ha individuato nel tirocinio di futuri insegnanti od operatori della scuola americana la risorsa da attivare per favorire il contatto tra Università e Scuola elementare. Chi sono i tirocinanti? Studentesse che hanno scelto di frequentare in Italia un anno accademico con un curriculum di studi universitari miranti ad inserirle nel mondo della scuola negli U.S.A. Costituzione di una rete informativa: genitori degli alunni italiani e genitori dei tirocinanti. Coinvolgimento, questo, che ha portato spesso le famiglie dei tirocinanti a voler venire a visitare i figli e contemporaneamente conoscere gli allievi, dove essi svolgono le attività di tirocinio. La corrispondenza sia con classi in America che Inghilterra in una scuola dove istituirò l’italian day una giornata in cui tutta la scuola è coinvolta a realizzare attività che richiamano la cultura, la storia la cucina italiane; scambio epistolare che con la casa reale inglese con musei quali il madame toussaud senza dimentica quei personaggi tanto cari ai bimbi la befana e babbo natale. Le interviste perché? a conoscere altri “mondi “ tenendo presente il concetto “lingua e civiltà”. Come ? Preparando domande su sette argomenti : il viaggio, la lingua, la scuola, l'Italia, gli italiani, il mangiare, il tempo libero Le domande sono state rivolte in lingua italiana o in inglese a stranieri. Domande e risposte sono state registrate, poi, dove necessario, tradotte e infine trascritte in classe, cercando di conservare il tono colloquiale originario. Dove ? In giro per Firenze, perché è una città che offre la possibilità di incontrare turisti in ogni periodo dell'anno. Le interviste ci sono servite anche come confronto e stimolo per conoscerci meglio, guardarsi allo specchio qualche volta è utile ! In Nome dell’Europa Unita il progetto Comenius dal titolo “We are Euro kids differerent,but equal” si incontreranno le insegnanti del II° Circolo didattico di Scandicci ( dirigente sig. Federico Marucelli) insegnanti dal Belgio, dalla Finlandia, dalla Spagna. Viaggi studio a Brigthon , Londra, Saffron Walden, Cambrige dove ho scritto direttamente in inglese diari di viaggio inediti intrecciano lo studio con le conoscenze, gli apprendimenti linguistici con i luoghi 2003 2004 dopo aver superato il concorso prova scritta ed orale vengo assunta come tutor in semiesonero all’ università un avventura stimolante per la presenza di colleghi attivi e propositivi era la prima volta che sbocciava questa professione e ognuno di noi si impegnava al massimo anni di studi e di idee creai un collegamento con attività esterne quali mostre-eventi ho invitato scrittori contemporanei a presentare le loro opere e creai l’ usanza di chiudere l’ anno scolastico in istituzioni che rappresentavano un toccare con mano le tematiche affrontate durante quell’ anno scolastico incontri di studio ai quali si aggiungeva il piacere della convivialità il primo anno al centro internazionale Giorgio la Pira per preparare una cena insieme e dibattere sull’intercultura con studenti provenienti da diversi paesi del mondo in prevalenza dal’ Africa che avevano frequentato cosi d’ italiano al Centro… Uno studente, Fabio Vivarelli, al primo anno di Scienze della Formazione primaria, così si è espresso in risposta ad una delle domande formulate nel questionario di fine corso 2003-2004:" la Tutor nelle prime lezioni poteva apparire una professoressa come tante, ma se l'anno scolastico si è concluso col suo lancio in alto da parte di tutto il gruppo, tale azione deve pure avere un significato?! Non interpretatelo in malo modo, poiché la professoressa è stata a tutti gli effetti attenta alle nostre esigenze scolastiche ed extra scolastiche, Per me il tirocinio non è stato un ulteriore impegno universitario ma bensì un momento nel quale affrontare l'apprendimento in modo diverso". il secondo alla Fondazione Il Fiore dove Alberto Caramella ci ha magistralmente intrattenuto sulla poesia.

Nessun commento:

Posta un commento