Le interviste perché? a conoscere altri “mondi “ tenendo presente il concetto “lingua e civiltà”. Come? Preparando domande su sette argomenti : il viaggio, la lingua, la scuola, l'Italia, gli italiani, il mangiare, il tempo libero Le domande sono state rivolte in lingua italiana o in inglese a stranieri. Domande e risposte sono state registrate, poi, dove necessario, tradotte e infine trascritte in classe, cercando di conservare il tono colloquiale originario. Dove? In giro per Firenze, perché è una città che offre la possibilità di incontrare turisti in ogni periodo dell'anno. Le interviste sono servite anche come confronto e stimolo per conoscerci meglio, guardarsi allo specchio qualche volta è utile! Visione di film in lingua originale inglese la cui trama era stata precedentemente presentata in classe la visione era al cinema Astro in piazza San Simone a Firenze la sera per cui erano coinvolte le famiglie ad accompagnare i bambini al cinema che proiettava un programma di film in Inglese; Istituzione di una biblioteca di classe interamente in lingua inglese libri giochi da cui partiva la sperimentazione e l' ideazione di altri libri film e giochi- In Nome dell’Europa Unita il progetto Comenius dal titolo “We are Euro kids differerent, but equal” per cui ad HELSINKI si incontreranno le insegnanti del II° Circolo didattico di Scandicci ( dirigente sig. Federico Marucelli) insegnanti dal Belgio, dalla Finlandia, dalla Spagna. Una lunga serie di Viaggi studio in Gran Bretagna: a Brighton nella contea dell'East Sussex, a Londra, a Saffron Walden nella contea dell'Essex, luoghi dove la Rotundo scrive direttamente in inglese diari di viaggio inediti intrecciando lo studio con le conoscenze, gli apprendimenti linguistici con l’ ascolto delle lezioni, degli indigeni, degli ambienti…
2003 2004 dopo aver superato il concorso prova scritta ed orale viene assunta come tutor in semiesonero all’ università un avventura stimolante per la presenza di colleghi attivi e propositivi era la prima volta che sbocciava questa professione e ognuno si impegnava al massimo anni di studi e di idee collegamento con attività esterne quali mostre-eventi era in atto la mostra dedicata ai premi Nobel a Palazzo Stozzi, inviti a scrittori contemporanei a presentare le loro opere e l’ usanza di chiudere l’ anno scolastico in istituzioni che rappresentavano un toccare con mano le tematiche affrontate durante quell’ anno scolastico incontri di studio ai quali si aggiungeva il piacere della convivialità il primo anno al Centro internazionale Giorgio la Pira per preparare una cena insieme e dibattere sull’intercultura con studenti provenienti da diversi paesi del mondo in prevalenza dall’ Africa che avevano frequentato corsi d'italiano al Centro… Uno studente, Fabio Vivarelli, al primo anno di Scienze della Formazione primaria, così si è espresso in risposta ad una delle domande formulate nel questionario di fine corso 2003-2004:" la Tutor nelle prime lezioni poteva apparire una professoressa come tante, ma se l'anno scolastico si è concluso col suo lancio in alto da parte di tutto il gruppo, tale azione deve pure avere un significato?! Non interpretatelo in malo modo, poiché la professoressa è stata a tutti gli effetti attenta alle nostre esigenze scolastiche ed extra scolastiche, Per me il tirocinio non è stato un ulteriore impegno universitario ma bensì un momento nel quale affrontare l'apprendimento in modo diverso". il secondo incontro sarà alla Fondazione Il Fiore dove Alberto Caramella intrattenne sulla poesia.
L’ ultima o la prima domanda: "Come nasce in te il desiderio di fare l’Insegnate ?“ A sei anni quando mi chiedevano che cosa volessi fare da grande?” Rispondevo pronta: “insegnare alla scuola Elementare ed all’Università.” e tutti persino mia madre ( prima sostenitrice negli studi come nell’ insegnamento e nello scrivere poesie) mi facevano notare che avrei dovuto fare una scelta tra l’essere Maestra o intraprendere la carriera universitaria… finché il 10- 9- 2003 giunge una lettera che già nel francobollo “cambia la vita tua e degli altri” manifesta i contenuti della lettera che mi nomina Tutor in semiesonero per le attività di tirocinio nel corso di laurea della formazione Primaria segnando un prima e un dopo nella mia vita e nella carriera professionale l’una e l’altra profondamente legate in un intreccio dove dal banco alla cattedra dalla cattedra al banco per capire che è fondamentale restare nel banco imparando molto di più di quello che ho insegnato! un sogno che si è realizzato .... come dicono in molti i sogni dei bimbi perché forti e innocenti diventano veri e.. sono sempre più convinta che ho fatto il MESTIERE PIU' BELLO DEL MONDO: ho insegnato a volare, ma chi è stato con me mi ha insegnato a volare più, più sempre più in alto. Nella trasmissione di Rai tre Carmelina Rotundo Auro dichiara infatti in 40 anni sono entrata in aule per vedere l’ innocenza negli occhi di bimbi e di adolescenti ( Carmelina insegna ai bimbi da 6 a 10 anni e ad adolescenti da 20 anni a 48 il suo più grande allievo) il coraggio, la fiducia nel tendere la mano per capire che insieme si può volare respirando l’incoscienza, quell’incoscienza che ha spinto Colombo a superare lo stretto dei Dardanelli per avventurarsi nell’ incognito che ha spronato Galileo a puntare il cannocchiale al cielo
venerdì 20 agosto 2021
insegnare seconda bozza da correggere
Professione INSEGNANTE
La docuserie “Le Ragazze”, format originale firmato Pesci Combattenti è ritornato a impreziosire la prima serata di Rai e il primo luglio 2021 ha presentato anche Carmelina Rotundo che per ECHI LIBERI abbiamo voluto intervistare perché narrasse dei 41 anni di una avventura che l’artista Nadia Berni sintetizza per immagini su una “ Lavagna”, dichiarando: “Negli anni che io, Nadia Berni (Aphrodia) ho conosciuto Carmelina sono rimasta colpita dalla sua passione per l’insegnamento che lei considera il mestiere più bello del mondo per quell’ entrare in aula e trovare negli occhi dei bimbi e degli adolescenti: gioia, innocenza; per quell’affidarsi con fiducia e speranza, per quell’incoscienza che permette di realizzare l’impossibile: un po’ Colombo, un po’ Galileo. Alla professione insegnante Nadia dedica un collage-fotografico che, su una “lavagna” ripercorre sia i 41 anni di docenza dal primo anno d’ insegnamento alla Scuola Elementare la Montagnola 1973-’74, agli anni all’ Università come tutor alla facoltà di Scienze della Formazione Primaria che a i periodi di studi all’estero di Carmelina in un’alternanza: insegnante- alunna, alunna-insegnante dove i due ruoli entrano in simbiosi tanto che ella afferma di aver imparato più di quello che ha insegnato restando sempre dalla parte del banco. Collage, acrilici e gessetti colorati su tela 100X70 titolo: INSEGNANTE la professione più bella del mondo per Carmelina!!! LAVAGNA esposta nell'estate 2020 a Gelatarium grazie a Tiziana e Riccardo all' interno della mostra: "Cosi è Carmelina" documentata attraverso il catalogo stampato in Ebook.
Non ha ancora compiuto 19 anni che a Carmelina Rotundo, risultata vincitrice del concorso statale del 1972, diplomatasi nel 1971 con 60 su 60 viene assegnata una classe prima alla Montagnola a Firenze; al secondo anno a Carmelina come maestra unica è assegnata una quinta alla scuola G. Marconi in via Enrico Meyer a Firenze dove riceve la visita ispettiva del Direttore didattico e il terzo anno la sede definitiva è ad Oste di Montemurlo da dove Carmelina chiede il trasferimento al tempo pieno a Scandicci tra la scuola Marconi e la scuola Pettini all’ Olmo Pieve dove nel 1981 la Rotundo, che nel 1978 si era laureata con 110 e lode in lingue e letterature straniere, entra a fa parte del progetto ministeriale I.L.S.S.E. insegnamento lingue straniere nella suola elementare. Occuparsi dell’inserimento della lingua straniera nelle scuole elementari è stato uno stile di vita, di lavoro imperniato sulla metodologia di ricerca con un’attenzione particolare nei confronti di tutto ciò che ci circonda al fine di offrire un insegnamento che integri le competenze linguistiche, capacità di comunicazione e conoscenza delle culture diverse da noi che aiuti gli alunni, ogni alunno a crescere. La ricerca metodologica didattica si è accresciuta positivamente iniziando una sperimentazione didattica per quegli anni rivoluzionaria non esistevano testi che venivano creati dalla maestra con gli alunni inizia una serie di attività tra cui la realizzazione della valigia una scatola da scarpe dipinta con i colori della bandiera inglese che serve a mettere il materiale prodotto da ogni alunno e vien presa e portata nella stanza dove attraverso l'epidiascopio vengono proiettate immagini dei paesi dove si parla inglese simulando grazie allo spostamento e alla valigia un vero e proprio viaggio; il tirocinio con gli studenti delle Università americane presenti in maniera importante a Firenze tra cui l’università Gonzaga, la New York University, la Saci. La corrispondenza sia con classi in America nello stato della California le scuole di Moiola grazie all' amica Bert K. Goldberg, con gli alunni della scuola di Aviano nel Veneto base NATO, che Inghilterra dove nella Wet Wood-Infant school dove , grazie ala maestra Sheena Hamilton Carmelina crea l’Italian day una giornata in cui tutta la scuola è coinvolta a realizzare attività che richiamano la cultura, la storia, la moneta, la cucina italiane; scambio epistolare che si sviluppa con la casa reale inglese con musei quali il Madame Toussaud senza dimenticare quei personaggi tanto cari ai bimbi: la Befana e Babbo Natale.
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