martedì 23 novembre 2021

Chiusura e speranza; bianco e nero; libertà e dipendenza che cosa è veramente la vita ?

Gli sportelli chiusi, i vetri chiusi, le verdi persiane chiuse; la sensazione è che sono chiuse da tempo, l' odore dell' aria nella stanza è pesante ; tre letti: due spartamente fatti l' altro serve ad ammonticchiare cose; armadi chiusi, pareti spoglie, seduto sulla sedia a rotelle uno dei tanti ospiti la testa rasata, occhi vitrei , chiuso nel moto del corpo, chiuso nella testa dai suoi deliri: ha paura di far del male agli altri . Apro gli sportelli, i vetri, le verdi persiane in tempo utile per assitere al tramonto da quanto tempo tu non assistevi ad un tramonto ? Alla vista di un atto quotidiano eppur meraviglioso ogni volta unico nelle sfumature, nei bagliori ... stimoli a te uno dei tanti ? Le persone sedute nella sala sono rimaste allo stato fetale, ancora devono nascere al movimento, al linguaggio, qualcuno siede quasi statua si sente superiore a tutti quegli altri esseri umani che qui vivono, si alza infastidita dal tentativo di Franca di stimolare il dialogo qualcuno sta colorando con matite colorate, sorride ai complimenti di Franca, qualcuno è assopito, qualcuno sfoglia le pagine di un giornale.. poi arriva la scatolina colorata quello che ognuno, tutti aspettano per o tutti è assicurata la dipendenza; una assitente parla gentilmente, ma il tono metallico tradisce la farsa .. Chiusi son chiusi senza stimoli tutto si è fermato nell' immobilità dell'ozio in, per un sitema d'imbalsamazione dei vivi che continua ad essere sperimentato oserei dire istituzionalizzato anche nel tuo corpo fratello hanno chiuso il moto, nella tua mente la fucina di brutti pensieri che danno fuoco alla scatola cranica: conoscenza, dialogo, passi avanti, coinvolgimento per obbiettivi, unificazione, assimilazioni in un gioco per gioco c'è speranza di recupero ? La preghiera. La fede nessuno sotto questo cielo sa che cosa potrebbe accadere l' attimo seguente, amare ed ancora amare per vivere felici insieme tutti uguali di fronte al diritto alla felicità, a poter espletare ogni virtù, non abbiamo altre strade che quelle dell' amore noicapci di attravrrsar tempeste per costruire arcobaleni prego che tu fratello, possa vedere l' alba entrare come tutte le cose nella luce, che tu possa asitere al tramonto, sentire il vento sulle tue mani raccoglierne le carezze... le spine sulla curona di Gesù, i chiodi nelle sue mani e sui suoi piedi il sacrificio degli innocenti sulla Croce è pratica comune ormai lascia indifferenti, Dio Dio mio perdona loro perchè non sanno quello che fanno!

3 commenti:

  1. amare ed ancora amare per vivere felici insieme tutti uguali
    utopia?
    Giuseppe

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  2. Quello che non si riesce mai a comprendere in certi luoghi pieni di sofferenza fisica e psichica è la mancanza di rispetto per la dignità di ogni essere umano.
    Tenere le persiane chiuse, non aprire le finestre per fare entrare aria e la luce del sole serve solo a peggiorare le condizioni della malattia perché la prigione diventa anche quella dello spirito ingabbiato in regole comode solo per chi gestisce la malattia a forza di psicofarmaci per tenere sotto controllo i pazienti che danno fastidio.
    L'amore incondizionato è una vibrazione fortissima che smuove dal torpore ogni ragnatela mentale in chi ha perso persino la fede per la forza della vita. Il tuo, Carmelina, è amore puro che porta luce nel cuore.

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  3. Che cos’è veramente la vita? Bella domanda, Carmelina… Comunque la si voglia considerare, esperimento del caso o dono divino, la vita ha una lunga meravigliosa storia su questo nostro bellissimo e maltrattato pianeta, una storia che risale alle affascinanti forme primordiali (batteri, singole cellule solo apparentemente semplici ma a ben guardare capaci di comportamenti complessi, la ricerca del nutrimento, la fuga dai pericoli, la riproduzione), e arriva fino ai vertebrati e a noi umani e i loro antenati e i nostri hanno una discendenza comune. L’albero della vita. Gli alberi filogenetici, visto che viviamo nel dominio della scienza (che troppo spesso diventa predominio e prevaricazione). La vita in tutte le sue forme ha una discendenza comune in questo pianeta, non siamo i migliori ma i più problematici, non siamo i più forti ma i più fragili, siamo gli ultimi arrivati e la natura può fare a meno di noi, siamo noi che non possiamo fare a meno della natura, perché se no ci ammaliamo. Infatti, guardiamoci.
    Hai ragione Carmelina: la luce e l’aria forse bastano ai vegetali, ma a Cesare? Eppure nemmeno di quelle può godere a sufficienza, adesso che non può muoversi, animale ferito! Capisco il tuo sgomento di sorella e di persona che ha intelligenza e sentimento che ribollono in un corpo vivo. È desolante. Non sono contro la scienza, ma occorre arginare le applicazioni potenzialmente disastrose delle sue meravigliose scoperte (dalla bomba atomica all’ingegneria genetica la lista è lunga e la farmacologia non solo non fa miracoli ma a volte è strumento di controllo deleterio). Invece potremmo utilizzare l’enorme potenziale tecnologico di cui oggi disponiamo per vivere meglio tutti in tutto il mondo, superando disuguaglianze e corse al potere. Invece i casi in cui la semplice dignità umana viene calpestata sono troppi e sotto gli occhi di tutti, per non parlare della dignità degli altri esserei viventi, vegetali e animali, trattati alla stregua di esseri inferiori, con l’unica eccezione credo del cane. Ma la vita, come giustamente si chiede e ci chiede Carmelina, cos’è? Ognuno si guardi dentro e dietro e intorno e risponda. Io dico, a voce alta, basta violenza.

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