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| Una mostra da vedere e rivedere anche per una immersione nella storia di Firenze! |
IPPODROMO DEL VISARNO dal 2023 intitolato a CESARE MELI.
( un motivo in più per me dato che mio fratello si chiama Cesare per ritornare) Sport, moda, mondanità e solidarietà.
La 196^ edizione della Corsa dell’Arno, la competizione di galoppo più antica d’Italia che si è tenuta il 25 aprile 2023 all’Ippodromo del Visarno - Cesare Meli, si è confermata essere un grande happening per Firenze.
Come accade da otto anni a questa parte, non è mancato
il concorso “Il Cappello più bello per Corri la Vita”,
organizzato in collaborazione con il Consorzio Il Cappello di Firenze e volto a raccogliere fondi per l’associazione guidata da Eleonora Frescobaldi, impegnata ad aiutare le donne colpite da tumore al seno e a finanziare progetti per la prevenzione, la diagnosi precoce e la cura della malattia.
L’apertura dei cancelli nel primo pomeriggio (biglietto di ingresso €5, gratuito per i bambini), ha offerto un programma ricco di eventi non solo per gli appassionati di galoppo, ma anche per giovani, famiglie e bambini. Il programma era stato il 21 aprile presentato, alla Club House dell’ippodromo, da Carlo Meli della Sanfelice. Insieme a lui, l’assessore allo sport del Comune di Firenze Cosimo Guccione, Franco Frasconi, vicepresidente Consorzio del Cappello di Firenze, e Rosaria Frescobaldi, rappresentante del Comitato organizzatore di Corri La Vita Onlus.
«Storia, tradizione e modernità – ha detto Carlo Meli – La “Corsa dell’Arno” è tutto questo e siamo felici di presentarla quest’anno confermando consolidate collaborazioni e illustrandone di nuove, a testimonianza dell’attrattività che questa competizione ha a Firenze e oltre. Per noi della Sanfelice aprire l’ippodromo alla città e a un pubblico più vasto di quello usuale, farne conoscere la storia e renderlo un luogo dove poter passare una giornata di divertimento all’aria aperta è un punto di impegno. Quest’anno, con l’intitolazione dell’impianto a Cesare Meli, tutto questo ha un significato speciale che ci spinge a trovare nuovi modi per far conoscere l’ippica a un pubblico più giovane».
«Si rinnova a Firenze con la corsa al galoppo più antica d'Italia e i nostri cappelli un percorso tracciato sulla strada della tradizione, della storia della moda e del costume – dice Franco Frasconi – Alla Corsa dell'Arno il Consorzio Il Cappello di Firenze è rappresentato da 12 imprese con secoli di lavoro alle spalle che producono esclusivamente in Italia cappelli venduti nei più prestigiosi negozi del mondo. Con questa ottava edizione del concorso de “Il Cappello più bello”, rinnoviamo una giornata di sport e di eleganza tipicamente fiorentina aiutando così con il nostro saper fare la Associazione Corri la Vita Onlus».
«Moda, storia e solidarietà tornano protagoniste anche quest'anno in uno degli eventi più entusiasmanti, creativi ed estrosi della città – afferma Rosaria Frescobaldi – Ciò che ci rende felici è vedere come sia sempre più forte e numerosa la rete di sostenitori della nostra Onlus. L’ottava edizione del Cappello più bello, abbinato alla 196^ edizione della Corsa dell’Arno, supporta Corri La Vita e i suoi progetti, dando concretamente aiuto a tutte le donne che devono affrontare e combattere una delle battaglie più importanti della loro vita, il tumore al seno».
«Questa corsa, disputata nel 1827, è la prima gara sportiva moderna che si è svolta a Firenze - ha ricordato l'assessore allo sport Cosimo Guccione - e in questi anni è diventata un appuntamento di rilievo per la nostra città. Siamo riusciti, grazie alla sensibilità degli organizzatori, a Corri la Vita e al Consorzio del Cappello di Firenze, ad aprire l'impianto delle Visarno alla cittadinanza e non solo agli appassionati di ippica. Ricordo poi con piacere le ultime edizioni della “Corsa dell'Arno” che hanno fatto una grande affluenza di pubblico. Sono certo che anche quest'anno Firenze saprà rispondere in modo adeguato a questo appuntamento così importate per lo sport fiorentino e nazionale e per una bella iniziativa di beneficenza dedicata a Corri la Vita».
Si rafforza, dunque, il legame tra sport e solidarietà, con il concorso “Il cappello più bello per Corri la Vita”, che si è tenuto all interno dei locali ha visto in gara i cappelli eleganti ed estrosi. Il contributo minimo di €10 è stato interamente devoluto a Corri la Vita ( come anche parte dell’incasso proveniente dai biglietti di ingresso. Sono state premiate le prime tre signore e per le categorie:
"Eleganza", "Creatività" ed i bambini per la categoria "Junior"»
La giornata ha offerto altre iniziative collaterali, dedicate alle famiglie, ai bambini e anche ai giovani, con la novità di quest’anno rappresentata dal pop-up bar del Twiga Beach Club. Al Visarno - Cesare Meli, infatti è stata realizzata una vera e propria spiaggia targata Twiga, uno dei locali più in voga del Forte dei Marmi Il Resident-Dj Max Gigliotti, animatore delle notti del club versiliese, ha intrattenuto il pubblico, mentre al bar sono stati serviti in esclusiva Chandon Garden Spritz e Gin Tonic.
E se tra una corsa e un drink all’ippodromo c' è stato la tradizione fiorentina del gelato del Vivoli e sono stati a disposizione del pubblico due foodtruck con focaccia, pizza e fish & chips.
I più piccoli, infine si sono divertiti con lo staff della Scuola del Circo “En Piste”, imparare i segreti dell’equilibrismo e della giocoleria e ammirare un vero e proprio spettacolo del Circo.
Altra grande novità è stata la collaborazione con il Longines Fegentri World Championship Gentlemen Riders, che ha dato un tocco di internazionalità alle gare in programma. Fegentri è la Federazione Internazionale di Gentlemen e Lady Riders fondata nel 1955. I rider, che provengono da 25 paesi diversi, sono tutti dilettanti e quindi non percepiscono alcun compenso per la partecipazione alle gare. Insieme alla tappa del World Championship Gentlemen Riders, il 25 aprile si è tenuta anche la prima tappa in assoluto del Fegentri Junior, con giovanissimi e talentuosi fantini provenienti da Svezia, Ungheria, Francia e Italia.
Per l'edizione 2023 ho indossato uno dei meraviglioso baschi di Annalisa per un connubio giocato sul rosso per vivere di emozioni indimenticabili
CHE LA FESTA COMINCI…
CENTOCINQUANTA ANNI DEL CARNEVALE DI VIAREGGIO 1873-2023
GAMC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Lorenzo Viani”, Viareggio
prorogata all’11 giugno 2023
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| Galleria degli Uffizi Johann per il carnevale di Roma 1664 |
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| Anonimo di scuola romana biblioteca museo teatrale |
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| gino Severini De,icies populi Siae estro del Maggio fiorentino |
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| Giovanni Domenico Ferretti Fondazione CR Firenze |
Che la festa cominci… alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Lorenzo Viani” di Viareggio è prorogata a domenica 11 giugno 2023. La grande mostra è stata realizzata per celebrare i 150 anni del Carnevale di Viareggio, un evento molto amato dal pubblico e conosciuto in tutto il mondo. È a cura di Roberta Martinelli, direttrice del Museo del Carnevale, ed è stata voluta dalla Fondazione Carnevale di Viareggio e dal Comune di Viareggio.
Per l’occasione della proroga il costo del biglietto d’ingresso sarà ridotto da 8 a 4 euro.
Nato nel 1873 come sfilata di carrozze nel giorno di Martedì Grasso, il Carnevale di Viareggio è oggi riconosciuto come uno degli eventi spettacolari di maggior coinvolgimento popolare. L’esposizione racconta la secolare vicenda storica di quel mondo in festa, ricercandone le radici e mettendo in evidenza la sua evoluzione dal Seicento al Novecento, attraverso una straordinaria raccolta di oltre novanta opere tra dipinti, disegni e incisioni, provenienti da importanti musei italiani, prestigiose raccolte d’arte di fondazioni bancarie, archivi, biblioteche e collezioni private. Le rappresentazioni che gli artisti hanno dedicato al Carnevale sono un’efficace testimonianza del mutare dei tempi e delle dinamiche sociali che li hanno caratterizzati. Dotato di una sua peculiare vitalità è riuscito a superare tanto i radicali mutamenti politici quanto la diffusa ostilità dei poteri consolidati.
Per dare inizio alla narrazione di questa storia è stato scelto il quadro Il carro d’oro di Paul Schor del 1664, conservato alle Gallerie degli Uffizi di Firenze. Al centro del dipinto che ci rimanda al Carnevale celebrato in quell’anno a Roma, si impone la massiccia figura di un grande carro d’oro. La sua mole che sovrasta tutta la scena e ancor più la sua esibita colorazione di un oro sfavillante, trasmettono la volontà di affermazione di una condizione di potenza che quel Carnevale era stato chiamato a celebrare. Sicuramente a questo pensava il principe Giovanni Battista Borghese, patrizio romano di alto rango che, di quella straordinaria mascherata fu il promotore. Ma forse il principe Borghese non immaginava che quella scena che aveva progettato - un grande carro che tirato da animali, preceduto e seguito da gente in maschera, avanzava in mezzo alla folla - sarebbe divenuta il modello ispiratore di tante successive celebrazioni del Carnevale, sicuramente di quel Carnevale che dal 1873 si prendeva a festeggiare a Viareggio. Questa funzione di archetipo viene esplicitata da altri elementi caratterizzanti quel carro a cominciare dalla complessa macchina meccanica che grazie ad un ingegnoso sistema di ingranaggi manovrati dall’interno faceva muovere un grande drago ed un’aquila che, dalla sua bocca, lanciava confetti.
Le altre opere del percorso espositivo, che consentono di documentare l’evoluzione di questa manifestazione, pongono in evidenza l’apparizione delle carrozze adottate dai signori per prendere parte alla festa, rimarcando il loro ruolo preminente e la loro propensione munifica che si manifestava nel ripetuto atto di gettare dolciumi e cibarie alla folla che li circondava. Per l’occasione i signori dismettevano i loro tradizionali abiti per indossare quelli dei protagonisti della Commedia dell’Arte, primo tra tutti Arlecchino. Nella secolare vicenda del carnevale romano il coinvolgimento di eminenti letterati, artisti di chiara fama e maestranze qualificate nella messa a punto delle rappresentazioni inserite nel calendario delle feste era una consuetudine consolidatasi fin dall’epoca barocca: nel 1805, il direttore artistico della mascherata, affiancata alla consueta corsa dei cavalli barberi, sembrerebbe essere il “celebratissimo cavaliere Antonio Canova”.
Alle maschere italiane la mostra riserva uno spazio particolare che culmina con la celebrazione della loro ultima creatura, il gioioso Burlamacco, dal 1931 simbolo del Carnevale di Viareggio, che la felice mano di Uberto Bonetti realizzò come sintesi delle più note maschere della Commedia dell’Arte. In questa sezione, si trova anche una curiosa raffigurazione di un Arlecchino al femminile, Ritratto di donna mascherata da Arlecchino, un quadro della metà del Settecento, praticamente sconosciuto che da anni giaceva nei depositi delle Gallerie degli Uffizi, e di cui ancora non è stato individuato l’autore. Quadro che, per l’occasione, è stato restaurato dalla Fondazione Carnevale.
Grazie alla collaborazione con la Biblioteca Museo Teatrale SIAE di Roma che ha l’archivio teatrale più ricco d’Europa, è stato possibile approfondire la ricostruzione di questa affascinante storia. Dall’archivio provengono, ad esempio, i monotipi di Romeo Costetti, emiliano di nascita, tre grandi tele realizzate con la tecnica del succo d’erba (molto in voga nel XVIII secolo), quattro piccoli oli su tela datati tra il XVIII e il XIX secolo, che racchiudono nella loro cornice ovale le figure più rappresentative dei costumi legati al Carnevale, festa indissolubilmente legata alla Commedia dell’Arte, e altre preziose testimonianze.
Un altro importante nucleo di bozzetti e figurini, selezionato tra gli oltre 14.000 conservati nell’Archivio del Maggio Musicale, rappresenta qui il teatro in maschera, il felice connubio stabilito tra messinscena operistica e arti figurative. Sono stati individuati alcuni degli artisti che hanno maggiormente collaborato con il Maggio, realizzando allestimenti destinati a divenire celebri. Spaziando in particolare nel ventennio che va dal 1935 al 1955, l’attenzione si è concentrata su artisti noti come Umberto Brunelleschi (1879-1949), Gino Severini (1883-1966) e Gianni Vagnetti (1897-1956).
I tanti fili dipanati, svolgendo nella storia di secoli fatta di esperienze vissute con l’ansia di una vita più bella, si ricongiungono e trovano fusione in quella cultura del Carnevale che è insieme memoria e sentimento, ingegno e fantasia, che da 150 anni animano il Carnevale di Viareggio.
Che la festa cominci… raccoglie opere, individuate attraverso la ricerca storico ed iconografica, che provengono da: Le Gallerie degli Uffizi, Firenze; Galleria d’Arte Moderna, Palazzo Pitti, Firenze; Galleria Palatina, Palazzo Pitti, Firenze; Archivio Storico- Teatro del Maggio Fiorentino, Firenze; Museo di Roma-Palazzo Braschi, Roma; Museo di Roma in Trastevere, Roma; Biblioteca Museo Teatrale SIAE, Rom; Museo Civico-Palazzo Morando, Milano; Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze; Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca; Fondazione Carnevale di Viareggio; Comune di Viareggio; Intesa Sanpaolo; Collezioni private.
In mostra si trova anche una tela del patrimonio artistico di Intesa Sanpaolo, la Dama con mascherina di Felice Boscarati (Verona 1721 - Venezia 1807). Intesa Sanpaolo, partner della Fondazione per l’edizione 2023 del Carnevale di Viareggio, considera l’arte e la cultura come una risorsa strategica del Paese in grado di innescare processi di crescita anche sul piano sociale, economico e occupazionale.
Il catalogo, che accompagna l’esposizione, è pubblicato da La nave di Teseo. Il volume riccamente illustrato, a cura di Roberta Martinelli, contiene numerosi saggi, oltre a quello della curatrice, di: Paolo Bertoncini Sabatini Adriana Bonetti, Elena Catozzi, Lorenzo D’Andrea, Federico De Martino Luigi Ficacci, Mino Gabriele, Monica Guarraccino, Federica Luison, Andrea Mazzi, Manuel Rossi, Elisabetta Sgarbi, Vittorio Sgarbi, Fabio Sottili.
La Galleria Comunale di Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio “Lorenzo Viani” è allestita nello storico Palazzo delle Muse. La collezione attualmente si compone di oltre 3000 opere di circa 750 artisti protagonisti dell’arte del XX secolo. Vi è anche una significativa presenza di autori del luogo o che hanno avuto legami di varia natura con questa terra e di opere che hanno come soggetto i paesaggi locali. La GAMC possiede la più importante raccolta pubblica di opere di Lorenzo Viani, originale esponente dell’Espressionismo europeo.
CHE LA FESTA COMINCI…
Centocinquanta anni del Carnevale di Viareggio 1873-2023
GAMC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Lorenzo Viani”
Palazzo delle Muse
Piazza Mazzini - Viareggio
Tel: +39 0584 581118 Cell: +39 338 5714978 (orario apertura Galleria)
Tel: +39 0584 46012
orari: venerdì, sabato, domenica ore 9,30 - 13,30 e 15,30 - 19,30
gamc@comune.viareggio.lu.it | www.gamc.it
Ufficio Comunicazione e Stampa Fondazione Carnevale di Viareggio
Alessandra Delle Fave/Andrea Mazzi
Tel. +39 0584 5807 |cell. +39 348 3859089 I +39 329 4247343
ufficiostampa@ilcarnevale.com | ilcarnevale.com
Ufficio stampa mostra | Davis & Co. | Lea Codognato/ Caterina Briganti
Tel. +39 055 2347273 |cell. +39 335 5250748
info@davisandco.it |www.davisandco.it
l progetto grafico è curato da Muttnik, studio grafico con sede a Firenze specializzato in progetti di comunicazione visiva con particolare attenzione nei confronti di realtà culturali e espositive.
Lo studio mantiene un rapporto di collaborazione continuativa con la Galleria Nazionale dell’Umbria da diversi anni, dopo averne progettato il rebranding nel 2017 (progetto premiato con un bronzo al European Awards del 2018).
46 cocktail bar di Firenze, suddivisi in Bar d'Hotel e Cocktail Bar per la settima edizione di cocktail week preceduta dalla Tuscany cocktail nelle 10 provincie Toscane dal 16 al 23 aprile |
Alle Serre Torrigiani, Via Gusciana 27, Firenze l'Opening Party” Tantissime le sorprese per bere, incontrare, rincontrare amici o farne dei nuovi scoprendo o riscoprendo bar unici per stile e proposte come al LOCALE in via delle Seggiole 12r con l' incontro del fabbro che ha ideato un coltello specifico per tagliare il ghiaccio |
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| grande eventi sul :
e al Four Seasons Hotel Firenze, Borgo Pinti 99, Firenze foto di Niccolò LEONE, Teresa |
23 edizione ha riscosso grande successo sia per il numero dei partecipanti (1408), ma soprattutto per l’importanza delle discussioni che hanno impegnato molti gruppi di persone (in alcuni momenti, le 5 sale disponibili del Palazzo dei Congressi di Firenze erano tutte occupate). per i soci AIP saranno disponibili sul sito www.psicogeriatria.it
diapositive e materiali congressuali
Il professor Trabucchi ha ringraziato tutti coloro che che hanno contribuito al successo attraverso la propria generosità del congresso; rivolgendo un grazie particolare a Chiara Billi per aver garantito un’organizzazione perfetta, come ha sempre fatto in passato, e ad Alice Negretti che ha retto la segreteria di Brescia e che ha controllato con grande attenzione tutte le tappe della costruzione del programma scientifico. Per varie ragioni la loro collaborazione finirà con noi il 30 aprile.
Il Congresso è stato reso possibile dalla collaborazione di Elena Lucchi, che ha costruito le prime tappe del programma, di Davide Ceron per gli educatori professionali, di Antonio Guaita e Mauro Colombo per gli OSS, di Christian Pozzi per il corso interprofessionale, di Ciccio Scapati per il corso di psicogeriatria forense, e di Giovanna Ferrandes per il corso di neuropsicologia.
Ringraziamenti al Collegio di Presidenza e il Consiglio Direttivo dell’AIP per la continua vicinanza nel processo di costruzione del programma.
Da questo 15 aprile la presidenza è passata al Professor Diego di Leo e sono risultati eletti nel nuovo Consiglio direttivo AIP i seguenti soci: Fabrizio Asioli, Angelo Bianchetti, Dario Cannavò, Fabio Cembrani, Giovanna Cipriani, Mauro Colombo, Pierluigi Dal Santo, Laura De Togni, Babette Dijk, Andrea Fabbo, Giovanna Ferrandes, Luigi Ferrannini, Marino Formilan, Federica Gottardi, Antonio Guaita, Valentina Laganà, Daniela Leotta, Giancarlo Logroscino, Elena Lucchi, Mia Lia Lunardelli, Massimiliano Massaia, Alessandro Morandi, Enrico Mossello, Leo Nahon, Marina Quattropani, Grazia Razza, Carlo Serrati, Claudio Vampini, Silvia Vettor, Giovanni Zuliani.
mentre al Professor Trabucchi è rimasto l'incarico di continuare la redazione della newsletter settimanale: "un impegno gravoso, ha dichiarato Trabucchi, ma anche una rilevante soddisfazione (al congresso molti mi hanno ringraziato, perché trovano notizie e indicazioni utili nelle povere righe che riesco a preparare)."
Itinerari geografici e storici sui prodotti e sui territori dove essi vengono creati per star bene Inizia la serie con la
la scoperta della MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP intervistando
Gennnaro Testa incontrato a Chianti Classico edizione 2023 alla Leopolda a Firenze
Solo a vederla bianca color latte nelle piccole dimensioni a forma rotondeggiante o nelle grandi o nella treccia stimola le nostre papille gustative
per gustarla e rigustarlaMorbida si scioglie in bocca fresca e profumata mangiata da sola si adatta ad impreziosire riso e paste o a unirsi con olive e pomodori, sottaceti ed insalate o sulla pizza, il formaggio Mozzarella di Bufala Campana risulta essere una grande risorsa per le nostro palato arricchendoci di salute in quanto preziosi sono i valori nutritivi di una piccola mozzarella
La Mozzarella di Bufala Campana DOP vuol dire anche stile di vita e modello nutrizionale: è infatti, senza timori di smentite, considerata parte integrante di quella dieta mediterranea, divenuta di recente patrimonio culturale dell’umanità tutelato dall’Unesco. La Dieta Mediterranea che si basa prevalentemente sul consumo di alimenti di origine vegetale, a cui si affianca un consumo di alimenti di origine animale, soprattutto latte e formaggi (quotidianamente), coniuga nella Mozzarella di Bufala Campana DOP tutto ciò. La Mozzarella di Bufala Campana DOP è un formaggio facilmente digeribile, con un ridotto contenuto di lattosio e di colesterolo, è un’ottima fonte di proteine ad elevato valore biologico, a cui si accompagna un moderato apporto di grassi. Inoltre, il formaggio fornisce elevate quantità di Calcio e Fosforo, di vitamine idrosolubili quali la B1, B2, B6 e Niacina; è infine, una buona fonte anche di vitamina E e Zinco, sostanze che contribuiscono a contrastare l’azione negativa dei radicali liberi. Per tutti quelli che sono attenti alla dieta possiamo tranquillizzarli affermando che con circa 250 Kcal per ogni 100 g di prodotto mangiato, la Mozzarella di Bufala Campana è più dietetica di molti altri derivati lattiero caseari. Consumare Mozzarella di Bufala Campana significa fornire energia per la crescita dei giovani e per il recupero degli sportivi.
La scoperta di questo Formaggio Mozzarella prosegue con una intervista a Gennaro Testa, Agronomo, responsabile promozione del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana e rincontrato alla Leopolda in occasione del Chianti Classico edizione 2023 al quale chiedo di raccontarci un po' di storia di questo buon prodotto alimentare .
La presenza del bufalo in Italia risale a prima dell’anno mille, i primi documenti storici sulla mozzarella testimoniano come nel XII secolo i Monaci del monastero di San Lorenzo in Capua, erano soliti offrire un formaggio denominato mozza o provatura, accompagnato da un pezzo di pane, ai pellegrini, che si recavano in processione. Il termine mozzarella deriva dal verbo ‘mozzare’, che consiste nel taglio della pasta filata effettuato manualmente con indice e pollice.
oggi come avviene la produzione ?
La mozzarella di bufala campana è il più importante marchio Dop del centro-sud Italia, la sua produzione è legata ad un rigido disciplinare che ogni caseificio certificato DOP deve rispettare e sottoporsi ai controlli di un organismo esterno, riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura. La tecnologia di produzione prevede l’utilizzo di solo latte di bufale, oltre al caglio e sale, inoltre per l’acidificazione va utilizzato il siero-innesto naturale, ricco di fermenti lattici autoctoni, che, analogamente al lievito madre per il pane, consente al prodotto finito di avere quel bouquet di sapori caratteristici ed unici.
il prodotto quali materie prime usa e dove sono geograficamente collocati gli allevamenti della bufala?
È l’unica mozzarella di bufala ad aver ottenuto il riconoscimento europeo della DOP. Il disciplinare di produzione prevede esclusivamente latte di bufala intero fresco proveniente dagli allevamenti dell’area DOP. Occorrono circa 4 litri di latte di bufala per ottenere 1 kg di Mozzarella di Bufala Campana. La zona di origine è nel Centro-Sud Italia: Campania (province di Caserta, Salerno, Napoli e Benevento); Lazio (province di Latina, Frosinone e Roma); provincia di Foggia (Puglia); comune di Venafro (Molise). Le province di Caserta e Salerno rappresentano oltre il 90% della produzione certificata DOP.
Quali sono i paesi esteri dove il prodotto campano vien più utilizzato ?
Nel 2022 sono state prodotte quasi 56 milioni kg di Mozzarella di Bufala Campana (+3,8 % sul 2021). L’Export è circa il 35% (2021), principalmente in Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Svizzera, Olanda, Stati Uniti.
Storia del consorzio e suoi progetti
Costituito nel 1981, il Consorzio di Tutela ha reso possibile l’ottenimento e la registrazione della denominazione di origine. Rappresenta l’unico organismo riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo per la tutela, vigilanza, valorizzazione e promozione Mozzarella di Bufala Campana DOP. Dal 1° luglio 2016 il Consorzio di tutela ha sede presso le Regie Cavallerizze del Palazzo Reale di Caserta, grazie ad un accordo di collaborazione - per la prima volta in Italia - tra i Beni culturali e le eccellenze agroalimentari. La sede del Consorzio all'interno della Reggia di Caserta rappresenta un "ritorno" alle origini; furono infatti i Borbone che svilupparono il primo caseificio sperimentale ed un allevamento di bufale con registro di stalla, dove ad ogni animale veniva dato un nome, che ricordava i personaggi di corte.
Itinerario geografico e periodi migliori per visitare i caseifici per un elenco che evidenzi le antiche tradizioni mantenute e le innovazioni tecnologiche
Riguardo gli itinerari geografici, in un territorio ricco di storia e patrimoni archeologici e naturali come l’area DOP di produzione della Mozzarella di Bufala Campana, c’è l’imbarazzo della scelta…è stata infatti realizzata una guida
https://www.mozzarelladop.it/territorio
https://www.facebook.com/mozzarelladibufalacampanadop/photos/a.127265977330068/5896059323784009
Modalità di conservazione
Il prodotto mantiene le sue caratteristiche se conservato nel proprio liquido di governo, nel rispetto delle temperature
indicate dal produttore in etichetta come prevede la Normativa vigente.
Consigli per un consumo ideale
Per gustare al meglio le sue caratteristiche, si consiglia di consumarla il giorno stesso dell’acquisto. Se non consumata
subito, conviene conservarla in un ambiente fresco, sempre immersa nel suo liquido di governo. Nei casi in cui viene posta in frigo, bisogna avere cura di toglierla con un certo anticipo, in modo da servirla a temperatura ambiente per gustarne tutto il sapore.
Per le ricette si può consultare il sito web oppure il canale youtube:
- www.mozzarelladop.it/bufala-campana/come-gustarla
- www.youtube.com/playlist?list=PLo1sVp2MTx8xo0Vz_mhEZ7_69Q8CblkKg.
CCarmelina Rotundo Auro
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