giovedì 14 marzo 2024
la PASQUA per la trasmissione del 23 marzo 2024
partecipata coinvolgente la PASQUA quando tutti i cittadini di Magisano,
(molti tornano per l’occasione anche da varie parti del mondo)
per partecipare alla processione durante cui: la statua del SANTO SALVATORE incontra la Madonna; la statua del Santo Salvatore
fu donata da Rosario e Salvatore AURO per la GRAZIA
Salvatore fu donata dai nonni Rosaria e Salvatore Auro in ringraziamento
dell’UNICA FIGLIA SOPRAVVISSUTA,
la decima di undici FIGLI: MARIA AURO ROTUNDO
Si chiamavano PAZZI ma non erano tali.
Storia di uno scoppio del Carro attraverso i secoli
Dal fuoco ( piros ) alla pirotecnica,
Al fuoco, elemento primordiale come all’aria, all’acqua, alla terra da parte degli alchimisti è stato sempre attribuito un carattere di sacralità
Presso gli etruschi i greci, i romani il fuoco stava sugli altari e le vergini vestali lo custodivano-
Il vangelo accenna alle vergini stolte o sagge che devono servire l’olio per le loro lampade
Nelle nostre chiese arde una lampada a indicare la presenza dell’Eucaristia,
Così pure, durante i giochi delle Olimpiadi si accende una fiamma al termine di una fiaccolata condotta
e scambiata tra i corridori di tutti i paesi. E quella appunto si chiama la fiamma olimpica.
A Firenze leggenda e storia risalgono nei secoli ad una cerimonia del fuoco che, oltre alla sacralità del fuoco ed alla austerità delle cronache, accomuna la bellezza artistica e la prorompente vitalità di una feconda
stagione, quanto la Primavera. È pure questo un fragoroso “scoppio” di stimoli e la celebrazione d’una festa.
E’ una festa che a Firenze, per otto secoli, si celebrò al Sabato Santo e successivamente al mezzogiorno della
Pasqua, per merito di un componente della famiglia dei Pazzi.
Fu il guerriero crociato Pazzino dei Pazzi. l seguito di Goffredo di Buglione, a inalberare sugli spalti di Gerusalemme il vessillo della Croce. Era il capitano delle milizie fiorentine e ricevette la decorazione della corona
murale.
L’arme della famiglia Pazzi reca due delfini dorati in campo azzurro, seminato di croci che araldica mente si unificavano la partecipazione alla crociata del 1088.
Pazzino dei Pazzi, oltre alla decorazione, portò da Gerusalemme un eccezionale trofeo: delle schegge di una
pietra focaia recuperata dal Santo Sepolcro. eccitando le quali si ottiene un fuoco, appunto un fuoco sacro
di cui beneficiava Firenze.
Qui il racconto si complica: entrano in conflitto storia e leggenda.
La storia si può definire, fra l’altro una lunga treccia di fili che talora di smagliano in singoli riccioli.
Uno di questi è la storia dei Pazzi. Questi Pazzi forse ignoti a Dante Alighieri, col tempo diventarono una
famiglia prepotente. forse alleata agli Albizzi e avversa a Cosimo il Vecchio e i suoi figli.
Altrove questa storia è raccontata,
Ed altre storie e leggende decorano Firenze. Pagine e pagine di documenti ed immagini, ma è più bello
accettare tutto, in buona fede.
Noi guardiamo lo spettacolo dello scoppio del Carro come è oggi. come vengono ad ammirarlo gli stranieri, come spicca alla televisione, come ne traggono auspici i coltivatori dei campi.
Leggiamo in un volantino.
Le scaglie di pietra focaia, provenienti dal Santo Sepolcro, portate nella Chiesa di Santa Maria
sopra porta
e poi, in quella dei Santi Apostoli servivano ad accendere il sacro fuoco che veniva portato in Duomo la mattina del Sabato Santo, donde poi una cerimonia più articolata: lo scoppio del carro. Spettacolo lo guardiamo oggi, da noi,
Non avviene più al Sabato Santo, ma alla Domenica di Pasqua
Ecco come lo descrive un giornalista dei nostri tempi.
È mezzogiorno in punto davanti alla Cattedrale di Firenze, la Domenica di Pasqua
Mentre in Cattedrale si intona il Gloria, dall’altare scatta un razzo. la “colombina” che guidata da un filo raggiunge una specie di castello il “Carro” che la attende nella piazza dinanzi al Battistero.
Succede un finimondo, fischiano girandole predisposte sul Carro, impazziscono le campane, si spaventano i
piccioni, si commuove la grande folla degli spettatori- D’un momento mistico infatti si tratta.
E il giornalista si diffonde con esempi di altre analoghe celebrazioni, con riferimenti sulle meridiane.
Continua in chiesa la messa per i devoti, che ascoltano l’omelia di Sua Eminenza il Cardinale, si scambiano
i segni di pace e si ritirano le uova di pollo portate a benedire.
BUONA PASQUA anche a chi riceve questo racconto che trasmettiamo via Fax
PASQUA 2002
Il garage del Brindellone è già vuoto.
Intorno un gruppetto di persone che abita vicino, stanno
dicendo che hanno sentito un gran rumore alle sei del mattino… in gran segreto questa Pasqua del 2002, per la prima volta dopo secoli, il Brindellone è partito da solo alla volta di Piazza del Duomo
Anch’io mi incammino a piedi nel percorso cercando di
immaginare i colori, i suoni, ma non è la stessa cosa. Alcune
persone in gruppetto stanno venendo in senso contrario e
sono dirette al garage ove sperano di incontrare gli sbandieratori. La banda …
Arrivo alle nove in punto alla Pensione Fiorentina in via
dei Fossi dove trovo Sarah: è con lei infatti che avevo
appuntamento al garage di Porta a Prato per la sfilata che
è prevista insieme a Caterina, andiamo al Duomo.
Qui c’è un cordone di poliziotti che controlla le nostre borse
e l’incontro con Nina è festoso. L’esibizione degli sbandieratori, il suono delle chiarine e dei tamburi ci fanno scordare
la delusione.
Miracoli di finezza, la facciata del Duomo, il campanile di
Giotto e il Battistero di San Giovanni creano lo scenario
per il volo della “Colombina” e lo spettacolo dei fuochi
d’artificio, verdi, smeraldi, gialli, azzurri verso il cielo che
ci sta a guardare è straordinario
Tantissime lingue e tantissimi applausi, la gioia della
Pasqua del Cristo Risorto sta vincendo le nostre paure
e ci fa gridare PACE (nell’alto dei cieli e in terra agli uomini di
buona volontà)
In piazza della Repubblica lo spettacolo degli sbandieratori.
agilità e forza, colori e movimento ci coinvolgono tutti
Ritorniamo verso Porta a Prato e l’ultimo sguardo è per
lui. il Brindellone che sta ritornando alla sua dimora dove
trascorrerà altri 364 giorni prima di far bella mostra di
sé per le strade della splendida Firenze
SCOPPIO DEL CARRO PASQUA 2014
Questi intagli sui marmi della facciata di S MARIA del FIORE che "palpitano"
ed il tempo passato è:
borgognotte piumate, collarina, fascia verde indossano gli uomini della milizia fiorentina, fondata da Niccolò Machiavelli nel 1530, l’unico corpo che non era mercenario preposto a vigilare per la sicurezza della città; ogni loro spada ha impugnatura diversa e la picca di legno ha punte di ferro alle due estremità!
Queste statue incastonate nella facciata del DUOMO di FIRENZE che "palpitano"
ed il tempo passato è:
a passo cadenzato van giungendo i figuranti del calcio storico fiorentino:
madonne sontuosamente vestite i cui volti risplendono tra
acconciature dei lor capelli con fili d' oro e gioielli di perle e di pietre preziose!
Questi archi della facciata di S. MARIA del FIORE che "palpitano"
ed il tempo passato è:
il Camerlingo ha in mano il tesoro racchiuso nel forziere: molti fiorini d' oro!
Questi archi che muovono la facciata di marmi rosa- bianchi e verdi che "palpitano"
ed il tempo passato è:
mi trovo letteralmente piacevolmente tra le ARTI Maggiori e Minori 21 rappresentate:
dall' Arte dei Giudici e Notai, ai Vinattieri, ai Beccai, Medici e Speziali, Corazzai e Spadai, Arte della Lana. Oliandoli e Pizzicagnoli, Legnaioli, Maestri di pietre e legname, color che con le lor arti resero realtà la meraviglia di piazza del Duomo in un fervore di mani, menti e cuori operosi all' opera!
Queste volute muovono la facciata e la facciata che tutta risplende nel sole del 20 aprile:
il sorteggio davanti alla porta del Paradiso ( l' unica parte di un battistero completamente ingabbiato in impalcature di ferro per farsi bello in attesa della visita di PAPA FRANCESCO novembre 2015)
stabilisce il ritmo delle partite azzurri e bianchi; verdi e rossi.
Un ponte nel tempo unisce questi due momenti importanti della vita civile sociale di Firenze:
la PASQUA ed i festeggiamenti del suo Patrono il 24 giugno: SAN GIOVANNI
Questi marmi bianchi verdi e rosa che si incontrano con le note di chiarine in fa, di tamburi e tamburi imperiali; i figuranti calzan scarpe a piè d' orso con occhielli e le lor calze a maglia riprendendo i colori del costume hanno una gamba di un colore e l’altra di diverso colore;
alabardieri, archibugieri, il pallaio, il giudice l’arbitro, i lor piumaggi come mare al soffio di vento di primavera si muovon ad onde; le note di campane divengon concerto:
è nella Resurrezione questo giorno di primavera; vicino si fa il Cardinale Giuseppe Betori che tutti ci benedice, il popolo festante in attesa della colombina che giunge a portare la luce:
a cascata, a gocce a zampilli il CARRO esulta, bianche luci, ora oro, ora verdi che a razzo superano la facciata; zampilli di luce nascon da terra, il cuore esulta, lo sguardo corre tra cielo e terra:
la bianca colombina segno di Pasqua di Resurrezione per un messaggio di speranza:
" Non abbiamo altre strade che quelle dell’amore"
Carmelina Rotundo... portan fiori:
glicine e margherite e gelsomini sul carretto le contadinelle qui in questa piazza la campagna e la città si uniscon e lui il
BRINDELLONE tutto si dona una volta l’anno sempre come la prima volta:
eccitato-- eccitante in gran forma perché il tempo dell’attesa fino alla prossima Pasqua sia sereno
i piumaggi sulle borgognotte come mare al soffio di vento di primavera si muovon ad onde; le note di campane divengon concerto.....
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