martedì 1 aprile 2008
TRICOLORE
UN ATTO DI FEDE E’ IL TRICOLORE .
L’articolo 12 della vigente Costituzione italiana recita :
la bandiera della Repubblica è il tricolore italiano
;verde, bianco e rosso a tre bande verticali di uguale dimensione.
Importa intenderci sul significato dei vocaboli.
La bandiera è materialmente un drappo , da esporsi attaccato ad un’asta
che mostra lo stemma ,un distintivo ,un ideogramma di un ente,una corpo-
razione,un’ impresa ., spiritualmente è un simbolo di una nazione che esige
onori e rispetto. Vi sono delle bandiere di importanti città storiche decorate
di medaglia d’oro.
La Repubblica si definisce sotto la frase L’Italia è una repubblica fondata sul
lavoro.
Ma l’ Italia si conosce sotto diversi aspetti.
Per un geologo,come Antonio Stoppani ,può essere un territorio geografico
che egli si compiacque definire con i versi di Francesco Petrarca : Il bel Paese
che Apennin parte, il mar circonda e l’ Alpe , Dimenticava le tre isole ,Sicilia
Sardegna e pure Corsica che è sempre territorio italiano.
Egli neppur pensava che il “bel paese” sarebbe stato declassato dalla industria
casearia come pregiato formaggio.
Oggi per noi l’Italia è una Nazione, una Istituzione che altro poeta definì .
Una d’armi, di lingua d’altare
di memorie, di sangue e di cor.
Qui interviene la Storia. Una Nazione come la nostra attraverso tante gene-
razioni ( di lavoratori,navigatori e poeti ) è una PATRIA, e ,nel nome di essa ,
ci affratelliamo tutti.( ce n’è un esempio nel dantesco Purgatorio : “ io son
Sordello,della tua terra e l’un l’altro abbracciava “).
Ora che si siamo intesi sui vocaboli comprendiamo che cosa significa il
tricolore .
Fu già adottato dal letterato e farmacista Giuseppe Compagnoni,
in una assemblea della repubblica cisalpina nel 1797.
Una poesia del Mantegazza ne descrisse i colori guardando una rosa.
Dovunque in Italia è cerimonia, appare il tricolore. Come un sacerdote nelle
sue funzioni indossa una stola, così il sindaco si decora con un tricolore. Il
vessillo tricolore è presente dove si svolgono le elezioni . Il presidente della
Repubblica,quando pronuncia un messaggio agli italiani si pone accanto ad
un tricolore . Tricolori sono le maglie degli sportivi vincitori in gare nazionali.
Anche l’impiego del tricolore è soggetto ad una disciplina . non sarebbe le-
cito usare la bandierina nazionale come contrassegno di un partito nelle schede
elettorali. Quando s’alza o si ammaina il tricolore sui luoghi di raduno, si impone
un segnale . Una offesa al decoro del tricolore viene punita come vilipendio .
Il tricolore, cosi messo in valore è dunque il soggetto di un rito.
Un rito ; dunque una convenzione che tutti accettiamo, senza ritrovarci un fatto emotivo
personale . Ci si conforma, nei limiti della discrezione.
Ed ecco come nei giorni delle feste nazionali. oggi se ci guardiamo attorno vediamo esposto il tricolore negli edifici pubblici ,oppure no ; e no del tutto ai balconi delle nostre
case. Un tempo non era così . Un tempo nei giorni di giubilo bandiere sventolavano e
campane squillavano . altrettanto nei giorni di tristezza
Lo scorso mese ,per la morte del Pontefice venne proclamato il lutto nazionale , ci siamo
anche commossi ,ma nessuno aveva un tricolore da esporre a mezz’asta .Come mai ?
Sta di fatto che il conformismo ci ha resi osservanti di una strana forma di indifferenza,
di splendido isolamento che con termine straniero diciamo “ privacy”. Siamo al punto
se noi, unici in un quartiere,ritrovata una logora bandiera,la esponessimo, taluno farebbe
dell’ironia verso la nostra vanità o vanagloria. Meno che mai se andassimo a comperarne
una nuova.
A questo punto tocca a noi delle vecchie generazioni riportare quelle giovani al culto
delle memorie nazionali Questa frase sembra obsoleta , eppure nell’edificio delle Poste
a Firenze(in via Pellicceria) leggiamo in una lapide dedicato ad un fiorentino queste righe
L’ASSOCIAZIONE ITALIANA / PER IL CULTO DELLE MEMORIE NAZONALI/ POSE IL XV GIUGNO MCMXXIV
Questa associazione non esiste più, forse perché vittima di vicende politiche
Ma varrebbe la pena di riesumarne uno scopo : quello di richiamare l’attenzione dei gio-
vani e del popolo alla memoria degli eventi nazionali che rimane altrimenti riservata alle
poche e meno loquaci perone dotte.
E per queste memorie ricorrono in queste settimane tre importanti date :
il 24 Maggio. ,quello di esattamente novant’anni fa quando l’Italia entrava in guerra.
il 2 Giugno che i calendari indicano Festa della Repubblica ,
il 22 Giugno , data eccezionale in cui ricorre il secondo centenario della nascita di
Giuseppe Mazzini ( Genova 22 Giugno 1805 ,Pisa 10 Marzo 1872).
Questa è appunto una memoria nazionale che dobbiamo richiamare al popolo di tutte
le fedi. A Dio alla Patria e alla Famiglia Egli ci esortava nel suo prezioso volume sopra
i Doveri dell’Uomo ; .un opera che oggi meriterebbe di essere ristampata e diffusa.
Ed insieme al volume importerà far conoscere le vicende della sua vita , da quando
fu presidente della repubblica romana ( 1849 ) al suo esilio, al suo carcere a Gaeta
al soggiorno a Genova ed a Pisa, dove moriva in casa Nathan come dottor Brown
in forma estremamente umile.
Ci sentiremo noi una buona volta di esaltare questo rito ad una espressione di atto di fede ?
Non finisce qui.
Ad onorare il tricolore nelle nostra strade solo la città di Milano annovera una Piazza del
Tricolore.
Vi sono in diverse città italiane con nomi di strade non graditi o inconsueti che potrebbero .trovare questa migliore intestazione.
Vedano gli addetti alla toponomastica stradale in accordo con i dimoranti in queste vie
di provvedere in merito.
Ancora un suggerimento di un’altra epoca ; quando il Sindaco si chiamava “Podestà “
Ad ogni matrimonio con la formazione di una nuova famiglia (quando il parroco cele-
brante offriva agli sposi un crocifisso da appendere alle pareti domestiche) quel podestà
regalava un tricolore ( ma quello era monarchico con nel mezzo uno stemma ) da esporre
anche se l’ Italia vinceva qualche campionato del mondo
Qualche campionato potremmo ancora vincerlo se un tricolore ci porterà fortuna.?
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