lunedì 12 maggio 2008
PIEDI NEL PO
PIEDI NEL PO
L’argine ricoperto dal verde, foglie, erbetta, il terreno marrone quasi nascosto,
lo costeggiano pioppi, quegli alberi alti, le cui foglie appena toccate dall’aria, tintinnano:mi ritornano in mente i soldini del salvadanaio; cipressi di un verde più chiaro, cespugli, fiori gialli, di fianco il Po’, ci vedo nascere della vegetazione, altre volte allo scoperto si snoda lungo le curve scorrendo, le acque trasparenti trasportando rami e foglie; in altri punti le acque non limpide sono più scure e di si spostano i residui di quel diurno ecologico che purtroppo è il concio della nostra società.
Un barcone con i rami rintristiti l’uno sull’altro, i grandi tronchi con… mostrano allo scoperto le loro età, si muove lentamente, appena, appena,
una casetta sull’acqua un signore ha l’ombrellone arancio forte aperto si ripara dal sole mentre pesca seduto sulla sua barca. Farfalle bianche a puntini neri che passano ….. leggere appena ….. fieri qualcuna di sole, qualcuno sogna l’altra campagna, su un grande fiore giallo un moscone, due mosconi.
Seguendo l’argine ci troviamo da Bruno; sul cancelletto stilizzato un pesce, tavolini e sopra una tovaglietta a quadrettini bianchi e verdi, tagliatelle, lambrusco,
pesce gatto da leccarsi i baffi o polenta sotto un pergolato a fresco,
la giostrina dove girava un elefantino, una foca ed una giraffa sta suonando,
la voce grossa dell’elefantino ripete un ritornello
mentre noi lasciamo indietro il ricordo del fiume sui versi di Fausto:
Bruno tu sei del Po’ il gesto denso
tu sei l’acqua che scorre ed io in te condenso
il verso di Virgilio e il fremito del vento
che passa tra i pioppi con un fruscio lento.
Carmelina
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