PIOGGIA
Bombola finita ,
Pioggia a Lecce ,pioggia a Brindisi, quella pioggia fitta fitta che ci ha accompagnato nel nostro
viaggio sul treno, ora continua a seguirci , anche qui a Brindisi.
“ Che si fa?” Io mi metto il fazzoletto in testa.
“ Io la borsa , dai, un po’d’acqua d’estate non può farci che bene”
Anche Alhi è d’accordo : “niente problema “ aggiunge Riaz
Abbiamo appena lasciato la pensilina della stazione che Alhi ci chiama : il tacco della mia scarpa destra
si è rotto,ma è solo un attimo di esitazione,io che me la rido e via ancora di corsa
“Va bene questa pizzeria ? “
“ No, più avanti ; qui, sì fermiamoci , intanto finirà di piovere “
Il locale è piccolino,il banco occupa quasi interamente la prima sala ; nell’altra appena tre tavolini..
“ Si può mangiare qualche cosa di diverso da pizze ”.?
“ Ma certo,se vi riferite a quelle cassatine ,spaghetti ; accomodatevi pure “,Il cameriere è un tipo che sembra conoscerti da sempre ; per poco non ci batte la mano sulla spalla a tutti e quattro..
Tovaglietta semplice, tovagliolini bianchi di carta ; e partiamo con acqua minerale,poco gas puntualizza
Riaz Intanto dalla finestra porta del piccolo ritaglio di pizzeria fitta , fitta ; non scrosciante continua la
pioggia l
Accanto a noi una coppia non più giovanissima si complimenta col cameriere e lo invita a fare porzioni
più piccole : non ce la fanno a finire tutto.
La cosa ci fa bene sperare .
“ Per primo vi consiglio una specialità fatta con pane saltato nell’olio e aglio”
Accompagna le sue parole con gesti della mano che assomigliano come ad ammassare e sbriciolare il pane .
sembra che il piatto l’abbia lì davanti; mi convince. Gli altri tre invece decidono per gli spaghetti alle vongole.
“ Vedrete”,si congeda il cameriere sicuro del fatto suoù
Ci prepariamo all’attesa,poi eccolo di ritorno ,.
“ Scusate,ma la bombola è finita “
Ci guardiamo , un attimo di smarrimento
“ Non vi preoccupate “ -aggiunge il cameriere –“ vi preparo qualche cosa io ,resterete soddisfatti “
Solo Isabella ha la forza di dire “Mi raccomando.”
C’è in quella parola il carico della situazione, ; è tardi,oramai quasi le due ,fuori pioggia.
Dopo un’altra lunga mezz’ora. piatti di sott’oli ,affettati ,formaggi e un vassoio pieno di pesce : gamberoni.
Mangiamo con entusiasmo ; intanto ha smesso di piovere,appena in tempo per finire tutto e siamo già fuori
sul grande vialone che conduce fino al Porto grande a ferro di cavallo che accoglie molte navi ; una con la pan-
ciona aperta e una fila di roulotte.auto,moto,sacchi, a pelo che aspettano di entrarvi per salpare verso la Grecia.
Vicino la bocca di una fontanella chiara e fresca e raccolta sulla grande scalinata un pezzo di grande storia .
le colonne terminali della Via Appia. Nel II° secolo a.C. infatti Brindisi era direttamente collegata con Roma perché
base navale di tutte le guerre con la Macedonia,la Grecia e l’Asia Minore.
Ci sediamo sul grande masso circolare e di lato scopriamo una lapide che ricorda la morte di Virgilio
qui approdato dalla Grecia.
E’ un momento di storia che pulsa, esplode grande cerca il suo spazio vitale in una Brindisi ormai in piena
trasformazione.
Un mondo di gente : americani,francesi,giapponesi ..e sulle scalinate le nostre foto Alhi ed Isabella si divertono
“un po’ più in là,no,no. a destra va più meglio al centro,, Riaz al suo turno non è di meno
Dietro le colonne la scoperta della piazza del Duomo la Cattedrale e ai lati il museo provinciale
il palazzo del seminario,la biblioteca De Leo, il portico dei cavalieri templari ; qualcuno seduto è stanco,
giovani col sacco a pelo.
Abbiamo tempo ; decidiamo di scoprire la famosa Fontana Tancredi : la sua storia ci affascina ; era lì che
i crociati abbeveravano i loro cavalli prima di imbarcarsi per la terra Santa,.
1 “ Sempre diritto” sono le informazioni
“ Ma è lontano !” Il nostro desiderio non si può spaventare ; vogliamo vederla,
Intanto nel mezzo del cammino prima rottura del laccetto posteriore del mio sandalo e non è ancora un
problema,poi il laccetto davanti.
“ Alhi ricorda le mie risate e agita la mano destra col tacco : Ora pari “
Scarpa in mano,piede ardito continuo ad avanzare,poi mi blocco – la paura di potermi bucare di trovare qual-
cosa che possa farmi male mi inchioda.
Raiz ci lascia,lo guardo di spalle mentre si allontana,un attimo o capisco il suo slancio
Alhi ha trovato due cordicelle,tenta invano di legarmele in maniera da riparare i danni,,poi l’idea :
leghiamo la pianta del,piedi alla suola della scarpa ..
Intanto Raiz ritorna “ tutto chiuso niente da fare”
Questa volta noi tre lo guardiamo poi gli faccio cenno al piede “ niente problema guarda “
Il gruppo riparte e finalmente la Fontana Tancredi.
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