lunedì 30 giugno 2008
19 LUGLIO
DICIANNOVE LUGLIO
Le date determinano tempi,li circoscrivono nel presente, li consegnano al passato ; questa in un gioco di natura ed arte,incorniciata da colori e forme,era riuscita ,attraverso una comunicazione di cuori - mente e ricordi ,a superare i limiti della transitorietà per consegnarsi ad un destino oltre il tempo..
Agli assolati campi di girasoli della Badia a Settimo vanno sostituendosiintrichi di foglioline verdi che dai rami di grandi alberi impercettibilmente si toccano e si ritoccano ;
abbiamo da tempo lasciato alle spalle l’autostrada del Sole e,
costeggiata l’ ”ottava meraviglia del mondo” : le possenti mura di Lucca.
Quell’itinerario iniziato a Firenze da piazza Adua nel pullman “capeggiato “ da Ester Di Leo di ARTIFICIO MOSTRE
sta per regalarci d’ora in poi tunnels verdissimi e panorami di amplissime vallate, tinteggiate da mille e più verdi,punteggiate di casolari, case coloniche,percorse da ruscelli e fiumi,oltrepassate da arditi ponti come quello del Diavolo .
Un caldo Sole,luminosissimo, ci accoglie sulla terrazza panoramica del Centro Internazionale IL CIOCCO da cui
si gode una “visione “ di Barga,più che straordinaria. di favola,resa subito piacevole dalle calorose strette di mano e dagli aperti e sinceri sorrisi dei componenti la FONDAZIONE RICCI con in prima linea nientemeno che il fondatore e presidente Giovanni Mario Ricci ed i suoi collaboratori Leopardo e Daniela Mordini,il cav. Alderano Romiti.
Al Sole in un’aria tersa ed apparentemente serena, si aggiunge poi il rombo del tuono,il primo,poi un secondo più
intenso. Questa stranissima compresenza di sole e di preavviso di temporale,davvero insolita,,aggiunge un qualcosa che permette a questo momento di travalicare il limite della transitorietà. E’ in questa atmosfera.in una cornice naturale in
cui le vette delle verdi Apuane si lasciano ben volentieri baciare dai celesti del cielo per raggiungere anch’esse toni di azzurro che si inserisce la conoscenza di un bel progetto il cui obiettivo fondamentale era stato, è , e sarà quello di promuovere il progresso dell’Umanità.favorendo iniziative sociali. umanitarie, culturali ed artistiche nella valle attraversata
dal fiume Serchio.
Progetto progresso .
Per amore e per attaccamento alla Terra natale- facendo suo il verso “ Sì ritorniamo dove son quelli che amano ed amo”- Giovanni Mario Ricci nel Settembre del 1990 crea la
FONDAZIONE RICCI .
Da allora ad oggi. laboriosamente ed instancabilmente, i diciotto membri del comitato di prodigano distinguendosi per qualità ed interventi nel settore culturale.artistico nel campo della solidarietà umana.fino a giungere,con un cammi-
no in progressivo positivo divenire alla realizzazione della splendida retrospettiva dedicata ad un rinnovatore della pittura italiana del ‘900 . ALBERTO MAGRI ( Fauglia 4 Giugno 2880 -Barga 25 Febbraio 1939 )
Al lato del cancello che introduce e Villa Ghepardi, sede della Mostra ( 19 Luglio –22 Settembre 1996) il verde striscione fa quasi da sipario che appena calato,in basso,introduce alla bella arroccata Barga.
L’atmosfera al di là del cancello il giorno dell’inaugurazione è frizzante,spumeggiante.resa ancor più effervescente dallo zampillare dell’acqua nella bionda vasca.pregna di piante all’ingresso della villa in Via dell’Acquedotto.
Il temporale ,appena passato, regala profumi di terra e di cielo.
Sulla porta di villa Ghepardi, il sindaco,l’assessore. ,il presidente della Cassa di Risparmio di Lucca … ed, eccolo, il volto incorniciato da una folta barba. lui,
il presidente Ricci
Al di là della bianca cornice ,i suoi occhi appena un attimo per scorgervi la commozione e loa gioia per essere giunti,attraverso un cammino difficile ad un traguardo così bello e importante,senza aver lasciato da parte calore e simpatia :
anzi sono stati proprio questi sentimenti a sancire il meritato successo.
“ Se oggi possiamo inangurare la Mostra.lo dobbiamo, io voglio affermarlo con un senso di,viva riconoscenza,alla fattiva collaborazione,generosa e disinteressata di tanti che hanno che hanno compreso e condiviso lo spirito che ci ha
animato, a cominciare dalla Cassa di Risparmio di Lucca . il cui apporto è stato fondamentale ( grazie,carissimi amici
Giancarlo Giurlani e Luciano Ragghianti ) per passare alla Regione Toscana, rappresentata dalla nostra cara Marialina
all’ Amministrazione Provinciale che con l’Assessore Casini ha patrocinato sin dall’inizio la manifestazione, al Comune di Barga, all’Azienda di promozione turistica, alle Associazioni del volontariato ed a molte altre realtà,private e pub-
bliche che hanno fornito una entusiastica collaborazione.
Un grazie infine all’amico Giovannino Magri, figlio del grande artista ed anch’egli apprezzato pittore.
Bene, voglio ripeterlo, senza questi apporti non saremmo riusciti ad arrivare al traguardo odierno :un traguardo che deve essere occasione e motivo di orgoglio per tutta la nostra Comunità
Per la Comunità di tutta la valle del Serchio, di questa bellissima valle che Giovanni Pascoli ed Alberto Magri con le loro meravigliose opere ci hanno insegnato ad amare con affetto di devoti figli che ,dovunque vanno nel mondo, si
portano nel cuore il ricordo della terra natale “.
“Ed è con questo sentimento che abbiamo deciso di destinare il ricavato della Mostra al soccorso delle popolazioni
apuane che sono state colpite dall’alluvione .
Questa solidarietà con le popolazioni di questa terra che così magicamente si esalta nelle opere di Alberto Magri farà
ancora più apprezzare la sua straordinaria pittura “. ,..
LA MOSTRA
Sono settanta dipinti e trenta disegni a tracciare la storia pittorica di Magri,dagli inizi del
secolo al 1939.
Nella sua prima produzione pittorica è data al visitatore la possibilità di immergersi anima e cuore nel paesaggio della valle del Serchio dove l’artista piacevolmente ambienta momenti del lavoro
campestre.
I polittici
“ La vendemmia “ (1912 )
“ La casa colonica” (1912)
inducono a guardarli a rimirarli per la divertente sorpresa di trovarvi sempre particolari nuovi e per quel-
la scelta di colori solari, dal giallo,all’arancio ,al rosso. al viola, tinte che ben si intonano con uni stato
d’animo sereno,
Nel polittico
“Il bucato “
(tempera su tavola cm. 46 X 36 della primavera del i913 )
il primato delle tinte spetta agli azzurri ed ai bianchi,tutti giocati su quel filo al di là e al di qua del quale
Alberto compone la sua narrazione : donne affacendate a tendere , a piegare,a portare ceste ceste dei
panni. il corteo delle gallinelle sul prato ricamato a piccoli fiori cpo sullo sfondo campi ben coltivati. al di
là di quel filo su cui sono tesi “bianchi” ora dati a tinte unite.ora a trattori di pizzo.
Il paesaggio “azzurrato” delle Apuane in un gioco di rimandi e trasparenze che sale al cielo che va assumendo i bagliori del Sole
Tutto chiama il visitatore ad una partecipazione ed anche le scritte lo coinvolgono come la filastrocca
giro giro tondo
il pane sotto il forno
un mazzo di viole
ce n’è per chi ne vuole .
Accanto a questo filone più tardo nel tempo si profila l’altro quello del cantastorie in cui Magri espri-
me le sue tristezze, quella disperazione del vivere che lo porta a fare protagonisti dei suoi quadri figure
squadrate nei corpi e nei volti, privi di occhi per vedere, di nasi e bocche di qualsiasi segno umano cioè
che permetta quella presa di contatto, l’interazione con la realtà e con gli altri.
E’ il momento in cui l’essere umano viene condannato; si condanna all’incomprensione ; ed espres.-
sione di questa solitudine sono “ il Cnntastorie “ ed in seguito “Via del Pretorio”del 1916.
Nell’ultimo periodo l’artista ricerca una integrazione tra il primo momento solare e l’altro della incom-
prensione per comporre opere dove riappaiono i motivi del lavoro campestre ,il paesaggio della valle del
Serchio. le linee geometriche come il lavoro dei campi e La vangatura opera del i938 rimasta
incompiuta.
Con la Mostra visibile dal 19 Luglio al 20 Settembre
è stata curata da ARTIFICIO la più completa monografia.catalogo
che sia mai stata edita sulla vita e e opere del pittore Alberto Magri.
FONDAZIONE Ricci
Alle soglie di un nuovo millennio la Fondazione Ricci si configura come un Ente senza fini di lucro
che ha scelto di operare nell’intento di favorire e contribuire al progresso attraverso due direttive che si completano e si integrano :
----- realizzare e promuovere azioni ed opere e carattere sociale ed umanitario,
----- ricuperare , a salvaguardare e valorizza il patrimonio ambientate,culturale ed artistico del territorio
della Media ed Alta Valle del Serchio.
Da chi ? Quando ? Come e perché opera la Fondazione ?
E’ il fondatore Giovanni Mario Ricci con alcuni componenti del comitato ( Leonardo e Daniela Mordini
Alderamo Romiti ) a darci la risposta.
Per amore ed attaccamento alla terra natale,facendo suo il verso di Giovanni Pascoli (“ sì , ritor-
niamo dove son quelli che amano ed amo “) Giovanni Mario Ricci,nel Settembre 1960 crea la Fonda-
zione che appunto si onora di portare il suo nome.
Ecco il suo discorso ,
Ho voluto questa Fondazione perché,ritornando a questa terra natale.ai suoi abitanti genuini e gene-
rosi , ho ritrovato intatto il patrimonio di affetti e di valori umani che qui avevo lasciato.
Ho detto intatto , ma avrei dovuto dire accresciuto perché anche le nuove generazioni hanno eredi-
tato quel calore umano,quell’altruismo, quella solidarietà che erano e fortunatamente sono rimaste
le caratteristiche della nostra gente.
Un patrimonio di valori umani , questo, che risale alle nostre radici, tramanda le nostre tradizioni ,rispetta lo spirito di solidarietà che i nostri antenati ci lasciarono in eredità ,erigendo il Duomo di
Barga che vollero grande perché ,come ci ricorda il Pascoli dicevano . Piccolo il mio, grande il
nostro.
Da allora ad oggi.laboriosamente ed instancabilmente i diciotto componenti del Comiitato,coadiuvati ed appoggiati dagli Enti, cioè dal Comune di Barga,dalla Comunità montana della Garfagnana,dalla Comunità montana della media Valle del Serchio, si prodigano,distinguendo per qualità di interventi,sia nel campo della solidarietà.che nel settore artistico culturale.
Vediamo di trattare insieme il percorso storico di questa Fondazione,
Tra il 1990 e il 1992 .
gli interventi più significativi sono stati ;
--- il restauro di un dipinto seicentesco nella chiesa Santa Maria Assunta di Magnano,nel Comune di
Villa Collemandina .
---- il contributo di valori di ripristino dell’Oratorio del Sacro Cuore a Barga,
--- l’acquisto di un pulmino polifunzionale per il Gruppo Volontari della Solidarietà di Barga.
--- il contributo al Corpo antincendio volontario di Pieve Fosciana per l’acquisto di un pulmino polifun-
zionale,
---- la pubblicazione del volume Trent’anni di poesie di Emma Agostiino ,
----- il restauro della chiesa di San Bernardino nel Comune di Barga.
----- il contributo ai valori di ristrutturazione della chiesa di San Pantalone alla Sambuca ,nel Comune di San Romano Garfagnana
--- il sostegno al Concorso internazionale per fisarmonicisti classici a Barga.
E’ nel 1992 inoltre che la Fondazione ,prendendo coscienza di essere divenuta un punto di riferimento
importante per tutta la Valle. allarga i propri orizzonti di intervento,proponendosi come centro motore di
iniziative culturali ed acquista il quadro del pittore barghigiano Carlo de Prato.dando inizio simbolicamen-
te alla raccolta di opere d’arte che negli auspici suoi nel futuro potrà diventare un nuovo elemento di in-
teresse e di fermento per la vita nella valle attraversata dal Serchio.
Nel 1993
la Fondazione Ricci si prodiga per un’importante restauro, quello della Chiesa parrocchiale di Castelnuo-
vo Pascoli che sorge in una bella posizione sul Colle di Caprona.
Sempre nello stesso anno si segnalano :
----- il sostegno alle iniziative dell’ Associazione”Amici del Cuore” di Barga
-----il restauro degli altari laterali della Chiesa di Borsiliano
-----il restauro della cinta muraria dell’antica chiesa di San Biagio a Poggio di Garfagnana
.
Nel 1994
prosegue l’acquisto di opere d’arte fra cui si segnalano un dipinto degli anni ’50 del Maestro Bruno Cor-
dati ed una tela del pittore garfagnino Roberto Fiori ,
Fra gli interventi :
----il contributo per l’apertura del Museo Civico di Barga,
--- la pubblicazione del volume Barga tra storia e leggenda di Gian Carlo Marroni
---- il sostegno al Comitato Paesano di Molazzana per il ricupero della cinta muraria dell’antico ca-
stello,
---- il restauro degli affreschi del Chiostro del Convento di San Francesco a Borgo a Mozzano
---- la pubblicazione del volume Statuti et ordini della Vicaria di Castelnuovo Garfagnana-
Nell’anno 1995
si è proceduto anche all’acquisto di alcune opere d’arte ,fra cui tre dipinti del Maestro Umberto Vitto-
rini e soprattutto un dipinto datato 1936 del grande maestro Alberto Magri.
Le principali iniziative dell’anno sono state :
--- il contributo per il Museo dedicato ai Liguri-Apuani di Castelnuovo Garfagnana,.
--- la pubblicazione del volume “Barga un antico comune “ di Anna Rita Grandini,
---- la partecipazione alle iniziative per celebrare il centenario pascoliano.,
----- la pubblicazione del volume “Caro Giovanni “di Gualtiero Pia.
Per il 1996
la Fondazione Ricci ha realizzato per la prima volta a Barga la splendida mostra retrospettiva,dedicata
all’innovatore della pittura del ‘900 Alberto Magri.
Alla riuscita dell’evento hanno collaborato con la Fondazione Ricci.la Banca Toscana,la Provincia di
Lucca.,la Cassa di Risparmio di Lucca. le due Comunità Montane, la Società Artificio di Firenze.curatrice
anche del Catalogo ed il Comune di Barga che ha ospitato dal 19 Luglio al 22 Settembre la Mostra nella
villa Gherardi.
Tutto il ricavato delle manifestazioni
sarà devoluto al soccorso delle popolazioni
apuane che sono state colpite dall’alluvione,
In questa concretezza sta crescendo l’operato della Fondazione,
animata dal desiderio di contribuire al progresso dell’Umanità attra-
verso un percorso di pace e di amore.
La sede della Fondazione Ricci si trova a Barga in via Roma 20
in una bella villa costruita all’inizio del secolo.
CARMELINA ROTUNDO
DICIANNOVE LUGLIO
Le date determinano tempi,li circoscrivono nel presente, li consegnano al passato ; questa in un gioco di natura ed arte,incorniciata da colori e forme,era riuscita attraverso una comunicazione di cuori - mente e ricordi a superare i li-
miti della transitorietà per consegnarsi ad un destino oltre il tempo..
Agli assolati campi di girasoli della Badia a Settimo vanno sostituendosi intrichi di foglioline verdi che dai rami di
grandi alberi impercettibilmente si toccano e si ritoccano ; abbiamo da tempo lasciato alle spalle l’autostrada del Sole e
costeggiata l’ ”ottava meraviglia del mondo” : le possenti mura di Lucca.
Quell’itinerario iniziato a Firenze da piazza Adua nel pullman “capeggiato “ da Ester Di Leo di ARTIFICIO MOSTRE
sta per regalarci d’ora in poi tunnels verdissimi e panorami di amplissime vallate, tinteggiate da mille e più verdi,pun-
teggiate di casolari, case coloniche,percorse da ruscelli e fiumi,oltrepassate da arditi ponti come quello del Diavolo .
Un caldo Sole,luminosissimo, ci accoglie sulla terrazza panoramica del Centro Internazionale IL CIOCCO da cui
si gode una “visione “ di Barga,più che straordinaria. di favola,resa subito piacevole dalle calorose strette di mano e da-
gli aperti e sinceri sorrisi dei componenti la FONDAZIONE RICCI con in prima linea nientemeno che il fondatore e presi-
dente Giovanni Mario Ricci ed i suoi collaboratori Leopardo e Daniela Mordini,il cav. Alderano Romiti.
Al Sole in un’aria tersa ed apparentemente serena, si aggiunge poi il rombo del tuono,il primo,poi un secondo più
intenso. Questa stranissima compresenza di sole e di preavviso di temporale,davvero insolita,,aggiunge un qualcosa che
permette a questo momento di travalicare il limite della transitorietà. E’ in questa atmosfera.in una cornice naturale in
cui le vette delle verdi Apuane si lasciano ben volentieri baciare dai celesti del cielo per raggiungere anch’esse toni di
azzurro che si inserisce la conoscenza di un bel progetto il cui obiettivo fondamentale era stato, è , e sarà quello di pro-
muovere il progresso dell’Umanità.favorendo iniziative sociali. umanitarie, culturali ed artistiche nella valle attraversata
dal fiume Serchio.
Progetto progresso ,
Per amore e per attaccamento alla Terra natale- facendo suo il verso “ Sì ritorniamo dove son quelli che amano ed amo”- Giovanni Mario Ricci nel Settembre del 1990 crea la FONDAZIONE RICCI .
Da allora ad oggi. laboriosamente ed instancabilmente, i diciotto membri del comitato di prodigano distinguendosi
per qualità ed interventi nel settore culturale.artistico nel campo della solidarietà umana.fino a giungere,con un cammi-
no in progressivo positivo divenire alla realizzazione della splendida retrospettiva dedicata ad un rinnovatore della
pittura italiana del ‘900 . ALBERTO MAGRI ( Fauglia 4 Giugno 2880 -Barga 25 Febbraio 1939 )
Al lato del cancello che introduce e Villa Ghepardi, sede della Mostra ( 19 Luglio –22 Settembre 1996) il verde stri
scione fa quasi da sipario che appena calato,in basso,introduce alla bella arroccata Barga.
L’atmosfera al di là del cancello il giorno dell’inaugurazione è frizzante,spumeggiante.resa ancor più efferve-
scente dallo zampillare dell’acqua nella bionda vasca.pregna di piante all’ingresso della villa in Via dell’Acquedotto.
Il temporale ,appena passato, regala profumi di terra e di cielo.
Sulla porta di villa Ghepardi, il sindaco,l’assessore. ,il presidente della Cassa di Risparmio di Lucca … ed, eccolo, il
volto incorniciato da una folta barba. lui, il presidente Ricci
Al di là della bianca cornice ,i suoi occhi appena un attimo per scorgervi la commozione e loa gioia per essere giunti
attraverso un cammino difficile ad un traguardo così bello e importante,senza aver lasciato da parte calore e simpatia :
anzi sono stati proprio questi sentimenti a sancire il meritato successo.
“ Se oggi possiamo inangurare la Mostra.lo dobbiamo, io voglio affermarlo con ujn senso di,viva riconoscenza,alla
fattiva collaborazione,generosa e disinteressata di tanti che hanno che hanno compreso e condiviso lo spirito che ci ha
animato, a cominciare dalla Cassa di Risparmio di Lucca ., il cui apporto è stato fondamentale ( grazie,carissimi amici
Giancarlo Giurlani e Luciano Ragghianti ) per passare alla Regione Toscana, rappresentata dalla nostra cara Maialina
all’ Amministrazione Provinciale che con l’Assessore Casini ha patrocinato sin dall’inizio la manifestazione, al Comu-
ne di Barga, all’Azienda di promozione turistica, alle Associazioni del volontariato ed a molte altre realtà,private e pub-
bliche che hanno fornito una entusiastica collaborazione..
Un grazie infine all’amico Giovannino Magri, figlio del grande artista ed anch’egli apprezzato pittore.
Bene, voglio ripeterlo, senza questi apporti non saremmo riusciti ad arrivare al traguardo odierno :un traguardo che deve essere occasione e motivo di orgoglio per tutta la nostra Comunità
Per la Comunità di tutta la valle del Serchio, di questa bellissima valle che Giovanni Pascoli ed Alberto Magri con
le loro meravigliose opere ci hanno insegnato ad amare con affetto di devoti figli che ,dovunque vanno nel mondo, si
portano nel cuore il ricordo della terra natale “.
“Ed è con questo sentimento che abbiamo deciso di destinare il ricavato della Mostra al soccorso delle popolazioni
apuane che sono state colpite dall’alluvione .
Questa solidarietà con le popolazioni di questa terra che così magicamente si esalta nelle opere di Alberto Magri farà
ancora più apprezzare la sua straordinaria pittura “. ,..
LA MOSTRA
Sono settanta dipinti e trenta disegni a tracciare la storia pittorica di Magri,dagli inizi del
secolo al 1939.
Nella sua prima produzione pittorica è data al visitatore la possibilità di immergersi anima e cuore nel paesaggio della valle del Serchio dove l’artista piacevolmente ambienta momenti del lavoro
campestre.
I polittici
“ La vendemmia “ (1912 )
“ La casa colonica” (1912)
inducono a guardarli a rimirarli per la divertente sorpresa di trovarvi sempre particolari nuovi e per quel-
la scelta di colori solari, dal giallo,all’arancio ,al rosso. al viola, tinte che ben si intonano con uni stato
d’animo sereno,
Nel polittico
“Il bucato “
(tempera su tavola cm. 46 X 36 della primavera del i913 )
il primato delle tinte spetta agli azzurri ed ai bianchi,tutti giocati su quel filo al di là e al di qua del quale
Alberto compone la sua narrazione : donne affacendate a tendere , a piegare,a portare ceste ceste dei
panni. il corteo delle gallinelle sul prato ricamato a piccoli fiori cpo sullo sfondo campi ben coltivati. al di
là di quel filo su cui sono tesi “bianchi” ora dati a tinte unite.ora a trattori di pizzo.
Il paesaggio “azzurrato” delle Apuane in un gioco di rimandi e trasparenze che sale al cielo che va assumendo i bagliori del Sole
Tutto chiama il visitatore ad una partecipazione ed anche le scritte lo coinvolgono come la filastrocca
giro giro tondo
il pane sotto il forno
un mazzo di viole
ce n’è per chi ne vuole .
Accanto a questo filone più tardo nel tempo si profila l’altro quello del cantastorie in cui Magri espri-
me le sue tristezze, quella disperazione del vivere che lo porta a fare protagonisti dei suoi quadri figure
squadrate nei corpi e nei volti, privi di occhi per vedere, di nasi e bocche di qualsiasi segno umano cioè
che permetta quella presa di contatto, l’interazione con la realtà e con gli altri.
E’ il momento in cui l’essere umano viene condannato; si condanna all’incomprensione ; ed espres.-
sione di questa solitudine sono “ il Cnntastorie “ ed in seguito “Via del Pretorio”del 1916.
Nell’ultimo periodo l’artista ricerca una integrazione tra il primo momento solare e l’altro della incom-
prensione per comporre opere dove riappaiono i motivi del lavoro campestre ,il paesaggio della valle del
Serchio. le linee geometriche come il lavoro dei campi e La vangatura opera del i938 rimasta
incompiuta.
Con la Mostra visibile dal 19 Luglio al 20 Settembre
è stata curata da ARTIFICIO la più completa monografia.catalogo
che sia mai stata edita sulla vita e e opere del pittore Alberto Magri.
FONDAZIONE Ricci
Alle soglie di un nuovo millennio la Fondazione Ricci si configura come un Ente senza fini di lucro
che ha scelto di operare nell’intento di favorire e contribuire al progresso attraverso due direttive che si
completano e si integrano :
----- realizzare e promuovere azioni ed opere e carattere sociale ed umanitario,
----- ricuperare , a salvaguardare e valorizza il patrimonio ambientate,culturale ed artistico del territorio
della Media ed Alta Valle del Serchio.
Da chi ? Quando ? Come e perché opera la Fondazione ?
E’ il fondatore Giovanni Mario Ricci con alcuni componenti del comitato ( Leonardo e Daniela Mordini
Alderamo Romiti ) a darci la risposta.
Per amore ed attaccamento alla terra natale,facendo suo il verso di Giovanni Pascoli (“ sì , ritor-
niamo dove son quelli che amano ed amo “) Giovanni Mario Ricci,nel Settembre 1960 crea la Fonda-
zione che appunto si onora di portare il suo nome.
Ecco il suo discorso ,
Ho voluto questa Fondazione perché,ritornando a questa terra natale.ai suoi abitanti genuini e gene-
rosi , ho ritrovato intatto il patrimonio di affetti e di valori umani che qui avevo lasciato.
Ho detto intatto , ma avrei dovuto dire accresciuto perché anche le nuove generazioni hanno eredi-
tato quel calore umano,quell’altruismo, quella solidarietà che erano e fortunatamente sono rimaste
le caratteristiche della nostra gente.
Un patrimonio di valori umani , questo, che risale alle nostre radici, tramanda le nostre tradizioni ,ri-
spetta lo spirito di solidarietà che i nostri antenati ci lasciarono in eredità ,erigendo il Duomo di
Barga che vollero grande perché ,come ci ricorda il Pascoli dicevano . Piccolo il mio, grande il
nostro.
Da allora ad oggi.laboriosamente ed instancabilmente i diciotto componenti del Comiitato,coadiuvati ed
appoggiati dagli Enti, cioè dal Comune di Barga,dalla Comunità montana della Garfagnana,dalla Comuni-
tà montana della media Valle del Serchio, si prodigano,distinguendo per qualità di interventi,sia nel cam-
po della solidarietà.che nel settore artistico culturale.
Vediamo di trattare insieme il percorso storico di questa Fondazione,
Tra il 1990 e il 1992 .
gli interventi più significativi sono stati ;
--- il restauro di un dipinto seicentesco nella chiesa Santa Maria Assunta di Magnano,nel Comune di
Villa Collemandina .
---- il contributo di valori di ripristino dell’Oratorio del Sacro Cuore a Barga,
--- l’acquisto di un pulmino polifunzionale per il Gruppo Volontari della Solidarietà di Barga.
--- il contributo al Corpo antincendio volontario di Pieve Fosciana per l’acquisto di un pulmino polifun-
zionale,
---- la pubblicazione del volume Trent’anni di poesie di Emma Agostiino ,
----- il restauro della chiesa di San Bernardino nel Comune di Barga.
----- il contributo ai valori di ristrutturazione della chiesa di San Pantalone alla Sambuca ,nel Comune di San Romano Garfagnana
--- il sostegno al Concorso internazionale per fisarmonicisti classici a Barga.
E’ nel 1992 inoltre che la Fondazione ,prendendo coscienza di essere divenuta un punto di riferimento
importante per tutta la Valle. allarga i propri orizzonti di intervento,proponendosi come centro motore di
iniziative culturali ed acquista il quadro del pittore barghigiano Carlo de Prato.dando inizio simbolicamen-
te alla raccolta di opere d’arte che negli auspici suoi nel futuro potrà diventare un nuovo elemento di in-
teresse e di fermento per la vita nella valle attraversata dal Serchio.
Nel 1993
la Fondazione Ricci si prodiga per un’importante restauro, quello della Chiesa parrocchiale di Castelnuo-
vo Pascoli che sorge in una bella posizione sul Colle di Caprona.
Sempre nello stesso anno si segnalano :
----- il sostegno alle iniziative dell’ Associazione”Amici del Cuore” di Barga
-----il restauro degli altari laterali della Chiesa di Borsiliano
-----il restauro della cinta muraria dell’antica chiesa di San Biagio a Poggio di Garfagnana
.
Nel 1994
prosegue l’acquisto di opere d’arte fra cui si segnalano un dipinto degli anni ’50 del Maestro Bruno Cor-
dati ed una tela del pittore garfagnino Roberto Fiori ,
Fra gli interventi :
----il contributo per l’apertura del Museo Civico di Barga,
--- la pubblicazione del volume Barga tra storia e leggenda di Gian Carlo Marroni
---- il sostegno al Comitato Paesano di Molazzana per il ricupero della cinta muraria dell’antico ca-
stello,
---- il restauro degli affreschi del Chiostro del Convento di San Francesco a Borgo a Mozzano
---- la pubblicazione del volume Statuti et ordini della Vicaria di Castelnuovo Garfagnana-
Nell’anno 1995
si è proceduto anche all’acquisto di alcune opere d’arte ,fra cui tre dipinti del Maestro Umberto Vitto-
rini e soprattutto un dipinto datato 1936 del grande maestro Alberto Magri.
Le principali iniziative dell’anno sono state :
--- il contributo per il Museo dedicato ai Liguri-Apuani di Castelnuovo Garfagnana,.
--- la pubblicazione del volume “Barga un antico comune “ di Anna Rita Grandini,
---- la partecipazione alle iniziative per celebrare il centenario pascoliano.,
----- la pubblicazione del volume “Caro Giovanni “di Gualtiero Pia.
Per il 1996
la Fondazione Ricci ha realizzato per la prima volta a Barga la splendida mostra retrospettiva,dedicata
all’innovatore della pittura del ‘900 Alberto Magri.
Alla riuscita dell’evento hanno collaborato con la Fondazione Ricci.la Banca Toscana,la Provincia di
Lucca.,la Cassa di Risparmio di Lucca. le due Comunità Montane, la Società Artificio di Firenze.curatrice
anche del Catalogo ed il Comune di Barga che ha ospitato dal 19 Luglio al 22 Settembre la Mostra nella
villa Gherardi.
Tutto il ricavato delle manifestazioni
sarà devoluto al soccorso delle popolazioni
apuane che sono state colpite dall’alluvione,
In questa concretezza sta crescendo l’operato della Fondazione,
animata dal desiderio di contribuire al progresso dell’Umanità attra-
verso un percorso di pace e di amore.
La sede della Fondazione Ricci si trova a Barga in via Roma 20
in una bella villa costruita all’inizio del secolo.
CARMELINA ROTUNDO
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