lunedì 29 marzo 2010


Racconto di Carmelina Rotundo
Illustrazione di Alessandra Mancarella

FORSE?

Che gli volessi bene era palese: un bene istintivo, a pelle che mi portava, ogni mattina, aprendo la porta finestra, a guardare se fosse arrivato.
...e sì, lui, lei il gattone, insomma mi aveva conquistata!
Come era successo? Non avevo spiegazioni.

Dopo il tramonto di una sera, tornando a casa mi si era affiancato e, tenendo il mio ritmo, seguito passo, passo; mi era venuto naturale dargli delle spiegazioni, che io ho paura degli animali e che quindi, doveva ritirarsi in buon ordine:
"NO, NO, NO, ..NON DEVI SEGUIRMI.”Al portone di casa, nel mettere la chiave, senza dimenticarmi di ripetergli: "No, no",
lui era tornato docilmente indietro, il mio pensiero immediato e meravigliato: “come era stato educato! ”
La storia del seguire e dello spiegargli era andata avanti la mattina seguente, qualche pomeriggio e qualche sera finché un giorno lo trovo accoccolato in terrazza nel grande vaso di terracotta vuoto.
Come avesse fatto ad individuare la mia abitazione lo scoprii una mattina che uscivo con Nadia, Nadia che si china, accarezza amorevolmente il gattone, un gesto a cui lui doveva essersi abituato da tempo perché le faceva le feste dimostrando grande soddisfazione e gradimento. Coccolone di un gattone!
Nadia, il gattone alla ricerca dell'amore del dialogo, lei che voleva bene ad un gatto randagio, lui che la ricambiava: GENEROSITA' DI STRADA!
Così, da mesi, quando alzo la porta- finestra e non lo trovo, mi chiedo preoccupata se la sua non venuta sia da attribuire a qualche malessere e, quando lo vedo son felice di mettere nei due piattini che ormai sono del gattone un po' di cibo e un po' di acqua quando Nadia, la mitica sempre attenta alle esigenze del "suo" gattone, non gli ha già dato a piccoli pezzettini i wrustel da lei prediletti e l'acqua.
DEDICATO AD UN AMORE DI STRADA.

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