domenica 9 maggio 2010

ESTE POESIA












Nella splendida sala del palazzo Sartori Borotti la presentazione del percorso poetico dedicato a mia madre gode della sacralità del silenzio e della vivacità della partecipazione: siamo approdati sconosciuti e ci lasciamo dialoganti;
la torta alle fragole il taglio d'onore riservatomi, il brindisi,
il dono principesco della ceramica estense
GIORGIOIOLEADRIANAVANNAANDREAYVONNEVINCENZOMARISAMARIAASSUNTAMILENAANTONIAMARGHERITAERMANNOLAURETTAVINCENZOGIGLIOLA EMANUELA

Sto accarezzando con lo sguardo, cullata dal ritmico moto del treno, il dono regale: su fondo bianco il piatto di ceramica porta il dipinto della chiesa della Salute.
Si ricollegano, nella sua pregevole fattura, antiche tradizioni, artistici talenti e modernità, dono intatteso e tanto piu' gradito che corona i momenti straordinari impreziositi dal calore dell'amicizia e della stima, persino dai raggi del sole(che ha vinto il grigio e la pioggia dei giorni precedenti), passati ad Este...

Ai lati della strada tra il verde, papaveri rossi bellissimi, non ne avevo mai visti tanti..... Giorgio il mitico e, scoprirò ben presto, saggio Presidente della BANCA del TEMPO, pilota la macchina, accanto a lui Iole; ci stanno conducendo dalla stazione ferroviaria di Monselice verso Este, dove l'ospitalità in persona da questo momento ci accompagnerà.
Una sosta ristoratrice nell'accogliente dimora della "nobile" Iole ( sono la bellezza e la purezza del suo animo a renderla tale); la cosa che mi colpisce immediatamente sono le coroncine di fiori attaccate alle maniglie, alcune a forma di cuore quasi a ricordare, ogni volta che apri una porta, il benvenuto affettuoso, floreale, mi piace la vista dalla camera che viene assegnata ad Yvonne e dalla mia, che condivido con Iole: è su una facciata di un signorile palazzotto che porta maschere scolpite e una terrazza in cui sono in fila splendide statue.
" Qui il propretario, che vive a Venezia, organizza delle feste mettendo il tappeto rosso, i fiori"
mi ritornano in mente i fasti della Serenissima ....
il drappello inseparabile dei 4 scende in strada alla scoperta di ESTE, cittadina nel comune di Padova, vicina anche a Venezia...
passiamo sotto la torre Civica della porta Vecchia ed è qui il primo orologio, il tempo!
Oltre la porta bellezza di sfilate di archi- loggiati, a destra, sinistra sotto cui si aprono negozi, bar animati; nella piazza Maggiore il pennone sorretto da 4 leoni, di lato l'eleganza del municipio; Iole, che cicerone perfetto, sta spiegando che le origini di Este sono antichissime, prima dei romani e che, deve il suo nome al fiume Adige, Athesis per i romani che qui scorreva fino al 589 quando fu deviato il suo corso.
Nel duomo abbaziale di Santa Tecla scopriamo un capolavoro gradioso anche per dimensione (7X4) metri opera, di Giambattista Tiepolo il quale ha rappresentato la Santa che riesce a intercedere per liberare Este dalla peste, il cielo è azzurro celeste chiaro e la visione di Este dall'alto cosi'suggestiva.

Basilica di Santa Maria delle Grazie in cui ammiriamo l'icona bizantina del XV secolo; passiamo dal campanile pendente dove accanto una lapide ricorda i caduti durante la guerra tra cui la madre, una sorella e un fratello di Iole.
Al castello gli attuali resti risalgono a quello edificato da Ubertino da Carrara; godiamo dei giardini ben tenuti, ordinati, saliamo il piu' in alto possibile scoprendo cosi' scorci di Este che riportano al dipinto del Tiepolo, acque fresche e cristalline, sculture, nel ridiscendere le piccole margherite che si stanno chiudendo per consegnarsi alla notte; i papaveri, le margherite; la freschezza delle acque; uccellini ora in volo, ora appoggiati sui rami di alberi altissimi, cinguettii festanti.
Al museo nazionale Atestino ci soffermiamo all' entrata a conversar con i gentili custodi, alle loro spalle uno splendio mosaico pavimentale...
il nucleo dell' attuale museo si deve a Vincenzo Fracazani, Podestà di Este che nel 1834 decise l'istituzione di una raccolta che allora prese il nome di museo civico lapidario con sede nella chiesa di San Francesco, attigua all'oratorio di Santa Maria, sede che ben presto si rivelerà inadeguata per cui lo stato istituisce, con decreto 1 aprile 1887, il museo nazionale trasferendo la sede a palazzo Mocenigo.

Nella gioia del dialogo ci intratteniamo fino a tarda notte nell'ospitale, linda casa di Iole brindando con l'eccellente prosecco Bressan quello che porta addirittura etichetta poetica!
E' l'8 maggio quando ripassiamo sotto la torre civica della porta Vecchia, di mattina di sabato il mercato animato- colorato -vivace io e Iole approdiamo a piazza Trento al palazzo Sartori Borotto, dono della famiglia al comune di Este divenuto sede di tante Associazioni e dove ho il piacere di entrare nelle sale che accolgono
la Banca del Tempo:
il salone degli eventi, la sala della segreteria;
il Presidente Giorgio, Adriana altri soci son tutti all'opera.. visioniamo il materiale: testi immagini e musica, ordinato dalle mitiche:
Francesca Piccardi, Carolina Mazzetti, Isabella Taddeo,
ci diamo appuntamnto pe il primo pomeriggio.
Immancabile tuffo nei banchi del mercato che si snoda per tutta Este, tra voci e profumi, sapori e vestiti, scarpe e gioielli, una festa per gli occhi, per il gusto e l'olfatto, il tatto, di quando in quando deliziano suoni di campane.
Pranzetto eccellente addirittura gustiamo per la prima volta il prosciutto di Montagnana cittadina meravigliosa raccolta tra mura e visitata da Yvonne,
..poi non resisto piu' di tanto e, nel primo pomeriggio, riapprodo a piazza Trento nel salone del nobile palazzo: le file delle sedie di ferro lavorato, gli affreschi; la gente che lentamente, ma costantemente arriva: siamo numerosi, il Presidente ha parole di lode per il mio operare nel campo della cultura, ci conosciamo personalmente da poche ore, ma la stima e la presentazione di Iole ci ha già uniti; i dvd proiettati:immagini parole, il silenzio,l'attenzione rivolta verso il mio percorso poetico, i capolavori realizzati da tanti artisti da ogni parte del mondo, il dialogo che inizia: Vincenzo, tra gli spettatori, è il primo a rompere il ghiaccio, chiede di leggere una poesia dal volumetto dove ho rilegato tutti i componimenti del percoso dedicato alla madre per donare alla biblioteca della Banca del TEMPO, l'nteresse dimostrato per i dipinti di Carolina Jofrè Pita da parte della pediatra che addirittura vuole inserirli in un suo percorso, verso i dipinti di Sergio Seletti, quello pieno di luce del professor Giuseppe Tocchetti, i paeaggi con i papaveri di Francesco Orefice, l'acquerello dove son ritratti i tetti di Magisano da Carlo Maria Giudici...; le foto,intanto continuano ad essere scattate da Yvonne la quale ha scelto, fin dal primo momento approdati ad Este, di essere la fotografa ufficale, gli applausi calorosi tutto cosi' incredibile partecipato ed in questi momenti che...
la gioia entra, penetra leggera, impalpable, incredibili diamanti di purezza di inestimabile valore illuminano dentro e intorno; la presentazione del settimanale TOSCANA OGGI che da' notizia dell' evento ad Este, della rivista ART- ART, del museo creato e portato avanti con tanta passione dall'impareggiabile Yvonne Di Palma, l'invito a venire a Firenze in via San Zanobi a vederlo, calorosamente rivolto, dalla stessa Yvonne, a tutti i presenti, la poesia letta dal bravo poeta
Andrea Aterini ,con il quale, negli anni '80, si portava avanti una vivace attività con -per la poesia, in dialogo con la gente nel quartiere di piazza del Carmine anche con Daniele...
applausi a scena aperta: siamo entrati in sintonia.
Nella parte dedicata alla convivialità aspettano, perchè io tagli una grandissima torta di fragole, che da li' a poco si rivelerà buonissima, i tappi dello champagne, biscotti fatti in casa: siamo uniti dalla poesia, nella poesia.
Giorgio, a nome dei soci e simpatizzanti della BANCA DEL TEMPO, che mi dona il piatto di ceramica estense, il diploma in pergamena, quasi non credo ai miei occhi.

La serata dedicata alla scoperta piacevolissima dei b an d b gestiti da Iole residenze che si contaddistinguono per eleganza, bellezza, comodità.

Ad Arquà arriviamo, grazie all 'organizzazione perfetta, ancora una volta di Iole e grazie a MARISA che ci conduce sulla sua auto per i colli EUGANEI (dove la legge regionale n 38 del 1989 istituisce il parco) fino ad ARQUA',
uno dei 90 borghi piu' belli al mondo ci dice Marisa, su, su per il borgo approdiamo alla casa del Petrarca, il custode il quale insieme a tutta la sua famiglia si prende cura della casa e del giardino appartiene ai Trentin, da generazioni dedite a tramandare la fama del poeta, ci introduce alla bellezza di questo luogo " Petrarca era arrivato al punto che tutto ciò che desiderava gli veniva donato... nella casa viveva la servitu', il suo segretario, la figlia Francesca, il genero Fracescuolo da Brossano, la nipotina Eletta; 2 ettari di terreno la circondano"
Rose bellissime, siepi di bosso; la famiglia Trentin prende cura della casa e del terreno all' intorno in modo encomiabile.. una dimora che fu forse donata al Petrarca da Francesco I da Carrara signore di Padova e sincero amico del poeta e fu il Petrarca stesso a restaurarla seguendo personalmente i lavori...
è stato l'ultimo proprietario privato della casa, il cardinal Silvestri nel 1865 a lasciare tutto il complesso al comune di Padova che ne prede possesso ufficialmente il 6 febbraio 1876...
nello studio sui suoi amati libri, Petrarca moriva a 70 anni, una età da primato se si pensa che l'età media era di 45 anni....
non andremmo mai via nel risalire incontriamo il "fantasma" del Petrarca il Maestro PIER LUIGI RIGOLIN dell' Associazione UNA FIABA UN SORRISO Associazione di nonni di valontariato sociale onlus cel 3383095950 che dona alle donne sue composizioni poetiche ad onorar la festa della mamma.
Ridiscendiamo ed una sosta la dedichiamo a gustar brodo di giuggiole: mi piace è pofumato, buonissimo servito in bicchierini che mi ricordano calici di fiori; Marisa che gentilmente ci accompagna in auto rende il percorso piacevolissimo, interessante.
Siamo nella reggia della cortesia, i fasti e le fortune della famiglia estense che, Ferrara elessero a loro capitale, rivivon gentilezza e cortesia
"che cosa è ESTE per lei?"
mi viene spontaneo rispondere
"una POESIA"
Carmelina dedica con Amore.

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