venerdì 4 gennaio 2019

come e perchè arrivo ALLE ANTICHE DOGANE


                    Perché la felicità di aver conosciuto  LE ANTICHE DOGANE

                                                e di dialogare con aldo sara

    VERSO LE ANTICHE DOGANE 

                                          mi son sentita subito attratta per quel richiamo alle radici, alla MAREMMA  a quell' humus di terra e di girasoli, a quel profumo di salsedine  a quel piacere di  qualcosa che nasce  e cresce  con te  in te  dalle radici, dal profondo e ti fa crescere albero  di Susina Verdacchia,  di  Mela Ramata o sparto pungente o  erba medica marina o calcatreppola marina o giglio di mare….

 Ore magiche,

  ore che ci stanno traghettando  da un anno  verso uno nuovo!

  Tempo!  Dimensione che non riusciamo né a fermare, né ad  accelerare (ci è concesso solo tentare  di

” misurarlo "  ed ogni civiltà  è andata per tentativi   ( i Sumeri( IV/III millennio a.c.) in Mesopotamia  attraverso l’uso della meridiana, poi i gli Egizi decisero che era più utile, ai fini pratici, suddividere il giorno in 24 ore invece che in 12. Il giorno egiziano, tuttavia, pur essendo diviso in 24 ore era molto diverso da quello odierno. Innanzitutto in esso si distinguevano le ore di luce che erano 10, da quelle di buio che erano 12 ed oltre a queste 22 ore venivano conteggiate altre due ore a parte per i crepuscoli: un'ora per l'alba ed un'altra per l'imbrunire;  chi per conteggiare il tempo  usava  i nodi, la clessidra, le candele, i bastoncini segnatempo  e come non accennare, parlando di tempo, a la leggenda della lampada di Galileo: lo scienziato elaborò a Pisa la legge del pendolo nel 1641, Galileo propose l'utilizzo del pendolo come meccanismo regolatore degli orologi e ne abbozzò un progetto. Tuttavia, ormai anziano e non vedente  , non riuscì a realizzarlo, e l'orologio a pendolo venne costruito solo nel 1657, da Christiaan Huygens.“ gli orologi meccanici evolveranno  al quarzo  atomici....

                                   in queste magiche ore di transito tra il 31 dicembre  e il primo giorno del nuovo anno che  sono ritornata con la mente indietro, indietro alla mia nascita ad Orbetello (  da pochi anni, essendo stato ristrutturato l' ospedale  non  vi si nasce e, di conseguenza  la denominazione Orbetello  non comparirà più nella carta d' identità)

 Quel 24 novembre  venni consegnata a mio padre Rosario   in un fagottino :

                                          "la vada a seppellire non c'è niente da fare"

 mia madre dilaniata dal forcipe giaceva distrutta nel letto di ospedale,  ma perché Dio ha voluto infondendo  la forza dell' amore, coraggio  tenacia a  mio padre  riuscii  a salvarmi e anche  mia madre Maria  si riprese :

                     un miracolo per amore ,  ma perché racconto questa storia ?

 la racconto perché nella terra dove  vengo alla luce nasco anche come giornalista:

  da sempre scrivevo poesie  che solo a 17 anni leggerò a  mia madre Maria Auro, la quale  indirizza  i contenuti del mio futuro poetare: "non devi opprimere gli altri con i tuoi dolori, si soffre già nella vita... racconta le cose belle; ama, fai il bene... perché il tuo scrivere profumi! " Mio padre, Rosario Rotundo ci infonderà  coraggio  insegnando a me e a mio fratello Cesare ad essere  capaci di attraversar tempeste per costruire arcobaleni;  insieme due genitori stupendi per costruire una società  felice  sicuri che:
                            “ non abbiamo altre strade che quelle dell’ amore !”

 non ho mai vissuto in Maremma , ma vi sono capitata più volte  ed  a GROSSETO io e mamma , un giorno  in Cattedrale  dopo la Santa Messa abbiamo  incontrato  mons Umberto Ottolini  al quale  chiesi il permesso di mandare alcune mie poesie e  grande fu la gioia  che le valutò degne di essere pubblicate su RINNOVAMENTO giornale  della diocesi di Grosseto   fu cosi che, allora erano lontani a venire i tempi di internet  che cominciai a scrivere articoli dietro anche indicazione di Ottolini e  a trascrivere interviste che facevo per strada  tra la gente  su argomenti quali: ” la tua prima sigaretta” “ il tifo” il viaggio”” la famiglia” “il Natale “, “il cibo”…

 Rinnovamento era  incluso nelle pagine generali di TOSCANA OGGI   e da   RINNOVAMENTO  alla REDAZIONE di  FIRENZE  in via  de’ PUCCI,  punto di riferimento anche di  MONS OTTOLIN, il salto fu casuale e simpatico! ( ad una cena di redazione  Andrea Fagioli  nel conversare  cosi si esprese “sarei curioso di conoscere l’ autore di  una poesia sul Gelato pubblicata su Rinnovamento “ io che ero vicina gli risposi : “sono io “) e da li nacque  al frequentazione  di un grande giornale TOSCANA OGGI che da sempre mi ha affiancato e sostenuto !

 Con  MONS OTTOLINI  nasceva , una corrispondenza ,  delle  lettere sopravvissute  le prime risalgano al 1983,  lettere di alta poetica,  non sono passati secoli , ma lo stile sembra molto lontano nel tempo:
   le affido con fiducia ai lettori di LE ANTICHE DOGANE

  l' arcano si  sta dunque svelando :” verso le antiche dogane  arrivo per un richiamo alle radici,  a ciò che di più profondo c’è in me   pensando a LE ANTICHE DOGAN  è come  sentirsi  fiume  che ritorna alla sorgente, pianta alle radici

 testimonianze  della mia  felicità  le foto scattate da NADIA BERNI  alla galleria  I.A.C.  all ‘ Impruneta  Associazione che  ha scelto me  come direttore della propria rivista   ART ART    espressione  del  fecondo operare di artisti che sempre in numero maggiore si uniscono animati dal senso del bello  per condividere emozioni per lanciar messaggi ..

 note biografiche su  MONS  UMBERO OTTOLINI

Nato nel 1923 a Rocca di Papa (Roma), è  ordinato sacerdote nel 1948, nella diocesi di Grosseto. Parroco, rettore del seminario di Grosseto, consigliere del Centro di azione liturgica, collaboratore presso la Congregazione per il culto divino e presso l’Ufficio delle celebrazioni pontificie, direttore per molti anni del settimanale diocesano, prima "Vita nuova", poi "Rinnovamento", fu il pioniere della Messa in tv. Dal 1981 presiedette la Messa prefestiva nella cattedrale di san Lorenzo, trasmessa in dirette da Telemaremma, poi da Tv9. ”

 TEMPI, i miei in cui  il giornalismo nasceva  occhi negli occhi,

                                                                     quando  a TOSCANA OGGI ci si riuniva  per  correggere a mano le bozze: penna in mano  e al margine  segnalare   gli errori,  quando  dipendeva dal tuo modo di porti  anche di convincere portando tesi , l’ accettazione di un articolo; le proposte erano condivise con i Direttori e  la Redazione  e  la lontananza era colmata dal tel fisso  o telefonando  dalle cabine dove usavi i gettoni telefonici,  quando  la scrittura a mano dell’ articolo era poi passata alla macchina da scrivere (a tale proposito  ricordo la collaborazione sempre pronta di mio fratello Cesare il quale ha persino battuto a macchina la mia tesi di laurea un aiuto prezioso il suo ed anche qualificato in quanto  Cesare ha conseguito un diploma tipo compositore  di giornali  )  dove -quando  i consigli  erano diretti ad un arricchimento di stile e di contenuti,  la severità di chi  riceveva e leggeva l’ articolo  creava un dialogo  in cui il no  si poteva   trasformare in si ‘  tutto dipendeva dalla propia capacità dialettica di presentazione:   palestra di scambio e di insegnamenti scuola di  crescita e di arricchimento  oggi delegata ad  un  comporre su una tastiera   all’ invio  dal pc in uno “scontro” con  il tempo  che brucia la notizia,  perdendo il tempo dell’ ascolto  tra e con  la gente  attingendo   sempre più spesso direttamente da un comunicato stampa  talvolta senza verificare  e con il risultato che   anche su testate diverse  la notizia grosso modo è espressa nella stessa forma e stil:
  un giornalismo al servizio  forse sarebbe il caso di discerne al servizio della gente o del potere ?? …. e la libertà sempre di più si trova nelle piccole oasi di giornali che  ancora credono alla forza di un giornalismo al servizio delle persone  che racconta narra  la realtà ed offre stimoli e strumenti per  viverla o cambiarla …….  Carmelina Rotundo

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