23 luglio, 2018
DIPENDENZA
Nella deriva assurda di questa sera feroce
NERA COME VELLUTO, CON LE STELLE CHE SONO LAMPADINE SPENTE
libere e soggiogate anime alle porte del Tuo Paradiso o DIO bussano insieme.
Quel leggero alito di vento che DIO mi donò
nel giardino dell’ eden fiorito si ferma attonito ai margini della voragine
TAGLIATA NELLA TERRA TRA ROSE E TULIPANI DI PLASTICA SBIADITA,
DAL MOTORE URLANTE UN BULDOZER CHE CHIAMA
mio fratello sta precipitando:
dipendenza.
Enormi serpenti unghiati con ali messi a guardia del debole
COME CALABRONI ROBOTICI
Iniettano, a ciclo continuo nebbia, penetrando in profondità
la scatola cranica, immobilizzando il cervello
LO FASCIANO STRETTO COME UNA VALIGIA NELLA PLASTICA PROTETTIVA
perchè non riceva più stimoli:
dipendenza
pece liquefanno su le corde vocali del debole per ridurlo
AD UNA CHITARRA IMPASTATA, MUTA, CONDANNATA
a un silenzio implosivo ad un urlo interiore che solo chi lo ama può percepire
dipendenza
Catrame mettono in circolazione nelle vene e nelle arterie del debole
CHE DIVENTANO TUBI INTASATI
perché
non circoli in lui la passione del colore rosso e il cuore non conosca amore.
Nebbia- pece- catrame con false promesse di salute
il debole muore alla vita
COME UN VECCHIO EDIFICIO CHE SCOSSO DA UN SISMA, CROLLA
tra le risa di chi
SCAVA VORAGINI CON LE RUSPE E
alleva enormi serpenti unghiati con le ali a guardia di ogni (BUCA) voragine
Cesare oggi ti amo di più e alzando gli occhi al cielo in ginocchio prego perché anche io sia capace
dio onnipotente di accettare la tua volontà.
la sorella di cesare
Ambedue controllati a vista nella voragine!
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