domenica 24 aprile 2022

Frattura (Parte Quarta)

Condannati alla vita

 Come la nebbia
  Giovedì, l’ortopedico dell’ospedale di Torregalli, dopo le radiografie mi visita e mi prescrive degli esercizi da fare tre volte al giorno tutti i giorni per mezzora con le amiche che dovrebbero togliere e rimettere il tutore (…!), io gli dico che a nessuna amica avrei potuto chiedere queste cose, sono persone brave, bravissime, mi aiutano, mi vengono a trovare, hanno grandi interessi culturali, sociali, ma non hanno questo genere di competenze. Tornata a casa comincio le telefonate ai vari istituti fisioterapici, aiutata da amici che mi mandano i numeri, ho in mezza giornata tante risposte, si va per lo stesso servizio da 75 euro a 30 euro. Nadia premurosa mi fa la doccia nei limiti del possibile. 

  La notte quasi insonne in poltrona, per risvegliarmi (Venerdì) ed avere la sorpresa di Annamaria che mi porta la minestra di pane (ribollita). Fulvia di pomeriggio mi porta un fisioterapista di sua conoscenza, un giovane laureato in massoterapia, si chiama Alessandro, mi appare molto professionale ed attento e, dato il gonfiore alla mano e alle gambe, mette il ghiaccio per la mano e dei cerotti sulla gamba sinistra “arricchita” da un ematoma che, dalla caviglia in parte nera, giunge al ginocchio. Per ora non se la sente per martedì di mobilizzare l’arto. La movimentazione la rimandiamo anche perché sono poco più di 20 giorni dalla frattura.

Era davvero incredibile comincio la lettura ancora in fotocopie del futuro libro di Renzo Samariani. "Pochi giorni prima della partenza avevo acquistato un libro La profezia di Celestino e mi ero appassionato alla lettura e alla storia che sottolineava come niente succedesse per caso è come gli eventi della nostra vita si organizzino in modo da farci evolvere spiritualmente quando siamo pronti ed accettiamo di intraprendere il viaggio". Profezia una Parola che introduce in un’altra dimensione dove passato e futuro si coniugano in un eterno presente. Dopo quella banale stupida caduta vivevo nella relatività di un tempo fatto di giorni lunghissimi in attesa della telefonata della visita, ogni minuto un’ora?! L’attiva partecipazione dell’uscire, del vivere con gli altri per eventi o incontri si andava frantumando in un caleidoscopico ripetersi di grigi, dove giungevano inesorabili notti impossibili, tutti i giorni e le notti condite di paura, paura di stare sola, di cadere, dolori gonfiori tristezza, per poi oggi, sabato 23 aprile, prendere a leggere La profezia di Acyutananda di Renzo Samaritani romanzo in fotocopie ancora. Lo stile di Renzo soddisfa tutti i sensi essendo olfattivo- tattile oltre che visivo-sonoro gustoso e ci porta dentro in un desiderio di inoltrasi nella lettura sempre più avvincente, banalità del quotidiano si uniscono a fantascienza creando la percezione-consapevolezza del baratro verso dove potrebbe andare L’umanità ho letto molte cose a proposito dei rettiliani e alieni che si dice siano a contatto con gli abitanti della terra. "Appartengono ad un’altra dimensione ma possono vivere benissimo anche in questa purché si nutrano di vibrazioni negative della sofferenza della paura della disperazione degli esseri viventi che amano dominare". L’inserimento di barzellette è appropriato per approfondimenti e la convinzione che il caso non esista siamo tutti per in un percorso di rivelazione del nostro io e della missione del nostro vivere su questa terra insieme indissolubilmente uniti in un disegno più grande e misterioso.

 Sabato 23 aprile mando al fisioterapista messaggio per la mano molto gonfia, non me lo aspettavo, ma in meno che non si dica arriva, mi fa ha alla mano impacchi ghiaccio mi sembra ragionevole ed attento e mi prende 35 euro con fattura, le persone più serie mi hanno chiesto 30 e 35 euro gli altri certe sparate ... ho una certa età tutti hanno i loro problemi questa volta mi devo curare bene se resto invalida mi dovrò chiudere in un istituto. Ho davanti agli occhi il destino di Cesare mi preoccupa devo fare ogni sforzo per un investimento in salute ... se poi andrà male ... almeno che non dipenderà da me, che Dio ce la mandi buona.

 Domenica 24 un tempo da lupi, grigio il cielo, piove a scrosci forte forte, la pioggia ci vuole, ma così semi inferma mi rende triste. Alle 12 la telefonata di padre Giustino, è una grande e meravigliosa persona, sono stata fortunata a conoscerlo, con il quale concordiamo che oggi è impossibile la visita a Cesare e si rimanda.

 Lunedi 25 aprile Angela ritorna per portare avanti la strategia di riordino della casa per angoli si muove con grande professionalità e ripetto e mi coinvolge; prima di andare via mi prepara un brodino vegetale. L'arrivo di Alfredo per prendere le varie prescrizioni, visita fisioterapica e per l'ambulanza alla Misericordia per il controllo all'ospedale del 5 maggio. Con lui ho vissuto interessanti avventure didattiche essendo un maestro e devo riconoscere di grande professionalità e umanità. Nadia che mi fa lo shampo ai capelli, ne avevano bisogno e la doccia secondo i limiti imposti dal tutore, le paure che aumentano per la mobilità del braccio. Simpaticamente Orazio mi telefona parliamo della sua vena artistca del suo sogno di una casetta piccina picciò a Rocca Imperiale tra mare e campagna.

 

 

In cucina  lo stupendo colorato calendario donatomi da Francesca da Re, viva viva i Bibanesi, prodotti DA RE:




Talvolta mi sembra di aver perso il profumo delle fragole della salvia e del rosmarino, del basilico e del gelsomino, mi dispero per la paura di provare dolore appena tolto il tutore, il 26 aprile, con Alessandro, fisioterpista che cura con cerotti speciali il gonfiore e l'ematoma alle gambe il ghiaccio per le mani. Poco dopo la graditissima visita di Francesco e Rossana che mi dona un vasetto prezioso con fichi assolicchiati con dentro mandorla e noce specialità calabrese di dove lei è originaria ritorno con i ricordi a Magisano ai cari nonni, all'orto, all'albero del fico, profumo, ritrovo il profumo dei fichi. Rossana si incuriosisce alle foto di me e di Cesare da piccoli. TELEFONIAMO INSIEME a CESARE, sempre più brevi i dialoghi, la voce impastata. 

Mercoledì 27 Aprile ore 6, mi rasserena un pezzetto di cielo celeste, mi metto alla ricerca dei piccoli strumenti musicali e dei carillion collezionati da Cesare.

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