CRMLNRTND
La mia mente voleva far testamento di cose che vanno, che vengono
che si ricordano che si dimenticano
che si amano,che si odiano
che appaiono ,che scompaiono
<<<<>>>> mia mente voleva far testamento
di giuramenti non mantenuti,mai cancellati
La mia mente diventata Don Chisciotte….
<<<<<>>>>>
Eravamo un posto solo occupato in prima fila nella sala dei Notari
le altre 279 sedie vuote.
Io in piedi ,dietro al banco di legno scuro
parlavo di che
cosa non mi ricordo bene…
ah , sì di un amore
“ E' presente il signor. Gabl El Sazyed M.A. ?”,
Dovevo dirgli una cosa importante
Non ho ancora finito che il custode accende le luci del grande salone,
La sala così illuminata appare con tutto il suo splendore.
Favole greche,,storie del vecchio e nuovo testamento
Il signore seduto in prima fila annuisce con la testa
“Allora,un attimo appena di esitazione
allora dovevo dirgli che lo amo.
In alto,sulla destra,i vetri di Murano per terra il cotto dell'Impruneta.
Oltre passiamo insieme il portale del legno di faggio verso la piazza IV Novembre
la fonte maggiore la facciata della Cattedrale di S. Lorenzo ,gente tanta sulle scalette,
piccioni volanti ora sulla fontana,ora vicini alle persona
saltellanti a passeggio come noi per Perugia
Nessuna cosa aveva dimenticato la mia mente di quel viaggio
ed insieme tutte le aveva versate in quella sala dei Notari
dove erano racchiuse per incanto
Venezia con i suoi vetri di Murano
Firenze con il suo cotto dell'Impruneta,
><<<< una pioggia di foglie verdi / piccole /
illuminate dal sole in alto scendendo/,più scure ,fresche portando l'ombra,
le canne all'orizzonte dietro montagne si confondono col cielo ,
azzurro perfetto / come se fosse dipinto
Le foglie al vento parlanti,
gli uccelli / che stanno volando paralleli al lago
Non potevamo parlare , il vento e le foglie parlavano/ per noi /,agli uccelli cantavano per noi
i grilli./ Ah, questa pioggia di foglie su di noi/ e la farfalla bianca /nota dolcissima/ tocca l'erba
Ora tra le voci/ della natura / percepisco
soavissima, più dolce / di tutte il “flotto”.dell' acqua appena,appena lo senti /. il gabbiano che lascia
ll disegno delle sue ali bianche Luglio 1987 sotto la pioggia di foglie piccole El Sayed ed io
ASSISI
Come la prima volta, ogni volta che ci andai.
ad ancona
La nostra cabina al Passetto
non aveva ne' porte,ne' finestre perché il mare si vedesse sempre
Passetto, Luglio 1987 (Ancona ) io e Sayed,
grotte frasassi
Gocce d'acqua
ognuna ha il suo suono
nessuna uguale all'altra
sorde,sonore,ora lente,ora velocissime
costruiscono immagini ardite
castelli d'acqua.
Nel corpo della grande montagna
si creano colori
nessuno li sa raccontare,
solo agli occhi è concesso raccoglierli
Il minuto ,il secondo,il giorno qui non esistono
esiste l'anno, il secolo,il millennio.
Gocce d'acqua nel corpo della montagna
regina del luogo e del tempo
ognuna ha i suo suono .nessuna uguale all'altra…..
gubbio
Dalla Loggia dei Tiratori
Le case di Gubbio, gemme incastonate al monte Igino
l'una accanto all'altra
arrampicandosi su ,lasciano spazio al visitatore
di godere
della vista di un luogo verde
fino a scorgere la basilica di Sant'Ubaldo,
L'avevo creata così la piazza dei miei sogni
tutta sorretta da arcate
la piazza grande
LA FUNIVIA
Tempo e luogo
sospesi
Tuffati nel verde ,respiriamo il cielo
Tempo e luogo
aria calda d'estate
coppi sui tetti
di Gubbio
Tuffati nel verde respiriamo,l'azzurro
Tempo e luogo
nell'aria tra il verde
La mia mente voleva far testamento di cose che non ricordava che perdeva
che annullava .
La mia mente voleva tornare in quei luoghi per respirarli di nuovo
di notte di giorno.
La mia mente era diventata matassa arruffata di fili dorati
CARMELINA ROTUNDO
SECONDA PARTE
Una donna è seduta dietro ad una scrivania,sulla quale ci sono molti libri ; vicino e di lato sta funzionando un computer.
Da una inquadratura frontale si passa ad una laterale,dove la donna inizia a programmare sul com-
puter alcune domande.Che cos'è la vita?Che cos'è l'amore ? sul monitor compare una linea piatta
stacco ***
Una donna di notte si trova nella piazza di una città, seduta su una panchina,accanto c'è un ragazzo;
insieme guardano l'insegna luminosa di una pubblicità, dove appaiono
una stella marina e le onde del mare. ( si possono trovare altre forme
di pubblicità).
Si baciano.
Riprovano a baciarsi. Intanto si sente un rumore avvicinarsi : è la macchina della pulizia notturna
delle strade
Lei fa l'atto meccanico di alzarsi subito, ma lui la trattiene e le dice ( quasi a modo di sfida ):
Aspettiamo, dai, la serata è tanto calda !
Gli schizzi di acqua della macchina della pulizia continuavano ad avanzare sino a quasi toccare i
piedi di lui.
A questo punto tutti e due scattano in piedi, tenendosi per mano ( la prima volta ) sembrano fug-
gire dal luogo,dove si trovavano-
Dopo una corsa ansimante,i due si fermano e si abbracciano teneramente. Intorno c'è la gente e le
luci della città ,ma non se ne accorgono : ora tutto è così bello..
stacco
***
Si erano conosciuti la sera prima ; galeotta era stata sempre una panchina.
Lei stava scrivendo alcune cartoline agli amici ;. era l'ora del
pomeriggio in cui la luce del giorno non era definitivamente cambiata
con quella della sera, ma stava per mutare.
Chissà da quanto tempo lui era rimasto accovacciato ai suoi piedi,senza far rumore,senza dire una
parola ?
Lei l'aveva notato solo al momento in cui, finito di scrivere le cartoline, aveva alzato gli occhi per
cercare intorno una buca per impostarle ed andare via.
In tutto il tempo che era stata in silenzio lui doveva averla osservata molto bene ; anzi ora addirittu-
ra sembrava di conoscerla, tanto che la salutò “Ciao !”un “ciao” vivace come si dice ad una ami-
ca , ad una compagna che si è conosciuta da tanto tempo. Lei non aveva trovato di meglio da dirgli :Che ci stai a fare tu ,qui ?
Lui con il suo tono di voce dolcissimo le rispose :
“Anch'io volevo scrivere delle cartoline, poi ho visto te e ho cambiato idea, mi sono fermato qui”!
Uno sguardo verso di lei, gli occhi dentro gli occhi. : Lui le propone :
“ Facciamo un passeggiata insieme ?”
A lei sembra una cosa normale accettare ; camminano, senza prendersi per mano, ma uno vicino all'altro.
Lei disse : Le serate così mi mettono dentro qualcosa .. vorrei fuggire,vorrei rimanere ,non so
ancora se è giusto che io mi fermi “!'
Lui raccolse un sassolino da terra, lo gettò in aria e ,senza cercare di riprenderlo, lo lasciò cadere a
terra. Lui si abbassò nuovamente prese un altro sassolino, lo diede a lei dicendole “ Fai come me !
Tiralo !” Lei ebbe un attimo di esitazione ; lui dal basso diede
una spinta alla sua mano e le fece tirare il sasso .Allo stesso tempo
le disse .Devi provare sempre ! Non devi fermarti. Hai visto quel
sassolino ,l'ho tirato in alto, più in alto possibile, poi si sa è ricaduto, ma io ho riprovato a tirarlo con te”
Gli occhi della ragazza si riempirono di lagrime, ma non voleva farsi vedere ; il suo non era dolo-
re .era quasi un rimprovero, per tutte le volte che nella vita non aveva lanciato il sasso.
Lui :”Ti va di andare a mangiare insieme ?
Quell'idea ,così stupida in un momento di tensione, ebbe il potere magico di far tornare indietro
tutte le lagrime.
Già tutti e due erano davanti alla vetrina di un ristorante a leggere il Menù ,
( Lettura a voce alta del Menù )
Tortellini in brodo
Pollo arrosto con patatine fritte
Frutta, formaggio,dolce, caffè ,liquori.
Lei :” Questo va quasi bene, ma proviamone un altro”
Continuano a camminare e al secondo ristorante dopo aver letto il Menù.
********
Sono seduti uno di fronte all'altro in silenzio , Il primo a rompere il ghiaccio è lui :
“ Non mi hai ancora detto che fai “
Lei rispose :
“ Scrivo canzoni. o meglio le parole delle canzoni”
Lui :Te ne ricordi una a memoria ?”
Lei . “ No ! non voglio ricordarmi nessuna cosa a memoria, le parole delle mie canzoni
le scrivo, le do al musicista e le cancello dalla mia mente”.
Lui le domandò ancora :” Hai fatto sempre questa cosa o prima ti interessavi d'altro ?”
Lei gli rispose : “ Della mia vita, ricordo solo come se fosse ora,il momento in cui ho scritto
la parole della mia prima canzone, solo il momento .però avevo diciassette anni,ero triste”
Lui la interruppe immediatamente : “ Cosa vuol dire triste “?
Lei lo guardò, guardò la sua mano appoggiata sul tavolo e gli rispose :
“ Forse sino allora non avevo tirato un sasso in aria, anzi non l'avevo cercato per terra ,
ora lo sai ( prese il bicchiere in mano ) mi verrebbe voglia di alzare in aria questo bicchiere
e di brindare :”sono felice “
Lui che aveva tenuto sempre ferma la mano sul tavolo,l'allungò ; accarezzò dolcemente la
mano di lei e ,cambiando completamente espressione le disse “Non voglio farti soffrire !”.
Quella frase arrivò come una pugnalata nel cuore di lei.
“ Come ? Avevo pensato per un attimo di aver trovato il grande amore,il principe azzurro
delle favole ; invece quale significato poteva essere questa frase ?”
Mentre i pensieri di lei erano fissi su questa idea , lui le ripeté :
“ Non voglio farti soffrire”
Lui tirò indietro la sua mano. “ Lo sai ? la mia vita è in continuo pericolo; il mio è un lavoro
dove non ci si ferma mai.
Lei , quasi spaventata , gli disse :No ! e lui le rispose
“ So cosa vuol dire il tuo “NO” ;stai dicendo “No” alla mia vita che corre, vorresti che mi fer-
massi un attimo con te,ma, rispondimi è giusto che io abbandoni le persone che credono in me ?
Sono molte ed hanno bisogno del mio aiuto:se le lascio potrebbero perdersi,potrebbero arrivare
a morire : la mia vita è dedicata ad aiutarli.
Sai ? in questi ultimi cinque anni che mi sono interessato di ricuperare ragazzi drogati ho capito
che per dare ad uno di loro quell'attimo di luce che rischiarerà la loro vita ,è necessaria tanta
pazienza tanto amore se puoi chiamarlo così. In certi momenti sono cosi forti che riescono a
farti credere che il loro punto di vista è giusto, Che si combatte a fare ? Questa vita che ti sfugge
tra le mani, che corre sempre senza fermarsi a nessuna stazione,che ti dà le cose e poi te le toglie.
che te le fa sembrare tue, mentre tue non lo sono”
Il cameriere era arrivato con il primo piatto che i due,senza accorgersene, avevano ordinato.
Ci fu una pausa di silenzio : mangiavano e si guardavano..
Lei aveva capito il compagno che aveva incontrato e la risposta che si dava a voce alta è questa :
“ E' vero. Non ci si può fermare ! Bisogna sempre lanciare il sasso in aria “.
Uscirono dal ristorante, senza toccarsi,uno vicino all'altro .
La domanda più strana fu quella di lui .
Tra due giorni partirò. Vorrei rivederti prima .Te la ricordi, la panchina ?
Ti aspetterò domani notte.”
Lei scappò via , lui sapeva per certo che lei sarebbe tornata alla panchina domani notte.
*****
L'inquadratura ritorna sulla donna seduta dietro la scrivania ,
Lei sta aprendo la lettera che le è giunta dagli Stati Uniti.
L'unico periodo del giorno che sono felice : ed entro
a far parte di un mondo fatato e senza dolore - o pieno di
dolore che è mio soltanto : è quando scrivo o dipingo..-
L'unica felicità della mia vita è il creare quando si scrive
ad esempio una poesia che ci viene dall'Infinito :è un miracolo
Nessun essere umano può darci una gioia completa.
Ti ricordi Carmelina della Luciana Damiani Serantoni Collection
all' Università di Boston ? Ebbene ,sai,mandai il volume dal
titolo il chi e' dei pittori ,grafici toscani del 1980 a que-
esta collezione che porta il nome di mio marito e mio
Non ho più quindi il libro : perciò devo chiederti un favore,
perché in esso c'era una bellissima presentazione della
mia attività artistica.
Se possibile trovare quel numero ti prego di farmelo sapere..
Però non ti disturbare troppo :solamente se ti capita pensarci.
So che tu sei generosa però quando chiedo qualcosa :
almeno devo pensare che nessuno faccia dei sacrifici per me.
Ora abbraccio te,la nostra amica Ester Meschini Gandi e Dina
con tutto il mio affetto.
Cose care.
Luciana Damiani Serantoni
Lei va a cercare il libro richiesto nella lettera, ma la Casa Editrice non esiste
più da due o tre anni,
Lei fa delle ricerche e trova l'abitazione del direttore della rivista,
Suona il campanello, aspetta molto ,sta quasi per andarsene
quando sente un rumore.. La porta si apre ; un uomo anziano appare e la
invita ad entrare-
Lei gli dice : Mi sarebbe dispiaciuto non averLa trovato.
Sto cercando un libro per una mia amica americana, il
CHI E' DEI PITTORI, scultori ,grafici toscani
( 1980 ,Editrice Corriere Poeti Pittori.mensile di attività artistica e letteraria
di Firenze )
Nel sentire il titolo il vecchio signore ha come una luce negli occhi
e dice .
S'accomodi, signorina, la casa editrice che dirigevo non esiste più.
Ora è in un'altra città .Io sono stanco ; Ormai .. ho ottant'anni,
ma farò di tutto per trovarLe il libro. Mi telefoni domani.
Lei si alza meccanicamente e non aggiunge parola
Lui mentre la accompagna alla porta le ripete :
“ Farò di tutto per trovarLe il libro, Io la capisco la Sua amica americana.
Vede,noi vecchi siamo vissuti , anche accontentandoci di illusioni…
Voi giovani,invece.siete più reali.
La ragazza esce dalla porta che si chiude alle sue spalle.
Carmelina Rotundo.
Dovevano essere gli anni 80 quando scrissi questo lavoro primo tentativo
di sceneggiatura di un film dove confluirono tanti elementi anche personali,primo fra tutti
l 'amicizia con Luciana che nel 1989 vorrà essere mia “sorella” tante le affinità elettive che
ci univano
La nostra amicizia era sorta allorchè Ester la scrittrice e pittrice Ester Meschini Gandi
era divenuta, dall'oggi al domani ,non vedente,le facevo allora da segretaria rispondendo alla
sua numerosa corrispondenza, Ebbe così modo di conoscere Giuseppe Virgadamo direttore della
rivista Palladium, Carmine Manzi direttore della rivista Fiorisce un cenacolo…. Luciana ,appunto,,fre-
quentando casa Ester venni anche a contatto con Dina Spagnoli,una persona unica eccezionale dal
nobile animo. Non la si sentiva mai parlare male di qualcuno e alle sue doti morali univa il fatto di
essere unica nel saper fare la sfoglia a mano tagliatelle ,tortellini, dolci ed ogni altra delizia,
Alla scomparsa terrena di Ester ,continuando a frequentare Dina ,scrissi a tutti che il mio uffi-
cio di segreteria era “terminato”,ma le risposte che arrivavano furono tutte per invitarmi a conti-
nuare a scriverci . Luciana disse che per tutto quello che ci eravamo scritto aveva deciso di di-
ventare mia sorella di penna e fino alla sua prematura scomparsa il dialogo si è arricchito
sempre di più. Abbiamo persone vicine geograficamente che sentiamo lontane
“con te” – scriveva Luciana - nonostante l'Oceano che ci separa mi sento molto vicina
Anche con Carmine Manzi ho continuato una corrispondenza e la collaborazione alla
sua prestigiosa rivista Fiorisce un cenacolo,
Tra le cose che sono successe con Giuseppe Virgadamo siamo rimasti in contatto ,pubbli-
cando vari miei articoli su Palladium tanto che mi ha scelto per scrivere la prefazione
del suo splendido
di poesie Magnificat che si arricchisce delle illustrazioni di due
“grandi” amici . Amalia Ciardi Duprè e Sergio Seletti , prossimo di stampa nel 2005.
Dal volume “ ritrovato” un breve appunto
Luciana Damiani Serantoni è nata a Lucca
venne a Firene. giovanissima allieva dello
scultore O.Cantini Ancora giovane si trasferì
negli Stati Uniti
Questo scritto venne donato da mia sorella alla Boston University,special Collection
Mugar memorial Library 771 Commonwealth Avenue
Boston Massachussetts 02215 617/353.3696
nella Italo and Luciana Damiani Serantoni Collection.
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