Una buona, utile, piacevolissima e per certi versi sorprendente pausa quotidiana, spesso può essere firmata Bonomelli, quelle leggere, attraenti bustine riescono, tuffate in acqua calda o fredda, a meravigliarci ogni volta perché capaci di creare un caleidoscopio di profumi, sapori, colori che ha del mitico. Profuma come i meli in fiore, pensarono gli antichi Greci, così ne inventarono il nome intrecciando l’aggettivo piccolo con la parola mela, chamái e mélon. Dolce e amatissima pianta, ha il fusto sottile e ramificato e le foglie verde chiaro e appuntite. I suoi caratteristici fiori sono bianchi e gialli, riuniti in capolini dai petali all’ingiù. È luminosa e molte leggende si intrecciano sulla scia dell’inconfondibile profumo.
C’è chi, in passato, si lavava le mani in acqua di camomilla, sicuro che portasse fortuna. C’è chi nascondeva un suo fiore nella tasca della camicia perché confidava negli incantesimi d’amore. Solo un piccolo e leggero fiore, sufficiente a cambiare le sorti del corteggiamento più improbabile. Per via del suo aroma gentile e rilassante, c’è anche chi, con la camomilla, faceva il bagno, chi la bruciava come incenso, chi meditava in sua compagnia … tantissime le storie, i versi a lei dedicati e, attraverso il tempo, mi è gradito arrivare al 1908 quando Luigi Amedeo Bonomelli apre a Milano una farmacia erboristica specializzata nella produzione di liquori e sciroppi. Uomo geniale, un inventore motivato ad approfondire la tradizione e la cultura erboristica tanto da condurre per tutta la vita un’instancabile ricerca di prodotti sempre nuovi che, oltre ad essere funzionali, sono anche buoni. Attenzione all’aspetto del gusto, unita all’evoluzione delle abitudini dell’epoca, portano il fondatore-manager a ideare nuovi prodotti, anche più concessivi come il Bitter e il Vermouth (1920). In questa fase di fermento creativo e di ottimi investimenti pubblicitari (allora la Rai produceva Carosello) nascono una serie di ricette speciali che arricchiscono l’offerta originaria di erbe medicinali. Nel 1926 nasce la Camomilla Bonomelli frutto dei continui viaggi lungo l’intera penisola italiana alla ricerca di tradizioni popolari legate all’utilizzo delle erbe officinali. Nel 1950 nasce la Camomilla Espresso, prima camomilla istantanea, ideale per i consumi sempre più outdoor degli italiani. La provincia di Foggia negli anni ‘30 era percorsa in lungo e in largo, fin sotto il Gargano e ai limiti del mar Adriatico, dai “terrazzani”, persone che raccoglievano erbe spontanee e le vendevano per ricavarne da vivere; nel 1939 Luigi Amedeo Bonomelli, fondatore della famosa società milanese, identificò in Foggia, per la ricchezza del patrimonio di erbe spontanee, la sede di un proprio stabilimento che ancor oggi, anno 2022, è uno dei centri all’avanguardia nella selezione di semi, nella coltivazione e nell’essiccazione dei fiori di camomilla. La varietà tipica del territorio è una camomilla spontanea, rustica e tenace, che cresce rigogliosa nel Tavoliere delle Puglie, ed è caratterizzata da forti profumi e virtù tradizionalmente riconosciute. Luigi Amedeo Bonomelli dà vita a una vera e propria filiera di produzione, assicurandosi nel tempo contratti di coltivazione in esclusiva con gli agricoltori del territorio. Nell’agosto del 1943 viene semidistrutta la sede milanese, allora decide di spostarla a Dolzago, vicino Lecco, dove ancora oggi arrivano, dalla Puglia, i fiori della camomilla per le fasi finali del prodotto. Alla camomilla si vanno aggiungendo molti tipi di tisane e infusi profumati e benefici per la salute …. Come ogni giorno e come ogni sera anche io cedo alla virtuosa tentazione di prepararmi un'ottima tisana Bonomelli, in questo periodo prediligo quella dove è presente anche l'equiseto, erba ricca di minerali che aiuta anche nella calcificazione delle ossa e prima di concedermi alle braccia di Morfeo rileggo "Camomilla" di Katherine Mansfield (1888-1923) poetessa di origine neozelandese, tanto famosa che il suo nome è stato dato ad una casa nel MacLeans College situato in Nuova Zelanda.
Fuori il cielo è chiaro di stelle
sale dal mare un sordo rumoreggiare
ed il vento, peccato i piccoli fiori!
scuote l’albero delle mandorle.
Come avrei potuto un anno fa pensare
in quella terribile casa sottovento
che Bogey ed io saremmo stati seduti così
a sorseggiare una tazza di camomilla.
Leggere come piume volano le streghe
lo spicchio della luna è dolce da guardare.
Al lume d’una lucciola sotto una giunchiglia
un folletto arrostisce un calabrone.
Potremmo aver cinquanta o cinque anni
tanto siamo vicini complici e saggi!
Sotto le gambe del tavolo in cucina
il mio ginocchio preme quello di Jack.
Ma gli scuri sono chiusi il fuoco è basso
il rubinetto gocciola tranquillo
sulla parete l’ombra delle casseruole
è nera e tonda e dolce da guardare.
... e per quelli della mia generazione ricordo la pubblicità su Carosello lo slogan pubblicitario che tutti noi ricordiamo negli anni ’60 era: "Nervi calmi, sogni belli, con l'espresso Bonomelli” e dopo il Carosello tutti …. a nanna.
Carmelina Rotundo Auro
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