martedì 19 luglio 2022

Un Vento.Sirena a Chiusi Città

 Un Vento.Sirena a Chiusi Città

Una giornata di quelle in cui l’Autunno ti dà in regalo manciate di foglie dal giallo al marrone,appena toccate di verde; una calma che ti dà il tempo di ascolta re il silenzio,di respirare un .cielo chiaro celeste trasparente.

Gli uccelli, tanti sui rami : tortore ,colombe che ripetono il loro verso, ti seguono poi per le stradine

di pietra su fino a piazza XX Settembre, alla chiesa del santo Francesco. Per terra i colombi hanno

lasciato il loro segno, quello che si dice che se ti cade in testa porta fortuna e qui, a dire il vero , di

fortuna ce ne dovrebbe essere tanta ;anche d’avanzo da poter regalare.I primi sei grigi scalini porosi

poi,prima della scala, lo spiazzetto di mattoni larghi, l’uno accanto all’altro, rossi,qua e là coperti di

trasparenze di muschio.

Dalla balconata di pietra porosa ,grigia,come ritagliata da un poster vedo la fontanella col rumore

chiaro dell’acqua che cade ; mi piace molto questo gioco di arco dietro la fontana ,

I bianchi,i grigi ; che strano quelle ali veloci che volano quasi di fronte a me per un attimo mentre

mi appoggio alla balconata grigia, porosa.

Sulla parte della chiesa,una grande pergamena con la storia di questo pezzetto di Chiusi città.

Fino agli ultimi anni del secolo XIV al posto di questa chiesa c’era una chiesa dedicata a

San Michele arcangelo,cui era annesso un omonimo spedale..”

Mi piace lasciarmi guidare da queste grandi ,come austere, pergamene disegnate,attaccate alle

mura, un modo con cui l’Associazione dei Terziari di Chiusi ti dà la mano per le strade della città.

Costeggio l’edificio della chiesa tutta a mattoncini,piccoli, rossi , le due grondaie giù sino a terra e

per la stradina silente vengo attratta dal canto della sirena. ; metà donna, metà pesce, questa volta

sotto forma metà silenzio,metà vento che muove le fronde,mi porta su fino al giardinetto.

Dalla spalliera il vento-sirena mi ghiaccia sulla faccia, ma mi piace,mi risveglia i pensieri ; due

torri,i cipressi scuri,l’abbaiare dei cani , l’ortica tanta e gli olivi su una terra lavorata di fresco che

all’orizzonte va a toccare i gialli degli alberi.

Disperse,non molto distanti tra loro , le case ; questo vento-sirena mi riporta i pensieri sul vialet-

to di alberi spogli alla mia destra.

Che strano ! solo sul primo e sull’ultimo stanno attaccate le foglie gialle ;sembrano voler resistere

a questo richiamo del vento-sirena.

Piazza Vittorio Veneto leggo sul cartello di fronte a me e poi sulla pergamena.

Questa via termina davanti ad un muro e ad un cancello dove al di là è posta la fortezza di Chiusi.!

Percorro via Aurunte, tutta asfaltata, arrivo alla chiesetta di S.Apollinare ,risalgo tra scorci di silenti

case con le persiane aperte, socchiuse, sino a raggiungere il Duomo..

La luce che cambia ; l’insegna di un negozio illuminata: c’è scritto KODAK; mi siedo sul piccolo

basso pozzo. alla mia destra la Cattedrale,di fronte la torre,dietro le arcate illuminate e il vento-sirena che sferza sul volto e sulle foglie.

La campana rintocca : don don ,un suono cupo e sulla tavolozza d’autunno si stampano le ombre della notte che si avvicina.


C a r m e l i n a  R o t u n d o

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