Il CENTENARIO DELLA MORTE DI GIOSUE’ CARDUCCI
RACCONTATO IN UNA LETTERA FAMILIARE.
Gentile signora C.
Nell’Almanacco Letterario 2007 che stiamo per ricevere
troveremo ricordati tra gli avvenimenti due centenari contrapposti, quello di una nascita
di Giuseppe Garibaldi e quello della morte di Giosuè Carducci.
A che servono i centenari dei nostri uomini illustri ?
Chi dice ad una commemorazione ;, chi dice ad una celebrazione ...
Diversi sono i modi di commemorare. Forse il primo è quello di mettere in evidenza la
nostra dottrina e la nostra bravura. Altri vanno a deporre su una lapide una corona di fiori che subito appassiranno ( quanto sarebbe bello ritrovare ancora fiorente quell’albero secolare che fosse stato piantato alla nascita dell’illustre ! )
Le amministrazioni comunali dedicano a quella persona il nome di una piazza o d’una
via , quelle scolastiche altrettanto ,trovando tutti doveroso. “ Commemorare” vuol dire
richiamare alla memoria o rievocare. E qualcuno pensa di far rivivere quelle anime
di defunti che volano sopra le loro tombe e che raccoglierebbero i nostri applausi.
Più valida è la celebrazione, quando comprende il concorso di tutta una comunità che
intende aderire ad una iniziativa.
Ora di questa distinzione abbiamo dei recenti esempi.
Intorno al 1924 fu applicata alla lapide in onore di qualche benemerito
l’aggiunta Pose la Società Italiana per il culto delle patrie memorie.
Tale società è oggi miseramente scomparsa ,ma rimane incisa nelle nostre coscienze la
parola culto.
Ebbene negli ultimi anni sono ricorsi centenari commemoranti Vittorio Alfieri, Francesco Petrarca e Giuseppe Mazzini.
I professori se ne sono occupati con dotte conferenze.
Anche le Poste Italiane si sono associate emettendo un francobollo commemorativo.
La biografia di ogni personaggio figurava un tempo nella seconda parte del più popolare
dei nostri dizionari : il nuovissimo Melzi. I fiorentini lo leggevano come oggi consultano l’opera di Piero Bargellini “Le Strade di Firenze “
Ma non abbiano avuto un vero e proprio culto che alla gloria e alla fama unisca la popo-
larità.
Nessuno ha provveduto alla televisione di far recitare qualche dramma dell’Alfieri,
come quelli politici “I pochi , i troppi “ o L’Antidoto -
Nelle mostre delle librerie non è apparsa un’ opera sui Doveri dell’uomo che sarebbe
tanto di attualità ripristinando i concetti Dio,Patria Famiglia,
Date queste premesse come potremo celebrare tra noi questo centenario del Carducci ?
Varrebbe la pena ritrovare e rileggere le pagine dei giornali del 15 Febbraio 1907
quando per la morte del Carducci la Camera dei deputati sospendeva una seduta. .
Varrebbe la pena di visitare a Bologna la sua Casa, ricca dei suoi cimeli, dove sono
documentate le fasi delle sue vicende,prima contristate e poi favorite per opera di
una specie di provvidenza quando la lungimiranza del ministro Terenzio Mariani
nel 1860 gli fece coprire la cattedra di letteratura italiana all’Università di Bologna
Se questa celebrazione popolare ,davvero ci sarà superando l’indifferenza dei
contemporanei staremo a vedere se ne faremo oggetto di ammirazione.
Possiamo già vedere un incremento della vendita delle opere di Carducci
Qualche biografia sarà ristampata ?
Io conosco il volume carducci di Michele Saponaro edito dal Garzanti nel 1940 .
Ma io intanto Le propongo una variazione sul tema .
Ci domandiamo :Nella sua enorme attività di docente, avrà il Carducci fatto una ricerca sull’origine del suo cognome ? :
A prima vista io risponderei che potrebbe discendere da una classe di cardatori di lana.
E’ un classico esempio di evoluzione dal nome comune al nome proprio; da un calzolaio
al cognome Calzolari, da un muratore ad un Muratori nonché Antonio Lodovico.
E negli elenchi dei telefoni troviamo pure dei Cardatori
Sono tutte generazioni di lavoratori ,soprattutto artigiani.
Ma la desinenza ucci mi richiama qualcosa.di diverso.
Vi sono anche dei cognomi patronimici
Dante si chiama Alighieri perché in origine figlio di un Aldighiero.
E la desinenza ucci ,oppure uccio era un vezzeggiativo che poi diventò un cognome
Già nel 1530 - come mi viene segnalato da un collaboratore - esisteva a Firenze un magi-
strato Francesco Carduccio. che figura ( assieme ad altri personaggi del tempo) nel rac-
conto L’assedio a Firenze, opera di Francesco Domenico Guerrazzi.
Altro esempio .,Un celebre personaggio del Rinascimento si chiamava Coluccio Salutati.
Coluccio in origine era stato il sostituto di un Nicola.di qualche altro cognome.
Ma ad un figlio del Coluccio, ovvero “ Di Coluccio “ venne applicato il cognome Colucci oggi tanto frequente da appartenere a mezzo migliaio di utenti del telefono, come risulta dagli elenchi della Telecom.
Sì ,signora C., forse c’era una volta un giocondo Guiduccio che generò un Guiducci ,come un Matteo generò un Matteucci.
Gli Arrigucci discendono da un Arrigo , i Meucci da un Bartolomeo,
E allora Carducci può discendere da un Riccarduccio e questo da un Riccardo della
nobile famiglia fiorentina dei Riccardi , titolare del palazzo Medici.Riccardi
Forse lui se ne sarà già accorto e dovremmo cercarne conferma in qualche prosa carducciana..
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Questa celebrazione se avverrà con i fiocchi come merita potrebbe arricchirsi di epi-
sodi.. Se tuttora i carducciani formassero legione . potrebbero organizzare dei pelle-
ginaggi nei luoghi di carducciana memoria a cominciare da Valdicastello ( paese na-
tale) e ritrovare Bolgheri e la Rocca Paolina di Perugia .
Meglio ancora se questa fosse una occasione per far risorgere quella Società Italiana
per il culto delle patrie memorie che esisteva tre quarti di secolo addietro.
E così anche noi. nel nostro piccolissimo Comitato siamo presenti. alla celebrazione
Accolga questi pensieri di amicizia
NB Tutte le città italiane dedicano una via a Giosuè Carducci.
Scuole d’ogni genere portano il suo nome
Castagneto Carducci è il suo paese natale
Rifugio Carducci si trova nel trentino accanto alle tre cime di Lavaredo
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