lunedì 7 aprile 2008

COME ACCADDE CHE UNA "LETTERATA SI INNAMORO' DI

Come accadde che una “letterata” si
INNAMORO ‘ ( della scienza ) di Galileo..

Mentre andavo componendo una articolo sul Palazzo dei Cartelloni,
palazzo che ha ( da quando l’ho scoperto ) sempre toccato il mio cuore per
mille e più ragioni:
la sua ubicazione così prossima all’attuale Mercato di S.Lorenzo,
animatissimo di voci,di colori,di odori,da ogni parte del pianeta terra

il nome antico della via “Amore”,oggi Sant’Antonino ( primo arci-
vescovo di Firenze) fondatore della Confraternita dei Bonomini

il busto,opera del Foggini che ritrae Galileo e che,sovrastando il por-
tale, mi riportava con delicatezza a quell’uomo che aveva avuto la ca
- pacità ed il coraggio di guadare il cielo, nel cielo per scoprirne una
- nuova dimensione aprirne un’altra “ storia”poi divenuto non vedente!

quell’idea e insieme geniale ,particolarmente devota e spettacolare, inti
mistica e platonica del discepolo Vincenzo Viviani di scrivere su lapidi
di pietra, di formato assolutamente al di fuori del normale, sfidando il
tempo, le scoperte ed i meriti del suo Maestro.
per questo e per molto di più che non sapevo spiegarmi avevo voluto intitolare
l’articolo:
Unico esempio al mondo di atto di amore di un discepolo
verso il suo maestro.
Dicevo, all’inizio di questo mio scritto mentre andavo…è giunta con la Primavera la 14,ma settimana della Cultura scientifica ( 22-28 Marzo 2004 ) che mi ha letteralmente sconvolta nel piacere di scoprire e riscoprire
Galileo Galilei,,uomo
indubbiamente curioso, attentissimo osservatore. costante sperimentatore, in una
parola ( per me)un devoto alla ricerca delle verità, verità che ha sentito il dovere di affermare nonostante tutto.
Gli strumenti inventati da Galileo ( il cannocchiale,,il compasso ) le scoperte che aprono all’approccio sperimentale della scienza ,la loro grandezza ed utilità mi si andavano svelando per un percorso di semplicità, compromettente intrigante per quel desiderio dell’uomo di farsi uno con la Natura,tutte le cose,il loro essere e divenire nella speranza di specchiarsi nel Creato in ascolto poiché dal cuore e dal cervello nasce la idea
“ eppur si muove” !

Mi si è presenta come accattivante l’opportunità di poter,vedere le collezioni naturalistiche ed il gabinetto di fisica dei Padri Scolopi in occasione dell’apertura straordinaria delle collezioni zoologiche e mineralogiche e del gabinetto di Fisica, tra gli strumenti restaurati tre microscopi inglesi del settecento alle Scuole Pie fiorentine
dei Padri Scolopi in via Cavour 94.
Incontrare la professoressa Maria Paola Cioppi gentilissima ,professionalmente preparatissima (la quale mi ha accompagnato e guidato affiancandosi agli studenti e studentesse nella scoperta di questo inestimabile patrimonio) è stato eccezionale,!
Intrattenendomi in conversazione con il Direttore dell’Istituto stesso, Padre Giancarlo Rocchiccioli ho appreso che gli scolopi hanno aiutato Galileo.
Giungono a Firenze gli scolopi nel 1629 e nel 1630 aprono la scuola ( è il 1629
l’anno della peste !)
In quel tempo il padre Clemente Settimi, interessato agli argomenti scientifici, cominciò a frequentare Galileo in esilio ad Arcetri e ,siccome Arcetri era fuori città,
-contravvenendo ad ogni regola –Settimi alcune volte vi rimaneva a dormire.
Il fondatore, padre Giuseppe Calasanzio, autorizzò il rettore a mandare padre Settimi
da Galileo scrivendo “ Speriamo che ne tragga profitto”
Galileo muore nel 1642, ma diversi galileiani manterranno i rapporti con gli scolopi e nel ‘ 700 ad opera del padre Chelucci, lucchese che stava a Roma, riprendevano vitalità le materie scientifiche.
Padre Chelucci, insieme a padre Odoardo Corsini fanno sì che si sviluppi un
notevole movimento di interesse per la scuola galileiana che ha una particolare viva-
cità nella scuola di Volterra e approda a padre Eugenio Barsanti fu padre Inghirami
a mandare Padre Barsanti a Volterr.,
Il merito della Scuola dei Padri è stato ed è di aver tenute legate attività della scienza ed attività didattiche.
In questo contesto nella scuola di Volterra c’è attenzione all’esercizio fisico-matematico ; inoltre è interessante ricordare la stampa dell’ Antologia ,la più importante rivista di scienze,
Agli Scolopi andrà in eredità l’osservatorio del gesuita padre Ximenes ancora
oggi attivo col titolo di ximeniano .
Altra straordinaria. opportunità per me l’apertura gratuita del Museo di Storia delle Scienze in piazza dei Giudici con un attore che impersonando Galileo; ci ha guidati alla scoperta di alcune invenzioni galileiane, come il cannocchiale ed altri strumenti.
Come far scoperta di grandi eventi attraverso la costante osservazione di quoti-
diani fenomeni … che forse perché così usuali ci sfuggono
“ Galileo” è riuscito a tenerci col fiato sospeso ripercorrendo fatti ,attuando esperimenti che hanno precorso alla scoperta della
legge di gravità
Più ancora resta da dire su tutto il dramma o la tragedia che afflisse Galileo,
Fu lui a comprendere la scoperta di Copernico, a valorizzarla nel suo Dialogo sui
massimi sistemi , a incorrere nella condanna della Chiesa e , quasi a scontare una nemesi storica, a rimanere cieco e isolato dal mondo, con la sola assistenza morale della figliola Suor Maria Celeste, .
Prima di Copernico , la Terra era conosciuta come il centro dell’Universo, attorno
a cui tutto il cielo roteava con i suoi pianeti ed i segni zodiacali .E ne sorse un grave problema per i teologi.

Una avventura così straordinaria che mi ha ricondotto con un sole splendente
ancora qui con il naso all’insù sotto il Palazzo dei Cartelloni
per quel qualcosa che non so spiegarmi…

nella mia vita stava cambiando ? Doveva cambiare ?
verso nuovo sentieri con Galileo ,per Galileo


Carmelina Rotundo


,.

Nessun commento:

Posta un commento