mercoledì 15 luglio 2009

Immersa nella bellezza e nella grandezza della conoscenza
in un FANTASTICO VIAGGIO
per accorgermi di quante e quante cose non conosco!

Che amassi palazzo Strozzi non è un mistero è stato il luogo da me prediletto per anni , dove ho ideato il titolo del mio secondo volume di poesie e nella biblioteca del Palazzo sono catalogate le mie opere, fin dalla prima pubblicata ..
...ebbene ci ritorno in questa radiosa mattinata di luglio per visitare la mostra:
IMMAGINI DELL' UNIVERSO DALL' ANTICHITà AL TELESCOPIO
MI RITROVO
NEL PENSIERO, NELLE IDEE CHE HANNO PORTATO L'UMANITA' a rivolgere lo sguardo al cielo per entrare in quel luogo.
Mi ritrovo
a toccare con mano l'armonia dei moti tanto da pensare che la morte sia una stonatura e da ripensare che non possa esistere una morte definitiva ,assoluta ma una metamofosi, una trasformazione che non ci è consentito scrutare ,scoprire con i mostri srtrumenti materiali al di fuori dei sensi; sto entrando nella certezza del moto; nel collegamento tra noi esseri viventi e il creato tutto, tra terra e cielo ricordiamo gli studi sugli influssi astrali a seconda di quando nasce, nel segno nell' ora ; degli influssi sulla nostra salute non siamo nuovi all gravi problematiche odierne dell' inquinamento,di cambiamenti climatici, di malattie correlate e della luna? Il contatto diretto con la natura porta i contadini a seminare a raccogliere in un dato periodo e non in un altro ,i pescatori a gettare le reti in un dato tempo.... quando qualcuno di noi muore è come se mancasse qualcosa anche di materiale ,un pezzetto....

Le varie civiltà dalle mesopotaniche, alla greca, a ... hanno ideato sistemi per l'osservazione , per il computo del tempo, attraverso il sole, le stelle,le clessidre,i calendari,gli orologi in mostra ce ne son di singolari davvero( a proposito di tempo e della sua misurazione mio nonno guardando il, cielo era in grado di dirti l'ora, l'aveva dentro la nozione del tempo e cio' provocava in me grande ammirazione ; io ero schiava dell' orologio non sapevo piu' cogliere i segnali intorno a me e mi succede talvolta,ora sempre piu' raramnte ,di liberarmi dell' orologio per sentire la libertà dl tempo.
Per entrare in quel mondo-cielo vicino-lontano sembra che
PUOI TOCCARE IL CIELO CON UNA MANO(si indica,con questa espressione, anche uno stato d'animo di assoluta felicità) e PIU' TI AVVICINI E PIU' LO SCOPRI LONTANO il cielo IMMENSO INFINITO ,cosi'....
.... percorrendo quelle sale entro nell' idea della scoperta, degli esiti delle ricerche...meravigliose cose,eccelenti ingegni,islam e cristianità ,mi confronto con tutte le discipline scientifiche e letterarie, mediche e astrologiche, astronomiche e matematiche rappresentazioni numeri scopro che i numeri che usiamo son indian e non arabi come erroneamente pensato, fino a lei a divina, la musica alla musica....ad arrivare a lui, Galileo Galilei il quale apre una nuova era con uno strumento usato per giocare:il cannocchiale che dirige verso il cielo..., da allora in poi tutte le certezze che avevano posto l'uomo, la terra al centro dell' universo, sono letteralmente ribaltate:
tutto ruota ,ogni essere ed ogni cosa, persino nel cielo muta : è il moto la certezza,pianeta viene dal greco e significa errante!
Anche noi transitiamo pellegrini sui pianeti, la vita che fa parte della morte la mote della vita ,le civiltà sorgono si sviluppano , decadono ,svaniscono , il ciclo continua con straordinaria vitalità.
Son in mezzo a strumenti scientifici, sculture di ogni materiale, arazzi,reperti archeologici,dipinti ,testi,ceramiche mappe stellari, atlanti e,in alto in ognuna dell 8 sale di palazzo Strozzi il cielo,il cielo con le sue stelle,con le sue costellazoni ,con i suoi influssi.... non ci sta a guardare vive con noi che instancabilmente cerchiamo si svelarne i segreti per metter piede sulla luna su marte su...non ci son certezze,ma domande ,non ci sono traguardi, ma tappe, ad ognuno, a tutti secondo i talenti ,il nostro coraggio- curiosità e l'ardir perchè a seguir virtute e conoscenza, bellezza...transitiamo
dedicato a mia madre al mistero della morte ancor piu' sconosciuta del cielo.

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