lunedì 18 novembre 2024
incontro al G7 una persona meravigliosa
Sono uscita dalla mia comfort zone, quella in cui mi rifugio quando il mondo fa male, quando mi devo ricaricare, quando voglio stare in pace, quella in cui entrano in pochissimi e super selezionati. Ne ho ricreata una micro lontana dai miei Punti fermi: questa è la notizia.
Poi sì, c’erano degli eventi importanti con nomi altisonanti.
Ero lì per me, ma principalmente per chi ama questo lavoro, come e quanto più di me.
Per chi mi ha insegnato come si fa nonostante non ci abbia sfortunatamente mai lavorato insieme, e ancora si sveglia all’alba per leggersi i giornali e passa la giornata davanti alle agenzie nel suo desk casalingo. Ad un giornalista nato, cresciuto e pasciuto non serve una redazione, neppure in vecchiaia per stare sul pezzo. fa parte di lui, diventa un bioritmo.
Per chi sa farlo molto meglio di me ma ancora ingiustamente non trova il modo per dimostrarlo. Ad un giornalista nato non serve una redazione. anche se sarebbe doveroso per le sue competenze e professionalità, rare in questo mondo.
Per chi non ha magari i titoli scritti su un cv, ma è molto più informata di me: per aver senso della notizia non serve una laurea.
Per chi purtroppo da troppi anni mi segue da un’altra latitudine inondandomi di affetto e presenza dall’alto.
Per chi mi ha dimostrato anni fa che nonostante il ruolo la Famiglia viene prima. Sempre. Ed è importante vestirsi sobriamente colorati, con un sorriso ed ducata gentilezza, ma aver un piglio deciso quando serve.
Per chi mi sostiene da anni sul piano emotivo cercando di limitare gli scossoni e le “facce da esame”.
Ho capito, come se servisse, una cosa: il giornalismo per me è una malattia, anzi è la mia "passionaccia", come il titolo di un libro di Mentana.
E freelance si resta sempre e con orgoglio, nonostante i cambiamenti di ruolo su carta, ma a me dei titoli, come del Potere, non è mai fregato nulla.
Nota di colore: al G20 Turismo la notizia era che la Roma aveva preso Mou, al G7 Turismo tornato Ranieri.
Feet check: in entrambi gli eventi, nonostante avessi svariati paia di scarpe in valigia, l'unico griffato anche nello zaino, sono rimasta sempre con le mie amate sneakers, perché per le Birkenstock c'era troppo freddo. Scusa Nonna: sono fatta così, e tu lo sai!
Ho compensato però partendo con le grucce della lavanderia per i tailleur come tributo ad un posto del cuore dove sono cresciuta, ho imparato a leggere, a scrivere, a stare con il pubblico (e a scegliere di non volerci stare da adulta) nella boutique di Dettagli, che posso considerare una sorella, per quanto mia madre l'ha amata.
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