Continuando a
parlare di miti:
un
genio ed una città
il Palazzo dei
Conservatori,
dove ha sede l’attuale Museo Civico di
Sansepolcro presenta al mondo
la Resurrezione di Piero della Francesca ,
dopo
un lavoro di restauro curato
dall’'Opificio delle Pietre Dure di Firenze e in collaborazione con la
Soprintendenza di Arezzo durato tre anni, dal 24 marzo 2018 l'opera è nuovamente visibile grazie al la generosità dell'ex manager della
Buitoni, il dott. Aldo Osti, il quale ha
fatto si che gran parte della realizzazione del restauro avvenisse
assicurandone anche il suo futuro dato che
con l'intervento è stato possibile salvare la Resurrezione dai segni
del tempo che stavano rischiando di comprometterla definitivamente. CAPOLAVORO Realizzato tra il 1450 e il 1465
circa, su un muro poi tagliato e spostato nel Palazzo del Governo di
Sansepolcro, il restauro ha permesso agli studiosi di rivelare nuovi tasselli
della sua storia. Affresco simbolo stesso della città che faceva da sfondo agli incontri cittadini
ha un soggetto e uno schema compositivo estremamente semplificati che
si rifanno al più antico prototipo eseguito da Niccolò di Segna nel Duomo di
Sansepolcro. La costruzione è piramidale e presenta al vertice la testa del Cristo
e in basso i quattro militi assopiti ai piedi del sarcofago in-per un messaggio chiaro e forte:
la vita vince la morte .
la vita vince la morte .
Ogni opera ha limiti spaziali
linee che racchiudono la composizione ;
eppure……
qualcuno è riuscito a superare limiti di spazio e di tempo assegnando contemporaneità si parla di capolavori realizzati da geni che hanno permesso all’ umanità di progredire in un saggio operar di persone che si congiungono le une alle altre anelli di una catena giammai disgiunti nel bene e nel male.
qualcuno è riuscito a superare limiti di spazio e di tempo assegnando contemporaneità si parla di capolavori realizzati da geni che hanno permesso all’ umanità di progredire in un saggio operar di persone che si congiungono le une alle altre anelli di una catena giammai disgiunti nel bene e nel male.
…… è stato, è, e sarà Piero della Francesca un mito ancora
tutto da scoprire un genio
consapevole del dono della vita dell’ essere e dell’ esistere dell’ armonia che è dentro ed intorno a noi quella
che si vede con gli occhi del corpo e
quella che si sente con il cuore. l’ uomo, il pittore,, l’ architetto il matematico che percepisce
gli influssi vive respirando sia il fermento culturale della Toscana: Siena e Firenze vede e “sente” le opere di Masaccio
del Ghibertii, di Donatello quel genio che "inventò" lo stiacciato, Piero è influenzato da artisti della
terra dell’ Umbria delle Marche dove egli è il ritrattista eletto di Sigismondo
Malatesta, a Rimini, e di Federico da Montefeltro, a Urbino. Piero dipinge e scrive
mosso dal desiderio profondo di
divulgare, di far conoscere, di aprire il dialogo di essere di aiuto, come fa il
vero MAESTRO, agli altri e, con stile chiaro e sobrio compone tra l’ altro; ” de prospettiva pingendi”
focalizzata sugli aspetti
matematico-geometrici, con specifiche applicazioni pratiche che fa meritare all’ artista di poter essere tra i
padri del disegno tecnico. I
problemi affrontati? Il computo del volume della volta e l'elaborazione
architettonica della costruzione delle cupole. L’ importanza di tale opera fece si che Leonardo da Vinci scrivesse poi il Trattato
della pittura. Oltre a poter godere di questo capolavoro universale per cui sono state studiate due illuminazione particolari quella del giorno per i visitatori del museo e l' altra di notte che permetterà, a coloro che si trovano a passare per la via, grazie all' apertura di una" finestra", di ammirarlo vivendo in -di una suggestione dove spazio e tempo all' infinito coincidono ... fino al 6 GENNAIO sarà fruibile, sempre nel Museo civico la mostra:
Piero Della Francesca. La seduzione della
prospettiva"
curata da Filippo Camerota e Francesco P. Di
Teodoro promossa dal Comune di
Sansepolcro in un progetto del Museo Galileo di Firenze con la collaborazione
della Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia ed è organizzata da Opera
Laboratori Fiorentini. Mostra
straordinaria ricca di sorprese e di stimoli in un equilibrio tra antico e
futuristico che per otto sezioni fa conoscere
le due anime di Piero della Francesca: raffinato pittore e grande
matematico. Oltre ad essere Maestro d’abaco, geometra euclideo, studioso di
Archimede, Piero è stato anche un innovatore nel campo della pittura poiché per
lui, quest’ultima, nella matematica e nella geometria, trovava il suo
sostanziale fondamento. I suoi scritti, infine, soprattutto il " De prospectiva
pingendi", composto in volgare per gli artisti e in latino per gli umanisti,
hanno dato inizio alla grande esperienza della prospettiva rinascimentale.
La composizione della locandina e manifesti è un “gioco” sapiente:
al volto del soldato dormiente visto di fronte ( si pensa ad un autoritratto dello stesso artista) si affianca il contorno tracciato di quello stesso volto con numeri, diviso in paralleli e meridiiani che rimanda alla costellazioni allo spazio: noi piccoli piccolissimi eppur parte di una immensità lui Piero l’ uomo del futuro muore il 12 ottobre 1492, lo stesso della scoperta dell'America e da qui si riparte; nella storia come nella vita non c’è un punto d’ arrivo fisso, ma tante tappe da cui sempre ripartire anche in questa cittadina ai piedi dell'ultimo tratto dell'Appennino toscano, Sansepolcro domina l'Alta valle del Tevere, che si apre in un vasto anfiteatro montano e collinare, delimitato dall'Alpe della Luna, dalla Massa Trabaria, dalle colline della vicina Umbria e dai monti dell'Aretino e dell'Alpe di Catenaia. ,,,,,
E se di mito continuiamo a parlare anche la tradizione attribuisce a Sansepolcro un'origine mitica per opera di due Santi pellegrini, Arcano ed Egidio che, di ritorno dalla Terra Santa, si fermarono in questa valle dove, per un segno divino, decisero di restare e costruire una piccola cappella per custodire le Sacre Reliquie, portate da Gerusalemme e, intorno a questo primo oratorio, si sviluppò il Borgo che fu detto, proprio per questa origine, del Santo Sepolcro negli antichi annali del Comune gli storici chiamarono Borgo Sansepolcro "novella Gerusalemme". e la sua la sua ricca storia artistica e culturale lega Sansepolcro a Dionisio Roberti, a Luca Pacioli ( uno dei massimi matematici del Rinascimento, allievo di Piero della Francesca e amico di Leonardo da Vinci), Matteo di Giovanni, Raffaellin dal Colle, gli Alberti, Santi di Tito, ….
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