domenica 5 giugno 2022

"Le otto montagne" di Paolo Cognetti

"Se il punto in cui t'immergi in un fiume è il presente, pensai, allora il passato è l'acqua che ti ha superato, quella che va verso il basso è dove non c'è più niente per te, mentre il futuro è l'acqua che scende dall'alto, portando pericoli e sorprese. Il passato è a valle, il futuro è a monte."

Premio Strega, un capolavoro, una sensazione di miracolo "lì le cime erano bianche, il cielo insolitamente azzurro, una sensazione di miracolo". E tutto è miracolo in questo libro dove l'autore risponde alle grandi domande: La vita? L'amicizia? La morte vista come il raggiungimento all'appartenenza all'immensità, all'eternità. I paesaggi dipinti con i loro profumi, odori, luci, ombre, colori, sono quelli della città, dell'anima, dei cieli, ma preponderanti sono quelli di montagna: le Alpi, le vette dell’Himalaya "allora vidi come erano state, le montagne all'alba del mondo" ... "A Milano il panorama c'era negli anni Settanta abitavamo in un palazzo affacciato su un ampio viale di traffico, sotto il cui asfalto, dicevano, scorreva il fiume Olona, ... ma era l'altro fiume, quello fatto di auto, furgoni, motorini, camion, autobus, ambulanze ad essere sempre in piena ... Quartiere degli Olmi ... di olmi da quelle parti ce n' erano ben pochi tutta la toponomastica del quartiere con le sue vie degli Ontani, degli Abeti, dei Larici, delle Betulle suonava beffarda tra i casermoni a 12 piani, infestati di mali di ogni tipo". Nella città i genitori di Pietro erano emigrati verso i trent’anni lasciando il Veneto regione dove la madre era nata e dove il padre era cresciuto orfano di guerra. Le loro prime montagne, il primo amore erano state le Dolomiti ... "Il paese d Grana si trovava nella diramazione di una delle valli, ignorata da chi passava di lì … chiusa in alto da creste grigio ferro e in basso da una rupe che ne ostacolava l’accesso il vallone era più ampio di come sembrava da sotto, tutto boschi sul lato in ombra e terrazzamenti al sole giù in basso, tra le macchie di arbusti, scorreva un torrente che ogni tanto intravedevo luccicare, e quella fu la prima cosa di Grana a piacermi. A te piace il torrente, vero? Mi chiese. Sí. Sai nuotare? Un po’. Pescare? Mi sa di no. Vieni, ti faccio vedere una cosa ... Bruno aveva capelli biondo canapa e il collo bruciacchiato dal sole. L'arrampicata era il piacere di stare insieme, essere liberi e sperimentare, per questo un sasso di due metri in riva al fiume valeva quanto un Ottomila ... Ascoltavo ed intanto nel bosco calava il buio. I tronchi contorti dei pini, il profumo forte di resina, i massi bianchi al bagliore delle fiamme lo rendevano un rifugio più accogliente di tutti quelli del monte Rosa ... il secondo giorno di cammino comparvero in fondo valle, le vette dell'HIMALAYA le loro nevi illuminavano la valle da sei o settemila metri d'altezza. Le cascate precipitavano dagli strapiombi e incidevano le pareti di roccia, staccavano dai pendii frane di terra rossastra che finivano ribollendo nel fiume. Il vallone di Grana a metà novembre era bruciato dalla siccità e dal gelo Aveva il colore dell'ocra, della sabbia, della terracotta, come se nei pascoli un incendio fosse già passato o spento. Nei boschi divampava ancora sui fianchi della montagna le fiamme d'oro e di bronzo dei larici illuminavano il verde cupo degli abeti, e alzare gli occhi al cielo scaldavano l'anima. Mi fece quasi compassione, la nostra casetta nella roccia, quando la vidi circondata da muri di neve alti quanto lei. Bruno aveva spalato il tetto e scavato una trincea che le girava intorno e si allargava in una piazzola davanti alla porta d'ingresso. E una stagione splendida la primavera in Himalaya il verde delle risaie domina i fianchi delle valli, un po' più in alto fioriscono i rododendri."

Carmelina Rotundo Auro


 

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