Dalle Gallerie d’Italia di Torino a Villa Bardini a Firenze: l’impegno sociale negli scatti di Lisetta Carmi
Il primo appuntamento a Firenze del progetto ‘La Grande Fotografia Italiana’ delle Gallerie d’Italia – Torino, museo di Intesa Sanpaolo affidato a Roberto Koch.
Giovanni Battista Martini cura da "innamorato" la mostra dedicata a lei: a Lisetta Carmi (Genova 15 febbraio 1924 Cisternino 5 luglio 2022) riuscendo, nel percorso delle 9 sezioni, a scolpire un ritratto di una donna capace di guardare e valorizzare gli ultimi, di presentare il miracolo della vita attraverso degli scatti nella sala parto o il mistero della morte nelle fotografie che sono riunite sotto il nome di: Erotismo e autoritarismo a Staglieno cimitero di Genova una nuova Spoon River. Straordinarietà e bellezza si uniscono in quanto il vedere le foto coinvolge incuriosisce unendosi alla bellezza della seicentesca Villa Bardini edificata su progetto dell'architetto Gherardo Silvani immersa in uno scenografico giardino.
In mostra reportage di carattere sociale come i camalli di Genova dove denuncia la drammatica condizione di lavoro dei portuali nel Porto di Genova, gli operai dedicati allo scarico dei fosfati dalle stive, immersi nella polvere bianca, le fabbriche con le lavorazioni più spettacolari e pericolose come la colata dell’acciaio all’Italsider, le giovani operaie nel sugherificio di Calangianus in Sardegna.
Espressive le foto dedicate alle donne che lei fotografa nei suoi viaggi all over the world: Israele, India, Afghanistan, Venezuela, Marocco, Messico.
Due le sezioni inedite una dedicata al' alluvione di Firenze del 1966 su cui ebbe cosi a dichiarare Lisetta: arrivai in una città sconvolta. Per due giorni e una notte fotografai migliaia di libri bagnati e salvati per miracolo dai volontari, automobili capovolte, mele annegate nel fango, seggiole, bottiglie e fiaschi che galleggiavano nelle strade invase dall’acqua fangosa. Nel febbraio 1966, a Sant’Ambrogio di Zoagli, solo un incontro di quattro minuti fu sufficiente a Carmi per restituire un’intensa serie di ritratti del poeta Ezra Pound, a villa Bardini esposta integralmente. L' altra sezione inedita è per il compositore fiorentino Luigi Dallapiccola infatti
LaLisetta Carmi, che aveva studiato piano e calcato le scene del teatro internazionale dialoga con la fotografa nel lavoro dedicato al Quaderno musicale di Annalibera, del compositore fiorentino Luigi Dallapiccola. Undici fotogrammi astratti sono l’interpretazione grafica degli undici brani scritti dal musicista per il compleanno della figlioletta e sono accompagnati da quattro ritratti del maestro. Esposti anche i quarantadue scatti ripresi nel sottosuolo di Parigi. Questi diventano un libro d’artista, Métropolitain, che si aggiudicherà il secondo Premio per la cultura nella Fotografia a Fermo nel 1966.
Spazio è dedicato al lavoro composto in sei anni di assidua frequentazione con la comunità dei travestiti, dal 1965 al 1971, nel centro storico genovese, con il quale Carmi rivendica il diritto di ogni individuo a determinare la propria identità di genere. Sono scatti sia in bianco e nero che a colori, questi ultimi riscoperti pochi anni fa nell’archivio della fotografa.
Nel 1979 compra un trullo e fonda a Cisternino, in Puglia, l'ashram Bhole Baba; da quel momento si dedicherà alla diffusione degli insegnamenti del suo maestro indiano Babaji , alla calligrafia cinese ad una vita di meditazione.
Grazie di cuore per la bellissima recensione! Andrò a vederla.Ti voglio tanto tanto bene . Un grande abbraccio. Caterina
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