domenica 11 giugno 2023

LE QUERCE

LE QUERCE 


  Le querce sono specie chiave in un'ampia gamma di habitat, dal mediterraneo alla foresta pluviale subtropicale

La Quercia (Quercus) è l'albero che produce le ghiande ed è un simbolo di forza e comando

Nel Bacino mediterraneo ne esistono diverse specie: la Roverella, Il Cerro, la Farnia, la Rovere, che lasciate crescere diventano maestose e assai longeve.


Poichè le driadi avevano la possibilità di abbandonare l'albero, era proibito abbattere una quercia prima che i sacerdoti le avessero ritualmente allontanate.




 Del resto nel sacro querceto era proibito a chicchessia staccare un ramo o portarsene via uno caduto tranne che nelle feste ove era consentito dalla religione.   La grande quercia colpita dai colpi d'ascia stava perdendo  la sua energia  impotente  assistevo  allo scempio  mentre mi risonavano in mente 














 

 

I




   GESU'

 in quel momento egli stava proprio offrendo volontariamente la sua vita, per riprendersela di nuovo attraverso la risurrezione. 


E mentre Gesù rendeva lo spirito, quel momento importante della storia dell’umanità fu sottolineato da alcuni segni particolari:




Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si schiantarono, le tombe s’aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono; e, usciti dai sepolcri, dopo la risurrezione di lui, entrarono nella città santa e apparvero a molti. (Matteo 27,51-53)

In quei momenti e nei giorni seguenti c’erano stati segni che avrebbero dovuto fare riflettere gli abitanti di Gerusalemme.

Innanzitutto, c’erano state le strane tenebre che avevano accompagnato in pieno giorno le ultime ore di Gesù sulla croce come avevamo letto nello scorso episodio in Matteo 27:54. Quelle tenebre avevano sottolineato l’ora più oscura dell’umanità, quella in cui gli uomini avevano trattato il  loro salvatore come un criminale, mentre lui stava portando i loro peccati su di sé.

Poi Matteo descrive un terremoto piuttosto forte e la cortina del tempio che si squarciò nel momento in cui Gesù spirò, e anche questo è significativo. 

Gesù aveva detto che quel tempio sarebbe presto stato distrutto e quella cortina che si squarciava rendendo di fatto pubblico l’accesso al luogo santissimo, e poteva proprio simbolizzare l’abbandono imminente del tempio da parte di Dio. In seguito, nel nuovo testamento nella lettera agli ebrei nei cap. 9 e 10, verrà anche spiegato il motivo per cui un tempio fisico di quel tipo fosse figura di quello vero, quello invisibile. Nel luogo santissimo entrava solo il sommo sacerdote, una volta l’anno, con sangue di un sacrificio espiatorio, ma Gesù era il Sommo sacerdote definitivo che era entrato nel vero luogo santissimo invisibile, alla presenza del Padre, essendo lui stesso il sacrificio definitivo per i peccati degli uomini.

Ma soprattutto, Matteo dice che poi si aprirono alcune tombe e addirittura ci furono dei morti che risuscitarono. Come abbiamo letto, dice che entrarono in città dopo la risurrezione di Gesù. Si tratta quindi dell’anticipazione nella narrazione di un evento avvenuto probabilmente nei giorni seguenti.

La parola “santi” che Matteo utilizzò era spesso usata per indicare persone devote a Dio. Visto che i loro corpi erano ancora nelle tombe lì vicino, non si può trattare di persone dell’antichità come alcuni hanno ipotizzato ma semplicemente di persone devote a Dio e, probabilmente discepoli dello stesso Gesù, che erano morti di recente.

Il testo ci dice che essi risuscitarono e entrarono in città dopo la risurrezione di Gesù. Come dicevo, probabilmente qui Matteo sta semplicemente anticipando nella narrazione la risurrezione di questi individui, anche se essa è in effetti avvenuta nei giorni seguenti, in corrispondenza della

 

risurrezione di Gesù. Sembra infatti un segno che in qualche modo doveva celebrare la vittoria di Gesù sulla morte, attraverso la risurrezione, non solo per se stesso, ma per tutti coloro che erano devoti al Dio vivente e vero.

Il testo di Matteo vi dà pochi dettagli, quindi non ci dice se si trattò di una risurrezione temporanea di queste persone che sarebbero poi morte di nuovo in attesa della risurrezione finale, come accadde a Lazzaro per intendersi, oppure se per loro si trattò già di una risurrezione definitiva in corrispondenza di quella di Gesù e quindi ascesero con lui in una dimensione non visibile per poi tornare con lui al suo ritorno. Tra gli studiosi, esistono entrambe le posizioni e personalmente non entro nel merito perché non mi piace speculare su cose che non sono evidenti dal testo biblico e comunque non cambierebbero nulla per quanto riguarda 

5 commenti:

  1. Ciao Cesare, vedo che stai male e con il cannello ma presto ti rimetterai e quando potrai farai qualche passeggiatina, con l'aiuto di chi ti può stare accanto. Un abbraccio. Pia, amica tua e di Carmelina ❤️

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  2. Ciao Cesare, sono molto contenta che Carmelina sia vicina a te, con il suo bel sorriso pieno di amore e speranza. Due fratelli che si vogliono tanto bene, ecco, questa è un'immagine che scalda il cuore. Forza Cesare, un grande abbraccio da Daniela, amica di Carmelina.

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  3. Carmelina e Cesare due fratelli separati da un sistema sociale aggressivo e despota. In attesa della Resurrezione che Cristo offre ad ognuno di noi, sarebbe stato giusto che vivessero anche una vita terrena in armonia e serenitá. Brutto volto ha talvolta il destino!.
    Che il Signore vi protegga entrambi.

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  4. Cesare nella difficoltà e Carmelina nell'amore per il fratello...forti come querce... Gigi

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