giovedì 5 settembre 2024

IL RE DELLA SALUTE

No non  potevo aver dubbi  era proprio lui                                             il re della salute sempre di buon umore   e  sempre in movimento sulla sua super bici pedali alata che non conosce ostacoli addirittura in incognito  aveva perlustrato parte dello spazio  anche oltre i pianeti Si perchè signori miei anche nell'universo  viaggiava per cercare di scoprire come vivere in armonia con se stessi, con gli altri  e con il creato tutto tanto più che le distanze  ed il tempo per lui non costituivano problemi  quel mezzo di locomozione  andava ad aria e riguardo alla sua età nessuno sapeva se avesse scoperto la formula per l'eternità  sia con la luce del sole che della luna  spariva e ricompariva all'occorrenza  quindi nessun problema di parcheggio. Tanti e tanti anni fa  per amore  di un passato terrestre  di un suo grande amico  quel mezzo di locomozione  lo aveva chiamato   Cesare  un nome importante .. quella domenica  il primo giorno di settembre  il re della salute aveva saputo che a Firenze, guarda caso, ci sarebbe stato il 75°congresso simposio EAAP dove si sarebbero riuniti studiosi ricercatori da ogni longitudine e latitudine del globo terreste e tornare sulla terra, dopo la vacanza  splendida sulla luna,   era un a grande tentazione.. come fu come non fu  arrivato a Firenze  e informazioni sulle sedi del congresso entro nella bella villa Vittoria e alla fortezza  molte le conferenze  che ribadiscono in maniera chiara chiara la necessità di alimentarsi in equilibrio  dove ogni cibo ha il suo posto e la sua valenza  tanto che nessun alimento può sostituire l'altro  come le membra del nostro corpo  necessarie ed insostituibili così  anche  la varietà nei prodotti alimentari  è la strada n maestra per stare bene e lui il re della salute non poteva abdicare al suo ruolo.    la cena italiana alla fortezza  lo porta per le strade d'Italia dal nord al sud alla conoscenza approfondita  del Parmigiano Reggiano e della Burrata di Andria   Le tre grandi forme  sono sontuose regali  enormi troneggiano in un angolo illuminato  un po' si un po' no appena discosto lo sguardo viene attratto  dalle  mani del maestro caseario che  si muovono andata ritorno nel  latte è una meraviglia vedere all' opera Michele  dal liquido alla sfoglia  di pasta allo sfilacciamento al sacchetto bianco perla. incuriosito  il re della salute si ferma a parlare con Francesco presidente del consorzio e con Michele il mastro casaro  da li un viaggio incredibile nella cittadina di Andria  che si trova all'interno del parco nazionale dell'Alta Murgia,uno dei patrimoni dell'umanità dichiarati dall'UNESCO. Delle origini di Andria vi sono tracce che fanno presagire la sua esistenza fin dalla preistoria, forse fondata dal greco Diomede, eroe della guerra di Troia, dalla cui isola natìa (Andros) pare possa derivare il nome di Andria. La storia millenaria della città è testimoniata da significativi siti archeologici, tra i quali si evidenziano quelli di Santa Barbara e di Monte Faraone.  Federico II la elesse a sua residenza e per questo, sopra una delle colline più alte del territorio murgiano, fece costruire Castel del Monte nel 1240. Mentre per la burrata bisogna arrivare  ai primi del novecento  quando per una intesa nevicata tutto si paralizza    nemmeno il latte puo' raggiungere la città, il signor Lorenzo Bianchino  inventa la Burrata didovendo necessariamente trasformarlo e soprattutto utilizzare la panna, seguendo il concetto di produzione delle mantèche (involucri di pasta filata stagionata in cui è conservato il burro), provò a realizzare con lo stesso principio un prodotto fresco. Così il signor Bianchino pensò di mescolare insieme i residui della lavorazione della pasta filata con della panna e avvolgere il tutto in un involucro fatto anch’esso di pasta filata. Una delle prime segnalazioni risale al 1931 nella Guida del Touring Club, ottenendo sin da subito un successo enorme, tanto da trovare nello Scià di Persia uno dei suoi grandi estimatori.   Preziosa- candida -morbida la metti sul piatto e lei, al tocco della forchetta, si lascia penetrare. facendosi scoprire prelibata per  regalarci emozioni di bontà  e freschezza!  Unica inconfondibile  per la sua forma a sacchetto nata dall'ingegno umano capace di superare le difficoltà  creata manualmente  dalle mani, inventata  da  Lorenzo Bianchino agli inizi secolo causa una nevicata che paralizza le consegne del latte.  nutriente e  morbida candida  come quella neve che per causa della quale è nata preziosa  perché ricca di valori nutrizionali, si adatta ad ogni occasione è per ogni generazione chi vuol essere in salute sia   e nella dieta  giammai  mancherà  la Burrata  di ANDRIA sei mitica!    Michele  che muove le mani la destra la sinistra  nella vasca piena di latte vaccino, come ad accarezzarlo a schiaffeggiarlo.  a diverse temperature   ottiene la pasta che Michele fila una  parte riduce  in fettuccie  sfilacciate a mano quindi la  raffredda in acqua fino a formare un ammasso spugnoso che viene successivamente miscelato con panna per costituire il ripieno (stracciatella). Lo sfilaccio effettuato manualmente non deve subire processi di rottura tali da trasformare gli sfilacci irregolari in un ammasso tritato. La parte restante di pasta filata  forgiata in sacchetti è  riempita con la stracciatella e i sacchetti  richiusi modellando con cura l’imboccatura. Le forme sono  successivamente sottoposte a rassodamento in acqua fredda. Può seguire la salatura con immersione in salamoia, se non effettuata in pasta durante la filatura oppure in panna. METODO DI PRODUZIONE e INGREDIENTI Il latte può essere utilizzato sia crudo che pastorizzato a 72°C per 15 secondi e deve essere riscaldato a 35-37°C. La coagulazione, ottenuta con caglio di vitello naturale, è preceduta dalla fermentazione con addizione di acidi alimentari (acido citrico o lattico), latto-innesto o siero-innesto. La cagliata, rotta in grumi della grandezza di una nocciola, viene liberata dal siero e lasciata riposare per completare la maturazione lattica. La pasta così ottenuta viene filata con acqua bollente ed eventualmente addizionata di sale. Una parte di pasta filata viene ridotta in fettucce sfilacciate a mano, quindi raffreddate in acqua fino a formare un ammasso spugnoso che viene successivamente miscelato con panna per costituire il ripieno (stracciatella). Lo sfilaccio effettuato manualmente non deve subire processi di rottura tali da trasformare gli sfilacci irregolari in un ammasso tritato. La parte restante di pasta filata viene forgiata in sacchetti, successivamente riempiti con la stracciatella e richiusi modellando con cura l’imboccatura. Le forme vengono successivamente sottoposte a rassodamento in acqua fredda. Può seguire la salatura con immersione in salamoia, se non effettuata in pasta durante la filatura oppure in panna. ASPETTO E SAPORE La Burrata di Andria IGP ha l’aspetto di un piccolo sacchetto di pasta filata, bianco e lucido, dalla forma rotondeggiante con la caratteristica chiusura apicale, realizzata manualmente, di dimensioni tali da consentire eventuale legatura dell’apice tramite rafia alimentare. Il ripieno, o stracciatella, ha una consistenza spugnosa ed è composto da pasta filata stracciata a mano immersa nella panna. La Burrata di Andria IGP ha un peso variabile tra 100 g e 1 kg e un involucro di spessore pari o superiore a 2 mm. Il gusto è dato dal sapore di latte fresco o cotto unito a burro e panna.

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