lunedì 17 marzo 2008

DIVINO

DI VINO LE INFORMAZIONI CORRONO sul filo della simpatia tra colleghi uniti dal profondo e sentito amore per l’informazione. Dalla carta stampata ,televisioni,radio,internet..siamo qui riuniti nella sala verde di Palazzo Incontri gentilmente concessa dalla Banca C.R. di Firenze nella elegante via dei Pucci.. L’ assemblea annuale dell‘Ordine dei giornalisti ( Consiglio Regionale della Toscana) è animata : con alcuni colleghi non ci vedevamo da tempo. La relazione del Tesoriere e del Collegio dei Revisori dei conti sono precise e puntuali : il nostro presidente, il mitico Massimo Lucchesi ,con la professionalità e la classe che gli sono proprie,mette in evidenza luci ed ombre del mondo dell’informazione nel mondo. Mi piace ascoltare questa relazione qui contornata dallo splendore di affreschi luminosi,bellissimi che aprono verso orizzonti “altri”; le sedie sono imponenti ed io quasi mi ci perdo L’attivazione di corsi universitari ad indirizzo giornalistico futuro per le giovani generazioni che si protendono verso il settore mi infonde speranza Un sentito omaggio in silenzio a chi ci ha lasciato fisicamente, ma non nel ricordo del loro costan- te costruttivo impegno nella e per l’informazione..La consegna delle medaglie d’onore ai giorna- listi con 40 e 50 anni di anzianità dì iscrizione all’albo degli elenchi dei professionisti e pubblicisti anche quest’anno è partecipata,calorosa, a tratti commossa e commovente ...  L’informazione che continua in maniera meno formale nell’incontro conviviale firmato Guido Guidi.. Ottavio Matteini, Luca Tognaccini, la sua gentile signora,Franco Mariani,Presidente dell’UCIS Marcello Cambi,Emanuele Piccini, ci parla dell’ARGA Associazione interregionale giornalisti agricoltura Alimentazione. Ambiente che opera in Emilia, Romagna,Toscana,Marche Umbria . Sono quasi le ore 19 e nessuno sembra avere avvertito il tempo passare,tanto gli interessi che ci hanno unito ci uniscono,ci uniranno, Molti collegi parteciperanno anche agli incontri letterari organizzati dell’ ASSOCIAZIONE LIB(e)RAMENTE. che opera all’interno della Biblioteca Luciano Gori sotto la presidenza di Fiorella Santini, Associazione che nata per la promozione culturale stampa anche il quadrimestrale AGHI DI PINO ( che mi onoro di dirigere ) e..grazie al giornalista Emanuele Piccini, avvererà un giorno di vino il 1° Aprile ( senza pesce d’Aprile). La partenza verso il castello d’Albola ( Radda in Chianti (Siena) ) è puntualissima sul conforte- vole pullman SITA su cui ci invita a salire il presidente ARGA , dott. Roberto Zalambani.. Il paesaggio toscano di scuri cipressi ,di olivi,di alberi che stanno trasformandosi in prorompenti miracoli di verde di foglie,di colori,di fiori, mi passa distrattamente sotto gli occhi,causa gli scambi d’informazione che si vanno concretizzando con i colleghi tra cui il dottor Elio Pezzi, capo gabi- netto del sindaco del Comune di Faenza, poeta anche lui in prima persona ed organizzatore di gare culturali sportive di grande interesse tra cui il”Passatore”.Con Emanuele ci confrontiamo sul nostro percorso giornalistico ( mi ritorna presente negli occhi,nelle sue bellezze.la mostra Alberi di Marco Fallani nel museo Marino Marini ) ed eccolo in tutta la sua maestosità, eleganza, sogno nel sogno, in una giornata luminosissima, lui il Castello d’Albola che edificato nel XV secolo dalla famiglia degli Acciaioli durante il Rinascimento diventerà sontuosa villa,oggi al centro della tenuta Zonin La conferenza sul futuro del vigneto “Italia” ( una unicità da comunicare e promuovere) è professio- nalmente e piacevolmente tenuta da un rappresentante della famiglia Zonin, Francesco che lette- ralmente ci affascina per l’ampia panoramica che sapientemente offre sulla diversità di territorio e di vitigni ,in particolar modo italiani , paese che può vantare ben tremila vitigni autoctoni, mentre in Sud Africa ed in Australia bastano le dita di una mano per enumerarli tutti.. I rapporti qualità-quantità ,la produzione,i problemi distributivi sul mercato sono gli elementi portanti del discorso del giovane Zonin.da cui traspare professionalità,rispetto e passione per la terra ed i suoi frutti.,in questo caso particolare per l’uva. Ha un linguaggio visivo che non perde mai di tono,di colore e coinvolge tutti. La visita all’azienda guidata con entusiasmo da uno dei collaboratori ci fa entrare nei “segreti” di una coltivazione sapientemente programmata. fin dall’impianto e dalla scelta dei vitigni. Le amplissime e ultramoderne cantine si offrono ai nostri occhi con gli argentei colori dell’acciaio e del legno tra profumi di uva.-vino Le storiche cantine,la loro atmosfera “antica”, l’illuminazione particolare tutto è così ordinato e godibile come perle di rara bellezza incastonate in gioielli di paesaggio indimenticabile agli occhi ed al nostro cuore, Durante tutto il percorso, discreta e premurosa la presenza di Francesco Zonin,di Alessandra e di Silvia, la quale con veste di wine educator ci conduce alla degustazione di vini vissuta in una splendida luce tra pietre antiche e parole contemporanee tra un cielo celeste,luminoso e terra. Calore,colore del vino in trasparenti coppe di vetro brindando insieme uniti contro i grigi,i neri della vita. Vediamo i colori dei vini, ne aspiriamo aromi e profumi,ne tocchiamo la consistenza , ne gustiamo i sapori in una degustazione che rende partecipe a 360° il nostro essere qui in un luogo ed in un tempo di-vino .Passiamo così a gustare i vini delle terre della Lombardia,del Veneto, della Toscana, della Sicilia ,della Puglia. Ritorniamo nella sala del castello che per prima ci aveva accolti per assistere alla proiezione del CD, attraverso cui sono rese note le radici dell’Azienda Zonin che hanno origine a Gambellara (Vicenza)dove si trova ancora la sede storica della loro cantina.. Viticultori dal 1821,gli Zonin dagli anni ’60,’70 iniziano a dar vita ad un grande e semplice proget- to che si basa fondamentalmente sul rispetto della Terra ,fonte di vita e di benessere e su un model- lo produttivo in grado di possedere e controllare le vigne da cui provengono le uve impiegate per produrre propri vini. Al ventottenne Gianni Zonin.il quale ha terminato la sua formazione con un diploma in Enologia ( conseguito alla prestigiosa scuola di Conegliano )laureato in giurisprudenza e dopo alcuni anni di esperienza lo zio affida la presidenza dell’ Azienda che inizia a crescere,:Dalla regione Veneto la ditta Zonin fa i primi passi nel vicino Friuli ,poi verso la Toscana, il Piemonte, l’ OltrePo pavese in Lombardia, ancora in Toscana in Maremma ;. i possedimenti si ampliano in Sicilia,in Puglia e a Barbonwille in U.S.A. nello Stato della Virginia nell’East Coast Attualmente le tenute di famiglia coprono un territorio di 3000 ettari di terreno, dei quali 1.800 coltivati a vigneto e si estende su sette regioni italiane e 500 ettari , di cui 82 vitati, la Zonin li ha negli Stati Uniti d’America. Ognuna delle aziende è autonoma ed attrezzata per produrre vini con un solo marchio. Sulla produzione vigila uno dei più qualificati staff tecnici in Europa composto da 32 tra enologi. agronomi e tecnici vinicoli coordinato da uno dei più grandi enologi del mondo.Franco Giacosa coadiuvato per il settore vinicolo da Carlo De Biasi. La quantità annua di uve vinificate .supera i quindici milioni di chili d’uva e nel settore operano 500 dipendenti di cui 200 a Gambellara. Le bottiglie vendute superano i 25 milioni di cui il 60% in Italia e le rimanenti all’estero in 68 paesi tra cui U.S.A. Giappone Germania,Inghilterra,Brasile Australia e nei Paesi dell’Estremo Oriente. Il dono graditissimo dello splendido volume“ Cucina in Sicilia “di Nino Graziano ci accompagna; prima dell’uscita dal Castello mi colpiscono piante di rosmarino verde intenso con piccoli,fiori viola .-azzurro… Che bello questo profumo che sprigiona toccandolo e nel rigirarmi… eccolo il castello che mi riporta a tempi antichi. a silenzi, a racconti di altre vite che ben si collegano alla realtà odierna che mi ha permesso di toccare con mano l’impegno e la professionalità proiettata allora,come ora, verso il rispetto della terra da cui ricavare benessere ed armonie.. Fiancheggia un lato del castello un breve filare di giovani cipressi di colore verde più chiaro rispetto al verde scuro del cipressi più alti che sono accanto ai piccoli ; giovani e cipressi avanti negli anni , età diverse che traggono dallo stare insieme quella vitalità e quella forza che sola può portare alla saggezza e all’entusiasmo alla consapevolezza di operare nel bene per il bene .. in quel preciso istante mi ritornano in mente le parole di Francesco Zonin giovane virgulto arricchito dalla sapienza dei genitori e degli avi Dai finestrini del pullmann ripassa quella campagna toscana in procinto di esplodere di colori di gemme di bellezze di profumi mentre si va parlando dell’ARGA del suo esser al servizio della valorizzazione dell’agricoltura dell’alimentazione e dell’ambiente con Roberto Zalambani, Nello stesso periodo della visita al Castello d’Albola stavo leggendo un libro “ In Cina per affari” di Giuseppe Pisi (Editrice Veneta –Vicenza 2004) da cui mi sembra opportuno riportare il brano che si riferisce al vino e al vetro. Nell’area orientale ed islamica, nonostante la coltivazione della vite fosse parzialmente praticata da 4000 anni si era diffuso pochissimo il vino,la nobile bevanda che richiede di essere trasguardata attentamente prima di essere assaporata ammirata nelle sue trasparenze nelle infinite sfumature che sa proporre ,e che tante cose possono raccontare….. Il vino necessita di contenitori perfettamente trasparenti per degustarlo in modo appropriato ed ha contribuito alla diffusione del vetro in Occidente. Attualmente lo Xinjiang, provincia occidentale .., è il più importante produttore cinese di uva e vini, quest’ultimi considerati di livello elevato…. Il mancato contributo cinese allo sviluppo della tecnologia del vetro ,che non venne compreso co- me una materia dotata, di per sé, di peculiari caratteristiche , è uno dei motivi di ritardo nello sviluppo delle scienze generali che nel XVIII secolo quell’area dovrà pure scontare (pag, 32 , 33) - - Casi della vita che si intrecciano e si completano, Quanti nomi di vini appresi questo primo d’Aprile ( giorno senza pesce) ! In Friuli : il Refosco In Lombardia : il Bonaida In Toscana : il Chianti Glassico, la Vernaccia di San Gimignano Chardonnay Sauvignon Blanc. In Piemonte : Barbera ,Grignolino,Brachetto Nella Sicilia. ,Feudo dei conti Butera, ,Caltanissetta,il Nero di Avola ECC,:ECC(Vedi catalogo) ed alla fine di tanti discorsi è nata la poesia Se nella misura dai forza e salute nella dismisura eccesso di euforia o di sonnolenza Profumo di terra e di frutti il tuo aroma inebria l’olfatto il tuo colore la vista Per te nascono,i brindisi di allegria si festeggiano incontri ed in te si cerca di annegare la disperazione del dolore,della morte Angelo e dèmone tu sei per me di Vino Carmelina Rotundo

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