TRA SPAZIO E TEMPO 1572 –1579 # 1989 –1994
Dal primo istante della partenza all’ultimo dell’arrivo. non era intercorso un tempo infinito ….
ma passando al di sotto della sbarra di ferro oltre il cartello visitatori: tutto era accaduto.
Secoli più secoli si erano cancellati….
Il cantiere in piena attività mentre Vasari prima , Zuccari dopo vi lavorano…..
carrucole in movimento …
voci sospese tra cielo e terra…
grandi cartoni da fissare con chiodi….
Potrei toccare con mano questi affreschi, oggi splendidamente restaurati ,ma un sacro timore,
una assoluta reverenza me lo impediscono, mentre gli occhi fuggono a rubarne colori ,forme, composizioni, a riscoprirne dolorose ferite del tempo,le grandi crepe
In perfetta sintonia il gruppo dei sette, sospeso sul pentagramma di arditi ponteggi aerei. avverte la carica emotiva di un messaggio pittorico puro che sfidando i secoli riesca ancora con sforza
a far vibrare ogni più piccolo angolo del corpo e dell’animo.
Dall’Inferno al Paradiso per 4 mila mq. di superficie,istante dopo istante,centimetro dopo centimetro,penetriamo nel fascino degli affreschi,di potenti figure,di toni di colore,per ritrovarci nella
Firenze del ‘500 con Cosimo e Francesco dei Medici col Vasari stesso,con lo Zucccari.
Ogni tanto tra un passaggio e l’altro sulle scalette di raccordo,tra un ponteggio e l’altro nelle brevissime soste sposto lo sguardo dagli affreschi murali agli “occhi” della cupola del Brunelleschi,
semplici mosaici di vetro che per la prima volta vedo dall’alto in basso ,
Il cuore in gola quando lo sguardo piomba in basso dove, lontanissima nel tempo e nello spazio,appare la pavimentazione della Basilica di Santa Maria del Fiore .le panche ordinate , i visitatori
di cui si intuisce appena la presenza.
Dodici ponteggi da 60 m. di altezza ai 90 m. quasi a raggiungere la lanterna della cupola di Ser Filippo.
La discesa, più lenta della salita, permette di ammirare ancora nuove figure , altre forme dall’Est
all’Ovest del perimetro di questa immensa superficie affrescata, di avvertire come il mondo di
Vasari e Zuccari possa ancora palpitare all’unisono con quello nostro alle soglie d’un nuovo millennio.
Per realtà si va creando una perfetta sintonia tra l’ardire di antichi uomini e l’ardire di noi contemporanei e quel ponteggio aereo richiesto per il restauro degli affreschi della Cupola entra in perfetta
sintonia col carattere antico per spirito di intenzione,bellezza e coraggio
Non oso parlare , ogni più piccolo vibrare del mio corpo è assorbito da questa esperienza unica
meravigliosa .
All’uscita del cantiere, con i piedi sulla pavimentazione della Basilica non posso fare a meno di
tentare di prolungare l’emozione ripercorrendo dall’esterno l’itinerario dell’ascensore che sul filo
della sua salita costeggia le argentee canne dell’organo come se accarezzasse in parallelo i due mondi : quello delle immagini creato da Vasari e Zuccari e l’altro sofisticatissimo realizzato dslla tecnologia moderna del ponteggio aereo.. ed in quel preciso istante mi accorgo che sulla tastiera
del grande organo sono rimaste,così per caso. due partiture completamente distinte per tempo e spazio, eppure complementari : nessuna delle due avrebbe più potuto essere senza l’altra
Nella storia poteva ancora essere scritta una pagina degna di venir tramandata per amore,con amore a tutti gli uomini che alla mente hanno saputo unire il cuore.
E stato meraviglioso.
Grazie !
21 Febbraio 1994
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