L'atmosfera incredibile che confermava l' attualità che Dante non ha mai cessato di avere: dolcezza, potenza, musicalità dei versi recitati su un palcocscenico che ha come scenografia, strade e piazze di Firenze e per copertura il cielo.
Una giornata questa di giugno che vede ritornar la" voce" del sommo per culminare tra la facciata del Duomo, sotto il cupolone e tra la porta d'oro piu' bella che c'è.
Nel cielo entriamo con i versi del XXXIII° del Paradiso interpretati dai
700 cantori usciti dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore con indosso il giubbino,firmato Ermanno Scervino, intorno: la curiosità degli sguardi, i colori del mondo nelle diverse lingue e nelle vesti,attoniti, partecipi di una poesia che non conosce limiti di tempo, di luoghi come se Dante parlasse ora e nel futuro.
Accanto a me, seduti sulle pietre, molti bimbi .... vivo nella bellezza, per la bellezza; Dante stesso si è materializzato nella veste rossa cinta la testa di una corona di alloro.
La mia farfalla di piume azzurre non ne vuol proprio sapere di nuvole , il sole sovrano illumina i marmi vedri, rosa e bianchi, alle spalle la porta del Paradiso , il nostro volare che si fa applauso caloroso intenso ,la poesia - preghiera ci unisce in questo luogo sacro e mentre mi siedo a rimirar l'incanto mi giunge ora sempre piu' nitida una musica dal Peru'.
A DANTE con DANTE per DANTE!
Nessun commento:
Posta un commento