venerdì 29 luglio 2011

NEL TEMPO DI BARGA

Il silenzio di Barga che ci accoglie in questa mattina di luglio in una atmosfera di pungente aria fresca, quasi settembrina.
Oltre la porta Reale, le case una abbracciata all'altra, disposte su due file parallele separate da una strada a misura d'uomo, dove per una macchina è difficile, se non impossibile, passare.
Maria Antonietta Lemmi ci accoglie con uno splendido sorriso sulle labbra e negli occhi che spiccano da sotto l'acconciatura dei suoi capelli neri, neri, Maria Pia Pieri che mi lascia la sua maglia di lana, preoccupata per il mio abbigliamento troppo estivo e ritorna fuori dalle mura al piazzale del Fosso, a raggiungere il marito Giuseppe.
Io che sto entrando in casa Cordati.
Poche battute di Maria Antonietta con Giordano per farmi partecipe di questa meraviglia di casa oggi museo con camere ed appartamenti da poter affittare
" non so quanti appartamenti ci sono, se la guarda da fuori, questa casa, si estende per tutta la superficie colorata di rosa..." Giordano, che ha un bellissimo nome che mi richiama quello del fiume, è dietro il computer a registrar la mia venuta;(con la tessera giornalisti, che scopriamo, è un documento riconosciuto dalla questura... e meno male perchè io, dopo lo scippo, non ho ancora messo in borsa altri documenti rifatti, per una sorta di..rabbia, forse?)
Intorno a me quadri, riproduzioni su cartoline e segnalibri, dei lavori realizzati dal pittore Bruno Cordati, nonno di Giordano.
Mi affascina il tratto di questo artista quasi scultoreo, plastico nel realizzare figure di donne che definirei di "possente bellezza", quella bellezza che le rende regali in atti quotidiani: nell' allattare il bimbo al seno, nel lavoro dei campi, a casa, nel riposo...
I colori sono scuri, a decretarne ancor piu', la plasticità!

Saliamo al primo piano, su per una larga scalinata, ancora quadri di Cordati.. .la locandina:
"IL BATTITO DELLA NATURA"
alle pareti gli acquerelli in cui lei, la grande Lemmi, in maniera fine, leggera, tanto che mi verrebbe voglia di prenderle in mano, ha dipinto, in punta di pennello: piattini, teiera e zuccheriera per raccontar del tea- time!
L'ora del te che, immancabilmente, i nonni e i genitori "celebravano", proprio con quel servito.

Un profumo di lilium, la delicatezza e finezza di colori non mi lasceranno piu': splendidi acquerelli realizzati su carta Fabriano, dedicati ai fiori, fiori di campo e del suo giardino a Castelnuovo Garfagnana; alcuni acquerelli sono un omaggio a Venezia: la Regata che l' artista ha reso nel suo ritmo e nella sua sontuosità, un acquerello ci presenta sulla Gondola: Arlecchino e Colombina, "La Genesi" è un suo acquerello itinerante nel mondo, realizzato su carta Fabriano ed esposto nella leggendaria mostra a Fabriano con lavori di artisti di fama internazionale e lei, a rappresentar l' Italia, e... meraviglia delle meraviglie eccolo il capolavoro che riunisce arte e scienza:
l'orologio di Linneo,
dove lo scorrerre del tempo è scandito dall'"aprirsi" dei fiori.
"..Il primo fiore che ho dipinto è la margherita e l'ultimo, al centro, il girasole che ha 24 petali; 24, come 24, sono le ore; gli artisti alla ricerca delle tre dimensioni: lunghezza, larghezza, profondità,( ne avevo seguito le sperimentazioni al Palazzo Strozzi con le rivoluzionarie scoperte dei gemmelli Oakes, che da New York stavano portando nel mondo le loro regole e innovazioni sulla prospettiva disegnando su superfici curve...) Maria Antonietta che, rivoluzionando ancora tutto, andando piu' avanti... ricerca: il tempo, la quarta dimensione? Che l'uomo ha sempre tentato di "afferrare " senza riuscirci, perchè il tempo è galantuomo e passa senza far rumore lasciando, però le sue tracce...modificando tutto e tutti ... in un continuo processo inarrestabile inesorabilmente....; su una parete gli acquerelli di Giuseppe, figlio di Maria Antonietta, il quale esprime le sue emozioni con una forza ed una spontaneità cromatica davvero coinvolgenti; dalle finestre di casa Cordati intanto "passan" paesaggi di verde, di cieli, di comignoli, di tetti color cotto che il tempo ha impreziosito.


l' appartamento al piano terra, che la famiglia Lemmi ha affittato in casa Cordati, è ampissimo, semplice nel suo arredamento, molto funzionale; insieme Maria Antonietta, il marito Francesco un vero gentlman nel modi di fare, gentilezza e cultura trovano in lui unione di armonia che ti fa star e tuo agio e Giuseppe diplomato anche in pianoforte, ci sediamo per gustar specialità che lor han preparato: non mancan i maccheroni con buon sugo di carne, il pollo, le crocchette, l'insalata, la buona frutta e le Befane dolci tipici di qua!
Si' perchè Barga è il paese della Befana.... come avevo potuto dimenticarmelo quando io stessa, tantissimi anni fa, vi approdai per far la befana e girar con un gruppo di arditi di notte per quella città ricevendo doni e una accoglienza strepitosa: tutti, tutti aprivano le porte, dopo aver ascoltato i canti e le stornellate accompagnate dal nostro chitarrista, per rifocillarci con dolci e frutta e anche libri, mi ricordo... quante stagioni son passate?

...scoprirò' ben presto che la città di Barga è la piu' scozzese di Italia, che alla sera si serve, per tutta la stagione estiva, pesce e patate, fish and chips, che per le strade è piu' facile sentir parlare inglese che italiano.

Questa mattina la voglio proprio guadare questa casa che esplode, come un pesco in fiore a primavera, con la sua facciata rosa antico, le sue innumerevoli finestre;
percorrendo via di Mezzo costeggiamo il teatro degli Indifferenti dove domenica ha ricevuto il San Cristoforo d'oro anche il Sindaco di Firenze, il Renzi; nella piazzetta è ancora ben visibile la locandina con l'invito del Sindaco di Barga a partecipare ai festeggiamenti per San Cristoforo rappresentato su una barca, si' perchè qui c'era il mare, e si dice che il nome Barga derivi da barca; sulla sede del comune palazzo Pancrazi, edificato nella seconda metà del 1500, sventola il Tricolore,(celebrazioni in atto dei 150 anni dell' unità);
per una discesa arriviamo alla sede di: "Il Giornale di Barga" fondato da Bruno Sereni nel maggio 1949 .. entrando abbiamo la fortuna di parlare con il direttore attuale di questo giornale, Luca Galeotti, che ci spiega che il mensile è anche consultabile in internet
giornaledibarganews.com
e si propone come voce indipendente di unità ideale con i barghigiani all' estero e, Barga in fatto di internazionalità, ha da dir la sua, essendo gemellata con la Scozia East Lothian ,la Svezia Gallivare e la Francia Hayange.
Per quanto riguarda la Scozia, il nonno di Maria Antonietta LEMMI vi emigrò diventando ricco con fish and chips, la nonna era nata in Scozia, il nome di Maria Antonietta era stato inglesizzato in Memy.. che le mandavano cashimere and kilt elegantissimi molto caldi, capi di abbigliamento che la facevano elegantissima davvero a quei tempi...e in fatto di eleganza la signora Lemmi ancor oggi detiene un primato come nell' operare d' arista e nella vita quotidiana, nell'animo e di fatto lei è nobile....

Ritornar alla mostra è sempre una sorpresa: piu' lo guardo e piu' mi piace questo orologio in un crescendo di ammirazione per un lavoro che unisce perizia del pennello, arte, colore a ricerca scientifica.
Maria Antonietta mi va narrando che la sua decisione di realizzarlo viene da molto lontano nel tempo per un percorso di studio e di ricerca che è iniziato dalla lettura di un libro del pendolo di Galileo, dove questo orologio era menzionato, procedere che si è spinto fino a Londra dove ha trovato una delle 100 "magiche" scatole numerate degli acquerelli: Daler-Rowney artist's water colour (una scatola appartiene al principe Carlo d' Inghilterra,) a studiare di questo botanico svedese che volle cambiare il cognome in Linneo dal grande tiglio vicino alla sua dimora... mi sta leggendo una lettera bellissima che lei stessa ha scritto nel tempo della realizzazione dell' orologio: son tre pagine intense poetiche ..
..."il profumo dell' arte.
Dolci palpiti:il battito della natura.
Ascolto caro babbo, ricordo le tue parole: non farti ricca in sogno.
Ho disteso il pregiato foglio( Maria ha una venerazione per la carta Fabriano,) sulla tavola mi appresto al lavoro timidamente,
predo coraggio, riflessione, misure, prime scansioni, numeri cerchi, piccoli gesti attenti!.." Attraverso le parole l' artista Lemmi riesce ad esprimere il patos e la forza dell' attimo CREATIVO ...
... intanto da tutto il mondo: scozzesi, francesi, olandesi, svedesi... in quelle sale provan ammirazione per i "fini" lavori della Lemmi e, dialogando raccontan della loro vita ... scrivendo, sul registro delle firme, bellissimi pensieri... nel ridiscendere una foto con la locandina della mostra con l' artista ed una pianta di peperoncino, per mandarla a Tina de Fazio l' artigiana-artista dei gioielli che parteciperà alla sagra del peperoncino a Diamante in Calabria; con Tina abbiamo organizzato tanti eventi con abbinamenti delle sue "gioie di Tinde" e mie poesie in un connubio davvero gioioso e, ci auguriamo, interessante.

...sul pianoforte nella stanza, dove è esposto l'orologio, un bellissimo disegno: un violino che " suona fiori", l' ha plasmato lei il
"liutaio dei violini in fiore", Maria Antonietta Lemmi
per un omaggio al suo professore di disegno all' istituto magistrale di Barga, Bruno Cordati, si' proprio nella sua casa oggi l'allieva gli rende omaggio..
Questa facciata rosa di casa Cordati... che appare sulla strada in tutta la sua bellezza come una chioma fiorita di un albero di pesco che te la trovi li' davanti agli occhi, miracolo di colore su grigi asfalti...
di fiori ne parlerem alle prossime puntate.... nientemeno che con Bruna figlia del pittore Cordati.

l'orologio di Linneo sta segnando le ore della notte e devo affrettarmi, prima di andar a letto, a prendermi fish and chips, ormai non posso perdermi questa occasione di gusto e piacere!
carmelina rotundo

NEL TEMPO DI BARGA
2°, decidete voi lettori se giornata, ora, o puntata.

La meraviglia rosa di casa Cordati è attualmente abitata dal "suo" Giordano,
persona unica, votato alla cura della madre e di questa casa in una dedizione che gli fa onore: è infatti visitabile gratuitamente il museo Cordati e tutte le mostre che in esso, con scadenza mensile si tengono. Il periodo estivo, è il piu' frequentato dai turisti da ogni parte del mondo che qui approdano sempre piu' numerosi perchè Barga è una piacevolissima, irrinuciabile "tentazione" per i cittadini del mondo.
Gli emigrati da Barga infatti sono approdati, molti nell' Europa del nord per cercar fortuna, poi tornati vi han costruito o ristrutturato dimore con un amore per i giardini e gli spazi verdi davvero particolare, non si puo' non notare l' eleganza di questa città: nell' architettura di un incantevole borgo medievale si aprono "composizione di giardini" tipiche del nord Europa con fiori però mediterranei; le generazioni nate la' han avuto desiderio di conoscere la terra dei loro avi attratti da questa che è la perla della valle del fiume Serchio, per la sua collocazione geografica tra le Alpi Apuane e la catena
appenninica Tosco- Emiliana, per la sua storia di feudo Longobardo, poi parte del marchesato toscano, di comune libero che ricevette dalla Contessa Matilde di Canossa e dall' imperatore Federico I° Barbarossa ambiti riconoscimenti; dalla seconda metà del XIV secolo Barga si sottopone volontariamente alla Repubblica fiorentina rimanedole fedele nonostante gli attacchi dei pisani e dei lucchesi... a pensarci bene Barga è un po' pisana, un po' lucchese, un po' fiorentina, ma soprattutto è se stessa accogliente- internazionale- unica, chiusa nelle mura medievali, ma con le porte sempre aperte, votata alla sua grande missione di eleganza- bellezza internazionalità, esempio alto d'integrazione e molto di piu' tra storie e culture; tra fish and chips e bisteccata, tra pane con patate e fette biscottate e marmellate; tra una SFILATA in kilt scozzese suonando cornamuse e l' antica processione di San Cristoforo e balli in piazza....come siamo "vicini" noi uomini del terzo millennio "vicini" davvero nello spazio, nel tempo...quell' orologio di Linneo tutto fiorito che cosa stava combinando?
Mi aveva fatto approdare in quel di Barga e mi raccontava di fiori, della dediZione di una artista ad un poeta scienziato svedese, a testimonianza di questo connubio scientifico-artistico le magliette dell' 8°IBRO WORLD CONGRESS OF NEUROSCIENZE INTERNATIONAL BRAIN RESEARCH ORGANIZATION congresso mondiale dedicato alle neuroscienze riportano il capolavoro Di Maria Antonietta..quell' orologio mi riportava alle ore scandite dal fiorire, ai colori, ai profumi...
pause piacevoli le vado dedicando intanto a sfogliare IL GIORNALE DI BARGA dove ritrovo della Fondazione Ricci io, che l' avevo incontrato ...nella sua signorilità con uno sguardo attento sotto una chioma vOlumonosa di capelli bianchI , che mi aveva subito conquistata nella sua cultura, e a Barga sarei ritornata a cadenza biennale per le mostre che la figlia, Cristiana degna erede del padre, organizzava alla Fondazione Ricci in via Roma..

Nel battito della natura ritmico;
nel battito della storia di Barga ritmico,
nel battito di questa meraviglia di mostra di Maria Antonietta Lemmi
nel battito dei cuori, di ogni cuore perchè l'umanità è una grande famiglia e, nella diversità nella conoscenza -dialogo e, se nel riconoscerci, ogni momento battiti di uno stesso Creato .. ci amerem ed amerem forse piu' sereni vivrem
A questo punto, carissimi miei amatissimi, lettori vi devo dire che ho voglia di cambiare il titolo di questo diario, anzi di completarlo
nel tempo di Barga e nell' orologio di Linneo

NEL TEMPO D BARGA NELL' OROLOGIO DI LINNEO
3° parte
l' altro abitante dell' immensa casa Cordati è lei, la figlia dell' artista signora Bruna che ama leggere seduta nel grandissimo salone al primo piano arredato con grandi divani, abbellito da una tappezzeria da favola ..alle pareti, quadri di Bruno il grande maestro.
Per tramandare la memoria del babbo, Bruna ha scritto due libri in un linguaggio, afferma Maria Antonietta semplice, ma d'effetto.... il mio sguardo, che nostante la sontuosità dell' ambiente, è calamitato da lei: figurina esile, dal portamento eretto e dal bel volto incorniciato da una bianca capigliatura .... con Bruna è un piacere dialogare
" ho imparato a leggere sui libri di Lev Tolstoj" è la prima cosa che mi dice spontaneamente. Il Padre lo considerava una figura mitica e tra i suoi libri preferiti c'era: " Guerra e Pace"

"Dove si son conosciuti mamma e papà?"
il babbo conobbe la mamma all' inaugurzione di una mostra... il babbo aveva un carattere dominante ed insieme faceVan scintille, la mamma maestra non era un carattere stabile...un matrimonio infelice .. la mia infanzia è stata funestata dall' urto tra i genitori."

"Come padre come era?"
"Come babbo egli trovava sempre il tempo per stare con noi quando si andava in costume a prendere il sole d'estate sul torrente Corsonna si osservava la natura i girini ...si chiaccherava sempre e le amiche che ci dicevano, ma che cosa vi dite col babbo, sempre insieme?"

"Voleva fare di voi delle pittrici? "
La signora ha come un moto del corpo:
" Mi ha tormentato perchè imparassi."

La famiglia di Bruno vive una vita cosmopolita, lui infatti ha insegnato all' estero: Parigi, Gorizia, Budapest.. poi a Barga all' istituto magistrale.
A Barga di mitico, nel settore della formazione dei giovani c'è anche l' istituto alberghiero che gode di grande fama.

"lei, signora Bruna che cosa ne pensa di Barga?"

" Barga è una città che ti accoglie, tutta aperta.
Barga è bella, ci si sta bene.
La primavera a Barga è un paradiso mimose, camelie, gerani, ortensie..."

Il nostro dialogo che si va allargando ai fiori.

Delle ortensie Bruna dice:
" buone di carattere si adattano anche con poca acqua...
... sa il carattere delle piante è curioso non si sapeva dove avessero il cervello ora lo hanno scoperto: è in punta alle radici
le piante vanno lasciate in pace e loro ti diranno grazie
Leopardi scrive sulla sofferenza di un giardino.... il giardino è il luogo dove noi ci godiamo i colori dove passano le formiche.."

"Il suo colore preferito?"
"Il blu"

Giordano è salito per prepararle il pranzo mi viene spontaneo rivolgere a Bruna la domanda:

"Ad un giovane che volesse intraprendere la carriera d' artista lei che cosa direbbe?"
"Che si faccia coraggio, dipende da lui!"

Il ritornar alla mostra:" IL BATTITO DELLA NATURA" è ancor piu' meraviglioso ed è Maria Antonietta a raccontarmi del suo professore Bruno Cordati, professore di disegno all' istituto magistrale ..vedi, mi dice prendendo in mano il quadro del violino questo è un omaggio a lui... lo donerò a casa Cordati.
Mi ha insegnato come si da' il gessetto ..come si tirano le linee con il lapis appuntito, punta del lapis che lui proteggeva con il cappuccio di ferro.

A Barga stavo bene... si distillavano nel mio cuore scintille di felicità che mi portavano al desiderio di parlare, di riammirare quella casa, di pranzar e desinar seduta con la famiglia Lemmi intorno ad un tavolo tra il poster dove era raffigurato il Pascoli e una grande quadro dl Cordati, quella mostra, quella città aperta, accogliente..

Francesco, consorte di Maria Antonietta e Giuseppe il figlio pittore e musicista, mamma Lemmi ha superato se stessa integrando il figlio nel campo dell' arte "valorizzando" le sue non poche difficoltà, mi portano a Castelvecchio Pascoli per visitAre la casa museo del Pascoli:
visitiamo la cappella dove il poeta riposa , l' asilo fondato dalla sorella Maria, la quale ha vissuto sempre con GIovanni e che, alla sua morte, ha donato tutto al comune di Barga.
La cucina con gli attrezzi per fare i passatelli e la piadina si' perchè venivano dalla Romagna, i Pascoli; il bagno che per i tempi di allora era un lusso perfino con il bidè mobile, il salotto con la bottiglia di vino sulla tavola, quel vino che veniva prodotto direttamente dalla vigna del podere annesso alla casa... alle pareti tante foto che ritraggon il Pascoli in momenti sociali e c'è la foto del fedele cane che per 17 anni visse con loro inseparabile; lo studio con la libreria, mi sorrende scoprire le tre scrivanie dove lui si spostava a seconda se scriveva in latino, in italiano o dei saggi; le camere da letto, i santini che la sorella teneva sul letto...tutto fisso nel tempo come allora grazie alla sorella che nel venerare il fratello alla sua morte addirittura non permise ad alcuno di starci, conservando e mantenendo le opere del fratello,ogni oggetto, ogni piu' piccola cosa quotidiana per tramandarnee il ricordo con rispetto ed amore.
ci concediamo la passeggiata per il podere, la vigna, gli alberi che hanno ai rami copiosa abbondanza di pere, la chiesa, il campanile in fondo a cui non possiamo accedere essendo chiuso anche il cancello.. ci attardiamo mentre sentiamo i tuoni..paesaggi di vallate oltre pampini verdi ..in alcuni filari scopriamo pampini colorati dall' autunno: rossi aranciomarroni, Francesco fa la foto per Maria sicuro che questi miracoli della natura le piaceranno.
Al ritornare incontriamo il parroco, il sindaco, impiegati comunali: son venuti per i lavori che già fervon per celebrare il centenario di Pascoli.
Nel ritornar a Barga la pioggia che comincia a scendere prima a goccioloni e poi scosciante, ma Francesco non vuole che rinunci alla visita al monastero e alla chiesa di San Francesco dove, entrando, vengo colpita dalle bellezza delle invetriate Robbinae una è il presepe: bellezza di invenzioni che raccontan di azzurri e bianchi.

SULL' INTERNAZIONALITA' DI BARGA

Maria Pia Pieri è stata la direttrice dei corsi di aggiornamento per gli insegnanti d'inglese alla primaria, lei in prima persona ha dato un contributo grandissimo alla professionalità di noi insegnati d'inglese che, scherso del ministero, siamo stati licenziati causa crisi economica senza minimamente pensare ai sacrifici, all' impegno dal 1991 al 2011, professionalità uccise in un sol colpo con la sensibilità che conttraddistigue questo momemto politico- storico, ma delusioni a parte Maria Pia è una persona davvero eccezionale di grandissima cultura,
ma anche pratica che ho avuto la fortuna di conoscere.. ed il marito Giuseppe, scrittore contemporaneo di talento che mi invitano alla grande cena in villa, abitazione che si trova un po' piu' in campagna rispetto alle mura... conosco Riccardo il nipote che, guarda caso, dipinge seguendo la plasticità, il disegno di Cordati anche se lui è piu' colorato, Martina troppo simpatica giovane che si è appena diplomata...
... una serata piacevolissima, gustosissima.... il dialogo su San Giacomo e San Cristoforo è molto acceso, il primo è il protettore di Gallicano, l'altro di Barga e le processioni sono in contemporanea... gustiamo soppressate, tipici prodotti calabresi, si' perchè Giuseppe Calabretta e di quella regione d'Italia ed il mare Ionio è il suo preferito... e il peperoncino è arricchimento di ogni pasto Calabria e Toscana unite nel gusto ..il vino rosso buonissimo invece viene dall' Umbria, che bella serata vivace, dilettevole in piacevole compagnia di persone e di cibi ...

La sera dopo,
la cena è a casa di Riccardo grandissima con tavoloni apparecciati con piatti rosso fuoco davvero d' effetto; alle pareti quadri ed ancora quadri dipinti con figure femminili sullo stile del Cordati dotate di "possente bellezza", plastiche, paesaggi di Barga fantastici magici e non poteva mancare lei la befana che sembra voler parlarti tanto è "viva" siamo con ospiti inglesi, scozzesi, irlandesi per una spaghettata ed un buon bicchier di vino che ci riscalda nonostante la pioggia scrosciante e la temperatura che in questi giorni è precipitata, tanto che, pensate un po', io dormivo sotto due coperte di lana.....

Che tempo meraviglioso a Barga,in compagnia di cosi' "nobili persone"; in paesaggi-architetture stupende gustando prelibate pietanze, respirando a pieni polmoni profumi di amicizia dal tempo scandito da quel magico orologio che Maria Antonietta Lemmi avea ideato nel tempo con il tempo della bellezza, tra le mani la preziosa litografia dell''orologio dono regale della Lemmi, il catalogo, le cartoline.... già in valigia i libri di Beppe Calabretta:" il mondo limitato, il cielo senza sole e della collana di narrativa, da lui stesso curata due racconti ed una favola che si intitola: Mollica.... una favola dove non ci son ne' re, ne' regine, ma una mollica appunto, un nonno vasaio, il nipote Simone, il gatto nero tante cose inanimate se pur importanti e la tristezza della perdita della moglie del vasaio, per merito della mollica plasmata in una ...statuetta ..che allegra diventerà, caccia la tristezza da quella casa...potere delle favole!!
grazie per questo tempo a voi tutti grata,
carmelina rotundo.

ciak si gira:la notte entra in scena




questo lavoro io ed Ermella l' abbiamo voluto intitolare MERAVIGLIA e meraviglia son questi diesegni di ERMELLA veri capolavori di finezza di tratti di colori in una magia che è sogno di poesia

CASTELLI DI SABBIA




Non ci son parole per ringraziare ERMELLA di questi meravigliosi pastelli che sono gioia per gli occhi e per il cuore in una dolcezza infinita che...... suona armonie

GIRASOLI


Un itinerario di arte sacra seguendo Amalia Ciardi Duprè

Una scusa una opportunità per sfuggire alla calura estiva delle nostre città? Salire a Fiesole dove oltre alla frescura si potrà godere di un itinerario culturale-artistico-architettonico-paesaggistico da mille e una notte! L’itinerario per questa estate 2011 include luoghi dove ha operato una grande artista contemporanea: Amalia Ciardi Duprè, la quale ha saputo imprimere alla materia sia essa terracotta, bronzo, cemento il palpito delle emozioni. Dopo la basilica di San Lorenzo succede, per ordine di antichità S. Maria Primerana già Santa Maria Intemerata, dove si può ammirar un ciborio che ha lo sportello a forma di raggiera ed ai lati due angeli in adorazione (Visitabile nell’orario di apertura 9-18). Nella chiesa di San Bernardino a Borgunto la Via Crucis realizzata in refrattario bianco in 14 stazioni seguendo la tradizione popolare che include anche le cadute di Gesù. Dietro l’altare nella parte principale il grande crocifisso alto 3 metri: il Cristo morto ha profonde ferite alla gola ed al torace ai lati c’è la madre di Gesu e San Giovanni sempre realizzati in refrattario bianco. L’artista ha decorato i due amboni con i simboli dell’Eucarestia tralci di vite e spighe di grano; ha creato due tabernacoli, ai piedi del crocifisso quello per l’ eucarestia ed il secondo ciborio per gli oli santi che porta sullo sportello i simboli della Trinità. In vetro resina perchè nonostante le dimensioni sia facilmente trasportabile ha fatto il fonte battesimale decorato con una cerva che beve ad un corso d’acqua (orario di apertura 9-18). La Chiesa di Santa Maria e San Lorenzo a Vincigliata è il luogo in cui l’artista ha passato 9 anni di lavoro: 1976-1978 cappella di San Lorenzo, 1980-1987 per la decorazione delle tre pareti dell’abside per realizzare un capolavoro di alto e bassorilievo in terracotta dove Amalia ha interpretato, in scultura, la storia dell’ umanità nella visione biblica e cristiana. Un lavoro artistico che ha creato un movimento sociale, promosso anche dal priore don Giuseppe Pesci, amante dell’arte e lui stesso poeta, in quanto la comunità dei fedeli partecipava alle riunioni dove si prendevano decisioni operativee e ognuno offriva un contributo mensile per le neccessità materiali, Amalia ricorda come dei francesi e degli americani, cultori dell’arte venissero alle inaugurazione di ogni parete, inaugurazione che si trasformava in una festa sociale (si può visitare solo il sabato su appuntamento 329/1124688). Al seminario di Fiesole, nel 2005 Amalia Ciardi Duprè relizza l’altorilievo in terracotta «La venerazione del nome di Cristo» dove nella bellezza del volo di angeli si rende lode al Signore. Nella cappella dello stesso seminario Amalia ha realizzato in cemento e vetro una grande croce che al centro porta il ciborio (su appuntamento 055/59226). Nella piccola chiesa di Montebeni situata nella borgata tre Fiesole e Settignano chiesa disegnata dall’ architetto Raffaello Fagnoni Amalia ha realizzato, a lato dell’altare, la Madonna con Bambino in cemento ad altezza naturale è questo lavoro uno dei più «antichi» in ordine di tempo ed in questo particolare materiale il cemento che classificherà l’artista come esperta dell’uso del cemento. Infine la chiesa di Rufina: nella navata destra al posto dell’altare è stato collocato un San Martino con il povero nell’atto di dividere il mantello realizzato da Amalia in cemento.
Carmelina Rotundo

Pubblicato su Toscana Oggi n. 29 del 31/07/2011

lunedì 25 luglio 2011

VETRINA TOSCANA

A FIRENZE DEGUSTATIPICO
" A TAVOLA CON L' ARTUSI" QUALITà TIPICITà INFORMAIONE COMUNICAIONE
PRODUTTORI RISTORATORI CONSUMATORI in dialogo per fare il punto delle situazione per confrontarsi e fare proposte molto c'è ancora da lavorare per la crescità della cucina, cucina che è ambasciatrice nel mondo della nostra penisola
( non son lontani i tempi in cui quando mi veniva chiesto da che parte d'Italia venissi che alla risposta Firenze qualcuno aggiungeva subito...
bistecca fiorentina..
l' alimentazione che è una necessità trasformarla in accoglienza, salute perchè porti alto il nome del nostro paese e renda migliore la vita
intorno alla tavola si prendon decisioni importanti; per condividere grandi eventi la tovola trova tutti riuniti in un rapporto di gusto e star bene insieme e nell' atmosfera di questa serata i produttori hanno presentato i loro prodotti con eleganza e grazie con gentilezza doti che rendon il gustar ancor piu' piacevol
BIRRA ARTIGIANALE Marradi
0558044284
CAFFE' MINGO
Borgo San Lorenzo 0558495085
FORMAGGI
CORZANO e Paterno
san casciano val di pesa
05558 248179
podere le fornaci greve in chianti
0558546010
FRUTTA
SOC, AGRICOLA LA NOCE
Londa 335 5430126
FUNGHI E TARTUFI cALUGI
cASTELFIORENTINO 0571 0558657698
LEGUMI
Mario AGOSTINELLI Lecccio
0558657698
OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA
FRANTOIO PRUNETI
San Polo in Chianti 055855509
SALUMI ANTICA MACELLERIA FALORNI
Greve in CCHINTi
055853029
VINO Az. GRIC
LANCIALIOLLA
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CANTINE LEONARDO DA VINCI
VNCI
0571 902444
CASTELLO VICCIOMAGGIO
Greve in cHIANTI 055854079
CASTELVECCHIO
San Casciano val di persa
055 8248032 CAmera di Commercio di Firenze
CAT Confcommerrcio Firene
CAT confecesercenti firenze e non sarebbe male leger
di Pellegrino Artusi del quale ricorre il centenario della nascita
la scienza in cucina e l' arte di mangiar bene
ed ancor ne vedrem delle belle
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ese mettessimo insieme informazione comunicazione ? per una FORMZIONE PARLO DELLE SCUOLE ALBERGHIERE PRESENTI SUL TERRITORIO che diventino risorsa per

domenica 24 luglio 2011

VIVO IN VALDICHIANA

Che meraviglia la VAL DI CHIANA e il fantastico itinerario dove in bellezze paesaggistiche naturali si armonizza l'operar dell' uomo che parla al cuore e racconta alla mente storie etrusche e romane dei Medici e dei Lorena di paludi e bonifiche ..
... nella mostra multimeriale allestita nella fortezza di Girifalco a Cortona rimango catturati dall varietà dei mezzi multimedial utilizzati dai giovani per raccontare il loro territorio tra storia arte e bellezza.

a dirla tutta una sorta di battaglia in cielo dove esserci stata perchè il tempo atmosferico si è dimostato a dir poco bizzarro per essere nel mese di luglio in una alternanza di pioggia lenta ora scosciente e un repentinio abbassamento innlaamento delle tempeature il gruppo cdei 36 si è trovato a vivere una avventura strodinaria nel tempo e ne luoghi di questa terra famosa nel mondo per la chianina la bistecca fiorentina .

Cortona visitata sotto una pioggia scrosciante è rimasta nel cuore un gioiello incastonato a 500 m,sl m tra olivi di rara bellezza



Lucignano con l' alBero della vita tutto d'oro e corallo che nonostnte sia stato smontato e impoverto delle reliquie messe sulle foglie
e ha quel fascino che non lo fa piu' dimenticare

sabato 23 luglio 2011

TEATRO POVERO di MONTICCHIELLLO

La parteciapzione totale, il coinvolgmento travolgentemente piacevole e non crediate che si rappresenti qualcosa da poco al suo 45 anno di messa in scena la tematica del 2011: dal debito pubblico alla comunità che resiste, il teatro sulla piazza del borgo
nela locandina è lei ARGELIDE la protagonista dai capelli- colline su cui si adaglia Monticchiello che guarda caso è dei colori delle bandiera italiana son in corso di celebrazione dei 150 anni dell' italia!:::ma come nasce questo spettacolo teatrale? in un clima di dialogo e confronto con le assemble cittadine nel grande granaio dove sono moltissime le sedie proprio per tentare chiunque venga di mettersi seduto e chiaccherare: l'usanza di portare la sedia fuori dell' uscio è ancora viva in alcuni nostri paesi è rinunciare alla televisione che ti informa è vero ma ci rende passivi per essere noi i protagonisti allora perchè non chiaccherare discorrere cianciare ciarlare divulgare spettegolare ragionare per ritrovare inseme il bandolo della matassa?
in piaza gli abitanti del paese e tanti del circondario hanno una età che varia dai 10 agli 80, ma in tutti c'è quello spirito ardimentoso che fa di questi giorni,dal 23 luglio al 14 agosto, una meraviglia da vivere ed entrare in scena anche noi anzi siamo già dentro.. se amaonticchiello non è sogno?..
www.tatropovero.it

venerdì 22 luglio 2011

I TOMMASI

I TOMMASI pittori in Toscana dopo la macchia.
...
tuffarsi in atmosfere di luci ed i colOri, di riflessi e trasparenze, di profumi di campi godere di quel biondo dorato dalle spighe di grano e cancellare la delusione di quel volto di donna; desiderare di bagnari di brina come in quel campo i carciofi; salire su quelle barche che dispiegan le loro vele bianche; scrutare e dialogare con donne intente ai lor lavori domestici all' interno di ampi spazi.., guardarle mentre ricercan le nicche nel lago di Massaciuccoli;
ascoltare il fischio del vapore; respirar di marine e di campagna uscire dal castello con la voglia di sdraiarsi sull' erba a godere dei raggi del sole di questo cielo celeste che oggi fa da cappello al castello Pasquini a Castiglioncello e bagnarsi i piedi alla marina per riportali odorosi di salsedine...nella testa e nel cuore riportar di questa MOSTRA la 12° in un percorso di bellezza e di sorprese a dimostar quanto il valore della cultura sia capito dall' amministrazione politica sindaco in primis, in quanto dati in mano l' altissimo numero di visitatori si è traformato in un volano di ritorno trustico economico!
Scienza professionalità arte volontà politica e fantasia insieme a risolvere una crisi da cui dobbiamo cominciare a cancellare economica e riportarci ai valori della bellezza della educazione riconoscendo al dialogo la grande forza la sua opportunità di condividere e crescere: fatti non foste a viver come bruti ma a seguir.... e IL GRANDE DIEGO MARTELLI patriota critico...che splendida figur di mecenate il ule in ogni modo favori' il dialog tra artisti in questo ameno posto unpezzetto di paradiso dove parlar e far arte riposarsi e lavorare godere di belleze naturali per trasformarle in emozioni ce a noi ci è dato di vivere...nel..immortalità e nella ciclicità che lega l'opera umanola lettera con la medaglia inviata del Presidente della REPUBBLICA AL SINDACO DOTTOR Alessndro Franchi.
EGREGIO SINDACO HO IL PIACERE DI TRASMETTERLE L'UNITA MEDAGLIA CHE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA HA VOLUTO DESTINARE,QUALE SUO PREMIO DI RAPPRESENTANZA ALLA MOSTRA I TOMMASI PITTORI IN TOSCANA DOPO LA MACCHIA.
L'OCCASIONE MI è GRADITA PER FARLE GIUNGERE,INSIEME CON L' AUGURIO SENTITO PER IL SUCCESSO DELL' INIZIATIVA I SALUTI PIU' CORDIALI.



CSTIGLIONCELO,CENTRO PER L' ARTE DIEGO MARTELI CASTELLO PASQUINI 23 LUGLIO 2 OTTOBRE 2011
I TOMMASI ADOLFO Livorno 1851 Firenze 1933
ANGIOLO Livorno 1859 Torre del Lago 1923 di Angiolo 10 dipinti son dal suo diario viaggio in Patagonia e nella Terra del Fuoco
Lodovico Licorno 1866 Firenze 1923.

giovedì 21 luglio 2011

AMALIA CIARDI DUPRE'

Una scusa una opportunità per sfuggire alla calura estiva di Firenze?
Salire a Fiesole di cui il Repetti scrive"..una delle prime città edificate in Italia se non una delle 12 capitali della Toscana,..." dove oltre alla frescura si potrà godere di un itinerario culturale- artistico- architettonico- paesaggistico da mille e una notte!
l'itinerario per questa estate 2011 include luoghi dove ha operato una grande artista contemporanea: Amalia Ciardi Duprè,la quale ha saputo imprimere alla materia sia essa terracotta,bronzo, cemento il palpito delle emozioni.

Dopo la basilica di San Lorenzo succede, per ordine di antichità S Maria Primerana già Santa Maria Intemerata, dove si puo' ammirar un ciborio che ha lo sportello a forma di raggiera ed ai lati due angeli in adorazione.
Visitabile nell' orario di apertura 9- 18

Nella chiesa di San Bernardino a Borgunto
la Via Crucis realizzata in refrattario bianco in 14 stazioni seguendo la tradizione popolare che include anche le cadute di Gesu'.
Dietro l' altare nella parte principale il grande crocifisso alto 3 metri: il Cristo morto ha profonde ferite alla gola ed al torace ai lati c'è la madre di Gesu e San Giovanni sempre realizzati in refrattario bianco.
L' artista ha decorato i due amboni con i simboli dell' Eucarestia tralci di vite e spighe di grano; ha creato due tabernacoli, ai piEdi del crocifisso quello per l' eucarestia ed il secondo ciborio per gli oli santi che porta sullo sportello i simboli della Trinità.
In vetro resina perchè nonostante le dimensioni sia facilmente trasportabile ha fatto il fonte battesimale decorato con una cerva che beve ad un corso d' acqua.
orario di apertura 9-18

Chiesa di Santa Maria e San Lorenzo a Vincigliata luogo in cui l' artista ha passato 9 anni di lavoro 1976-1978 cappella di San Lorenzo 1980 1987 per la decoraione delle tre pareti dell' abside per realizzare un capolavoro di alto e bassorilievo in terracotta dove Amalia ha interpretato, in scultura, la storia dell' umanità nella visione biblica e cristiana
Un lavoro artistico che ha creato un movimento sociale, promosso anche dal priore don Giuseppe Pesci, amante dell' arte e lui stesso poeta, in quanto la comunità dei fedeli partecipava alle riunioni dove si prendevano decisioni operativee e ognuno offriva un contributo mensile per le neccessità materiali, Amalia ricorda come dei francesi e degli americani, cultori dell' arte venissero alle inaugurazione di ogni parete, inaugurazione che si trasformava in una festa sociale.
si puo' visitare solo il sabato su appuntamento 3291124688.

Al seminario di Fiesole, nel 2005 Amalia CIARDI Duprè relizza l' altorilievo in terracotta:
""la venerazione del nome di Cristo" dove nella bellezza del volo di angeli si rende lode al Signore
Nella cappella dello stesso seminario Amalia ha realizzato in cemento e vetro una grande croce che al centro porta il ciborio.
su appuntamento 055 59226.

Nella piccola chiesa di Montebeni situata nella borgata tre Fiesole e Settignano chiesa disegnata dall' architetto Raffaello Fagnoni Amalia ha realizzato, a lato dell' altare, la Madonna con Bambino in cemento ad altezza naturale
è questo lavoro uno dei piu' "antichi" in ordine di tempo ed in questo particolare materiale il cemento che classificherà l' artista come esperta dell' uso del cemento.


Chiesa di Rufina nella navata destra al posto dell' altare è stato collocato un San Martino con il povero nell' atto di dividere il mantelloR realizzato da Amalia ciardi dupre in cemento.
carmelina rotundo

martedì 19 luglio 2011

A PALAZZO STROZZI

Picasso
arriva a Parigi all' età 19 anni; Dali' quando l'incontra nel 1926, ha 24 anni Mirò 25.
Originale questo mettere all'inizioo del percorso della mostra una statua antica del IV secolo avanti Cristo; per scoprire la modernità si ritorna al cuore dell' antichità!
Non sono le radici dell' albero a dare forza al tronco e vitalità alla chioma?
Picasso che parla con il disegno, alla parete-SCHERMO vengono prOiettati i suoi disegni.
Aveva molti nomi: Pablo, Diego, Josè Francisco de Paula...;
insieme i tre per condividere modi di esprimersi, per parlarsi e parlarci.
work in progress ed integrazioni con altre tendenze altri artisti, altre culture la giappponese..ripercorro piu' volte quelle sale ammiro le opere del periodo blu, di quello rosa trovo originalissime le scenografie realizzate da picasso..mi perdo e mi ritovo
... avevo tagliato a zero i lunghi capelli ambrati mi sentivo quasi nuda e spesso con la mano accarezzavo quel collo ora "spoglio" avevo un vestito lungo bianco a fiori volevo volare e ..cosi' sono entrata nel palazzo Strozzi quel rifugio di tanti miei giorni appena arrivata a Firenze quel luogo che nella sua biblioteca raccoglieva le mie pubblicazioni.
Ora gli attori son tre artisti: e avevo voglia di tuffarmi nei colori da loro stesi in quelle forme plasmate...come ti adoro PALAZZO STROZZI

io tu

IL NOCIAIO
RACCONTO ambientato sul TRENO da Perugia a Terontola e a Firenze nella sala di attesa di 2° classe a Terontola .
IL NOCIAIO.
E’ possibile che odiavo tutto mentre dai finestrini del treno passavano gli alberi, i colori d’autunno, le foglie, il marrone delle terre, dei tronchi, i gialli ; avevo paura, la paura.
Ma il Sole e le cose sono più forti di me e ora, dalla stazione di Tuoro, cominciavo a riscoprire, a rivedere le cose; l’acqua, le erbe, il sole; sono i nostri occhi che fanno le cose belle, la nostra coscienza a renderle vivibili ed ora che anche il treno si allontanava da Perugia riuscivo a viverle, le zolle della terra, i pali di cemento delle viti, una serie di arbusti con foglioline piccole, piccole attaccate agli alberi; mi divertiva questo gioco, appena scoperto, di abbassare gli occhi per pochi secondi e poi, di rialzarli un attimo dopo per vedere il paesaggio trasformato già diverso: le case, la pineta lassù , due fienili, la casa colonica appena rimessa c’era ancora la gru là vicino, gli alberi, la campagna che si stendeva assolicchiata , non avrei mai finito quel gioco e non pensavo, almeno mi illudevo di non pensare : non ce la farà, non ce la può fare, è tutto inutile !
Il treno intanto stava arrivando diritto, diritto nella stazione di Terontola, puntuale questa volta, perché tanto la coincidenza per Firenze ci sarebbe stata solo un’ora dopo.
Un’ora di attesa nella piccola sala di seconda classe coi sedili di legno ben divisi dai braccioli : avevo il tempo di riordinare i pensieri, di riordinarli tutti.
Per ogni volta che il gabbiano cerca di volare.
Per ogni volta che rimane ferito.
Per ogni volta che ritenta di volare
perché questo è il suo destino.
Mi ritornava in mente la tenacia e la vittoria di Jonathan il gabbiano perché assurda è la vita la mente umana è assurda.
Per anni avevo vissuto nella convinzione del tempo, che occorresse
il tempo, per fare tante cose, oggi di fronte a Cesare, il tempo non esisteva.
Nostra madre passava le ore tutte uguali, non so con quale forza sperando, però che arrivasse la sera e avendo paura che ritornasse il giorno.
Per Cesare il tempo non esisteva; per lui tutti i momenti e le persone non esistevano , non c’era nemmeno l’amore di nostra madre, così tenace …
così ...troppo immenso per darti la possibilità di donare: per Cesare esisteva il suo male, l’angoscia che livellava ed uccideva tutto.
Si alzava un martello spietato e “bang”, un colpo tra i suoi pensieri : li metteva in disordine, non sapeva più scegliere , i problemi tutti li aveva lì presenti, solo i problemi, non c’era nient’altro e l’ impossibilità di scegliere, o meglio l’incapacità di scelta.
Il signore accanto a me continuava imperterrito a sminuzzare qualcosa che teneva nascosta bene fra la carta : potevano essere due fette di pane, ma a me piaceva pensare che fosse un pezzo di dolce ; sminuzzava, faceva briciole. Muoveva, facendo quel rumore tipico di accartocciamento, la carta ; vicino in un sacchetto, teneva della frutta, addirittura noci, come era rumoroso, come un
nociaio e, sbocconcellava
Come è assurda la vita, la vita che delirio !
La signora, alla mia sinistra, parlava di gelati col figlio ;
gli unici silenziosi erano il signore seduto al tavolo che leggeva le pagine di un giornale completamente aperto, mi davano un’immagine che mi piaceva, erano come una tovaglia, un lenzuolo; silenzioso era anche un giovane dall’aria intellettuale come quella che di solito si assume a quell ’età e il vecchietto dai capelli bianchi che proprio ora si stava alzando per andare a prendere il treno appena arrivato.
Le noci intanto non erano finite, i suoi denti diventati schiaccianoci continuavano, Ah, la vita !
Ah, la vita !
Non sapevo dare delle risposte. non volevo darle. non sapevo di averle. Il tempo si era fermato, non esisteva !
Le mattonelle grigie e nere si ripetevano nella sala di attesa di questa
stazione, sulle mattonelle il bambino non parlava più con sua madre, ora lei parlava con un’altra coppia. Che strano personaggio in cappello stava entrando dalla porta di fronte, ma niente poteva fermare il mangiare del nociaio.
Un Amore, si’ un Amore di quelli che ti travolgono che ti lasciano la possibilità di respirare e che ti porti su onde azzurre senza mai stancarsi, ma il tempo era freddo, l’aria entrava dalla porta aperta della sala di attesa; fredda era la luce delle lampade al Neon e gli occhi e il mio corpo non sapevano colorare gli azzurri.
Un amore che travolge le cose ed io che mi illudevo…sempre …
sempre.
Cesare, su Cesare avevo perso le mie illusioni,le mie speranze erano chiuse in una durissima corazza di ferro di una fittissima maglia di grigie trame che si chiamavano angoscia, disperazione..
..ma la più forte di tutte, la paura.
Non potevo più vivere nemmeno io ?
Dovevo vivere io ? Chi ero io per vivere, per sorridere ? Lui no ? Lui mai ?
Il folle mangiatore, richiusa la sua valigia, si era alzato per scomparire dalla porta centrale e forse per sempre.
Nessuna delle cose lì aveva cambiato di posto: ne’ una mattonella, ne’ una luce, ne’ il signore che continuava a leggere il giornale aperto, ne’ l’intellettuale; eravamo nel momento fatato dell’attesa dei passi che risuonano Il mangiatore era rientrato improvvisamente dalla porta laterale per sedersi proprio accanto a me ed ora leggeva il giornale in silenzio ,questa volta senza nemmeno battere ciglio, assorto, molto assorto: al mio orologio erano le 16,10.
Quaranta minuti erano passati e Cesare ?
Cesare? Cesare ? Mi pareva ingiusto che fosse ancora così ma le mie proteste non erano ne’ saggezza, ne’ capacità di accettare forse? Disperazione, rabbia , insofferenza, malessere e mi sentivo male, non respiravo più , gli occhi sulla parete della sala di attesa: mi ritornavano alla mente e proiettavo chiaramente i volti dei signori Genovese , il loro amore per Cesare, lui come un fratello, la moglie ne soffriva tanto di questa situazione e, quando poteva, portava a Cesare i dolci. le cose più strane. La forza di tentare che ti davano gli operatori del CIM : Flavio Temperini, Gualtiero, Mario, la dottoressa Cerletti.
Ma la chitarra era nella sua custodia, Giorgio non riusciva a fargliela suonare, la polvere era sulle sue lettere e sulle cartoline che riceveva tutto. tutto era immobile intorno a lui, nella sua mente .la grande fucina dei suoi pensieri, cattivi pensieri, come diceva lui, era in funzione e si agitavano e l’agitavano senza creargli risposte, alternative speranze.
La gioia che potevano promettergli gli amici Floriana Carla, Fabio, Gabriele Silvano, Luciano, Cristina, Maria Grazia, Lucia, Giuliano non riusciva a superare il muro della sua indifferenza :
” Andate via. voglio stare solo “.
In quel momento, perdevo anch’io la forza di vivere.
Un amore, ci voleva la forza, la comprensione
di un amore, ma io non sapevo, ne’ viverlo, ne’ cercarlo, anche nella mia mente c’erano delle assurdità delle cose che spesso non volevo accettare.
Tua sorella







IO
Le esperienze, l'incontro con l'uomo della mia vita, fanno sì che continui ad interrogarmi: l’integrazione, è possibile? E' impossibile?

TU
Venivi dal mistero
del tempo e dei luoghi
venivi dall'Egitto, terra di faraoni e schiavi, di piramidi e povertà, di deserti e della fertilità del Nilo, di Chador e di danze del ventre, di tombe e di tesori, di misteri....
Da una storia che è mito

Occhi neri, capelli neri: tu
occhi azzurri, capelli chiari: io
I nostri baci tra cespugli e sotto alberi maestosi, tra fili d'erba e fiori di meravigliosi giardini popolati di statue, o sotto alberi di olivo bellissimi; ci amavamo immergendoci nei cieli, nei verdi, nei colori dei fiori, nei profumi.


Senza permesso di soggiorno tu, abituato a lavorare dall'età di dieci anni, a viaggiare, a essere indipendente, abituato a fare "di testa tua", senza che i genitori potessero intervenire data la distanza geografica. Piccolo, avevi la maturità di un uomo, ma il sorriso era quello di un fanciullo perché dentro ti erano mancati i giochi, le corse... avevi voglia di sognare?

Io che venivo da una famiglia dove il papà militare aveva dato un'impostazione così rigida all'educazione, da tentare di tarpare ogni volo ai figli, anche se questo, devo riconoscere mi ha resa "forte". Mi ha sempre spinta a cercare strade alternative per volare.
Mia madre, la dolcissima, mitigava tutte le tempeste con il suo sorriso, di una generosità immensa. Non pensava a sé ma agli altri, è lei che ha donato all'animo mio la “meraviglia” della vita: la poesia.

Tu, che scrivi da destra verso sinistra, io occidentale, che scrivo da sinistra verso destra.

Che cosa trovavi in me? Tu così diverso, sempre mi ripetevi: “Carmelina scendi dall'albero!”
O forse mi hai scelto perché ero proprio sull'albero?
Senza permesso di soggiorno.

Di notte abbiamo organizzato la spedizione per Roma al consolato d’ Egitto per fare i documenti perché tu potessi restare in Italia. Baci in una notte d’amore io “fuggivo” dalla tragedia che colpiva la mia famiglia: mio fratello malato, ricoverato a Foligno, mia madre persa dietro di lui, per lui.
I miei fine settimana tra Firenze e Perugia. A Firenze con papà che stava rivelando delle doti di affetto che, fino ad allora, non gli avevo attribuito: se trovava delle mie cose personali sporche me le lavava, io per lui ero “tutto” avevo sempre ubbidito, studiato con ottimi risultati a scuola fin dalle elementari.
Niente preoccupazioni per ragazzi, viaggi di studio, papà era orgoglioso di me…. Mia madre pensava solo a Cesare, dormiva su un materasso buttato a terra in quell’ ospedale dove lo andava a trovare.
Io che prima di salire sul treno Firenze Perugia, incontravo tu che mi offrivi un bicchiere di latte, scherzavi: eri bello, alto, statuario, con te raggiunsi altre dimensioni.

Per rimanere in Italia.
Unica soluzione: sposarti.
Io che non potevo dire nulla ai miei genitori, tanto lo sapevo bene mi avrebbero tarpato le ali, le parole di mamma e papà erano sempre le stesse: studia, lavora, un uomo non è nulla, devi pensare ad altro; cosa ti dà un uomo?
Non conoscevo nulla di te, né genitori, né parenti, né gli amici, nel tuo sorriso l’immensità, mi facevi ridere, scherzare, niente domande né lui, né io: due piccole gocce di universo che provavano a stare insieme.
Del fatto che volevo sposare Sayed ne parlavo molto a scuola, già perché io insegno inglese alla primaria e da sei anni sono tutor all’università, realtà che mi riempie di gioia infinita.
All’epoca insegnavo anche italiano agli stranieri al Centro Internazionale Giorgio La Pira, dove ho conosciuto lui, uno studente.

Ritornando alla scuola.
Le mie colleghe si stavano preoccupando” chi sarà?”, “perché la vuole sposare” e per essere certe che fosse lui l’uomo della mia vita organizzarono un rinfresco, la Pina fu generosa mettendo a disposizione la sua casa per un rinfresco da capogiro.
Lui che aveva superato la prova a gonfie vele, bello, simpatico e sempre gentile.
Dato che in famiglia non avevo detto nulla, non potevo nemmeno chiedere soldi.
Per che cosa? Sarebbero serviti per scarpe e vestito da sposa?
Anche questa volta fu la scuola a risolvere tutti i miei problemi. Una mia collega ( moglie del futuro assessore alla Pubblica Istruzione) me lo prestò, lineare, di pizzo con un velo lunghissimo, anche lui quando me lo vide addosso disse che l’avrebbe desiderato così, in mano le calle, il mio fiore preferito.

Per dopo.
Le mie colleghe erano preoccupate: “Andrà in giro con il vestito da sposa!”
Comprarono due completini davvero eleganti, a pois e l’altro azzurro, il mio colore preferito, una borsetta blu e un paio di sandali bianchi.

Per corredo.
Bicchieri, piatti dipinti a cuoricini, persino le due tazzine di caffè e la macchinetta dipinta con il cuore e due vestaglie da notte da sogno.
In tutto il tempo dei preparativi il direttore della scuola veniva da me in classe dicendomi:
“Mi raccomando maestra Carmelina si sposi una volta sola, non gestisco più la scuola: i bambini e i genitori a preparare i regali, a studiare le tradizioni arabe, so che il giorno del matrimonio, venerdì 9 Maggio (per i musulmani è il giorno festivo), le portano al suo matrimonio!”
La mattina prima, l’8 maggio, esco da casa con la mia caramella targata “Il Bisonte” dicendo di andare ad un convegno, portavo solo un cambio.
I miei genitori mi hanno insegnato l’onestà, invece andavo in una camera ammobiliata con una signora di 91 anni, madre di un maestro (tanto per rimanere in tema scuola), invece andai a scuola a svolgere le mie lezioni. Intanto consegno una lettera ad una amica, una “grande” che godeva la stima anche di mamma e papà.

<< Caro papà, cara mamma,
ho incontrato l’uomo della mia vita, per lui ho deciso di abbandonarvi. Non sono venuta meno ai vostri insegnamenti e ai vostri principi in cui credo, parto! Porto solo lo stretto necessario e se vorrete non riconoscermi più come figlia sappiate che non tornerò indietro.>>

Raccomando ad Anna di telefonarmi per informarmi dell’esito della lettera e mi ritiro nella casa in via Ghibellina aspettando che arrivino le 20 accanto al telefono per sapere gli esiti della spedizione.
Io e Tina sedute al telefono ad aspettare, passano le ore, nulla, io che tremo e dico vedrai papà l’ha uccisa così ho rovinato due persone, invece Tina risponde: “No, no conoscendo tuo padre e la sua nobiltà d’animo ti dico che l’ ha invitata a cena” io che insisto sul no.
Arriva la telefonata, è dopo mezzanotte: “Ma Anna che fai, perché mi chiami così tardi?” “Perché tuo padre dopo che ha letto la lettera mi ha invitata a cena e non potevo mica dirgli scusi telefono…”, quel tempo non esistevano ancora i cellulari.
Ha detto tuo padre che domani verrà.
Il giorno dopo vedo papà, lui puntuale.
L’uomo della mia vita, in ritardo,.
Papà mi abbraccia: ”Non ti preoccupare, ti riprendo io!”
Sayed arriva all’ultimo tuffo, aveva ritardato per le calle, una scusa, lui arrivava sempre in ritardo.

Sala rossa
9 maggio 1986 sarebbe divenuto il giorno della festa europea, l’inno alla gioia di Bethoveen.

Foto con i miei alunni.
A Palazzo Vecchio nel chiostro col puttino del Verrocchio. Penso che ho io il primato degli invitati più giovani, dato che erano alunni delle elementari, tantissimi, elegantissimi e con il lancio del riso e di petali perché loro le avevano studiate con i genitori, con le maestre le usanze, volevano rendere onore a lui ed a me.
Papà preoccupato mette in tasca a me un milione e uno a lui. Nobile tuo padre non ha dato due milioni a te, li ha dati uno a lui uno a te. Io che consegno tutto a lui determinando il passaggio di amministrazione da mio padre al marito: io per la pratica sono stata sempre un disastro.

Ristorante”Pepe verde”
Al mercato di San Lorenzo, lasciato libero per noi …matrimonio di scuola di …amore tra petali e riso non c’è nessuna uguaglianza lontani nel fisico, negli occhi, nel modo di interpretare la vita, la religione, lui non mangia maiale, io ne vado pazza. Avevamo perso una splendida opportunità di dialogo. Chi aveva sbagliato?
Riusciva a farmi ridere sempre, mi attraeva il suo portamento, il suo fisico statuario.
Mai insieme nella cultura, invece e nella tempesta coinvolti i nostri corpi.
Chi, e perché abbiamo sbagliato?

Tu, Io..


Una giornata d’azione: con Maria Bindi ( non potrei contare gli anni della nostra profonda, sincera, disinteressata amicizia, so solo che quando c’è bisogno lei c’è, è al mio fianco ) dicevo in azione con la sua auto, appena arrivata allo studio di una “grande” artista, donna di grande spessore professionale e umano, lei che appartiene alla generazione di artisti Ciardi Duprè che ha abbellito, arricchito i nostri paesaggi riuscendo a parlare al cuore… Appena giunte per cercare di caricare. quella montagna deforme-informe di sacchetti contenenti soprattutto indumenti e chincaglierie-ornamenti
“.. che macchina ha tuo marito?”
come Maria, spaventata da quel disordine, stava pensando all’auto di lui per chiedergli aiuto? Non ho il tempo per esprimerle questa mia supposizione che aggiunge:
“ è passato ora...”
La mia fuga metodica e faticosa era dunque fallita? Tutto inutile; ora mi avrebbe colpita e messa k.o. , era giunto il mio momento, la paria aveva deciso di tagliare il filo, pazienza per me, ma per Maria no, non doveva succederle nulla, era venuta per aiutarmi non per condividere una tragedia.
Ferme immobili. Lui è già al mio fianco.
“Che cosa hai deciso?”
“Di non tornare mai più con te.”
Lui che con un tono di voce che non lascia trasparire emozioni, come se facesse una dichiarazione di fronte ad un pubblico ufficiale:
“Ti amo, io ti amo.”
Occhi negli occhi penetranti, due ore e quindici di conversazione durante la quale io piango, lui che sostiene la tesi senza implorare, senza cedere di tono terminando con: “Dammi questa carta da giocare”
“Verrò a prenderti stasera, dimmi dove”, ho appena il fiato di dirgli.
Ripercorro con lo sguardo le opere dello studio create da Amalia: da qualche mese ogni mattina all’alba mi piaceva soffermarmici, godere delle linee delle sue sculture, dei colori dei suoi dipinti, del segno dei disegni; tutte quelle opere mi parlavano d’amore, avevano le “ali” per volare, vivevo in quello studio; attrazione, amore, armonia, bellezza, tanto da poter cominciare ogni giornata serena anche se… stavo fuggendo dall’uomo che avevo profondamente amato.
Amalia Ciardi Duprè mi aiutava, apriva il mio cuore alla speranza. Maria che ritorna a casa, io che ceno con Amalia: erbette, patatine, profumi..anche in cucina lei è creativa.
La passeggiata notturna con Sayed è per me lunghissima, sono allo stremo delle mie energie.. quasi non riconosco l’auto, quante cose avevo rimosso di lui!! Lui che era diventato il mostro di cui avevo paura, dal quale dovevo fuggire.
“Se sarà contento senza di me che lo sia, quando un uomo ed una donna non si riconoscono è inutile restare e chiedere spiegazioni.”
All’apertura della porta di casa il mio sguardo va alla libreria dove compaiono buchi vuoti.
Nadia che vedendomi dichiara:
“Papà ma che hai fatto? Hai raccattato la mamma per la strada?”
“Vostra madre è tornata per sempre”.
Il tono di voce di Sayed non lascia trasparire emozioni-sensazioni, è neutro, forse è una sua sicurezza interna raggiunta in questi giorni, frutto di una revisione?
Provo ad accennare delle domande..
“Dove sono le mie cartelle, i libri..”
“Non puoi farmi domande. Non possiamo farci domande altrimenti non ce la faremo mai a ricostruire il nostro rapporto: la pagina è bianca.”
Anche io in quell’istante ho la convinzione, la certezza, che non posso e non potrò fare domande; se vogliamo ricominciare dobbiamo comportarci come se ci conoscessimo ora. La pagina doveva essere bianca, vergine.
..Sayed una domanda devi concedermela:
“Perché solo ora mi dici Ti amo?”
“Non mi sono accorto di amarti finchè non te ne sei andata. Quando tu non c’eri non dormivo più, questa casa era vuota…”
… così diversi?
“Ti ho amato immensamente Sayed, ora tocca a te..”

“Non abbiamo altre strade che quelle dell’Amore.”
STESURA BREVE
inquadrare yvonne che fa la vetrata dedicata alle 4 stagioni è enorme e dovrà sostituie i vetri rotti dell' ex convento da lei trasformato in studi e museo permanente il lavoro è armonia di colori e di forme e indica nel trascorrere del tempo le stagioni ci sarà inserito un orologio funzionante che segna il tempo

la nostra storia è nel tempo quindi mentre ferve il lavoro

una lettera viene consegnata i contenuti precisi non esitono piu' mio padre però so che la conserva er dirmi la vuoi vedere ora come se quella lettera fosse un pugnale e per i miei genitori allora lo fu le mie parole li uccisero dentro
è una lettera d'amore dove dico ai miei genitori che avendo trovato l'uomio della mia vita e pur avendo sempre seguito i loro insegnamenti decido di lasciare la casa dove ho vissuto 33 anni e son gli anni di cristo guarda caso da allora...
non ho tolto nulla da casa ne ho sottratto denaro e sono certa del passo che vado a fare tanto da poter accettare anche un loro rifiuto che mi rinneghino tanto io ho trovato la felicità
preparo la mia caramella bisonte,
paola potremmo andare se ce la danno in prestio con appena un cambio perchè a mamma dico che ufficialmente vado ad un convegno è l'8 maggio 1986
la lettera intanto viene da me consegnata ad una amica di cui papà ha grande stima con l'ncarico di consegnarla la sera mentre io vado in via ghibellina al 63 in una camera ammobilita con una anzina signore di 91 anni

raccomando ad anna di telefonarmi appena consegnata la lettera pr saperer che cosa avessero detto i miei genitori
poi la riordiniamo
che cosa mi aveva colito in questo uomo ?
data l'educazione rigida ricevuta e dato che la mia vita girava tutta intorno alla cultura piangevo se prendevo 10-meno
non avevo avuto esperienze e questo uomo giovane bello sempre sorridente mi faceva ridere fu attraente pe me cercavo.... insomma il sesso
la sera io e nonna tina accanto al telefono.... passano le ore nessuna telefonata mi prende la paura che mio padre avesse ucciso anna dopo aver letto la lettera ma tina mi diceva conoscendo tuo padre l'ha invitata a cena io a voglia a ripeterle assurdo .. dopo la mezzanotte arriva la telefonata io che dico ad anna ti sembra l'ora sai tuo padre dopo aver preso visione della lettera mi ha invitata a cena per parlarne ed in piu' ha aggiunto ha detto di dirti che domani ci sarà la mattina grandi preparativi il direttore allora giorni prima mi aveva convocata dicendomi carmelina per favore si sposi una sola volta altrimenti mi svuota la scuola infatti dato che io non potevo parlare del matrimonio con i miei genitori o prendere i soldi tutto era stato preparato dalle colleghe e dai genitori il vestito in prestito i due vestiti per dopo la cerimonia comprati dai genitori e cosi' le scarpe bianche e la borsa i capelli la madre di un mio alunno che è guarda caso un famoso parrucchiere di firenze i fiori tantissimi incredibile e i petali per onorare la tradizione dell' uomo che sposavo e il riso per la nostra tradizione io al settimo cielo

cerimonia lui arriva in ritardo sulla concezione del tempo infatti lo straniero ne aveva una tutta sua mio padre mi abbraccia è arrivato già a palzzo vecchio mi dice che se ni arrivasse mi riprende lui in casa io che scoppio a piangere e gli dico che non farò pe rmia figlia cio' che sta facendo per me intorno a noi i bambini della scuola tutti e elganti con i fiori in mano una matimonio scolastico INSOMMA LA SCUOLA PENSA PAOLA entra a pieno tittolo nel mio matrimonio è la scuola ad aiutarmi e lui lo avevo conosciuto a cuola i facevo la volontaria al centro la pira insegnando italiano a queste persone e
alunno di una mia colLega ma ci ritrovavamo sempe nel salone per la ricrazione ... mio fratello in tutta questa storia intanto gioca un ruolo determinante ho scritto il nociao che narra per filo e per segno quella sofferenza assurda in cui noi 4 ci saimo trovati mia madre addirittua dormiva con cesare per paura all 'ospedale di foligno che ragingevola notte del sabato per tornare la domanica ed il pomeriggionon artivo erchè vedevo lui l'amore pensa andavo con l'ultimo treno pur di no perdere quelle ore con quest'uomo disintossicamento da pscico farmaci perchè cesare si fosse ridotto cosi' lo spiego nel nociao che puoi scaricare da
carmelinablog.blogspot.com
mettendo il nociaio nella casella con la lente d'ingrandimento

ritorniamo al lavoro della vetrata pezzi colorati armonie che si vanno componendo storie di viaggi il lunedi intanto da via ghibellina ci eravamo traferiti in via della stufa dove incominciai ad innamorarmi della campane campane di san lorenzo del duomo una strada stretta umida sotto ci sono i magazzini di frutta e verdura senza finestre solo una del terrazzino che però non si apriva mai pechè se no enrravano i topi che come sai sono nelle cantine sulle verdure e al mattino quel rumore di ruote un topino a dir la verità c'era ed ogni sera al ritorno dal lavoro io che aspettavo su una sedia e lui che con una scopa dava copli alla libreria piena di ibri per caccarlo e lui scappava e allora si dormiva
l'umidità della casa era assurda d'estate quando dicevo che dormivo con la coperta mi chiedevano ma dove vivi' mia madre venuta a trovarmi pianse sua figlia cosi ridotta c i portava la spesa intanto il bagno lo facevo incredibile con una stufina alle spalle di dove mi mettevo l'acqua cose che a rifarle morirei di spavento ma c'era l'amore ed il lunedi' a fare i viaggi per far conoscere l'italia venezia roma portovenere la via dell amore le 5 terre tutte documentate con racconti vivaci belli allegri conosciamo persone artisti che poi ci inviteranno a portovenere sulla calata a trascorrere diverse estati

via della stufa era vicino alla stazione vicina al suo lavoro io invece andavo ad insegnare a scandicci dopo 3 anni in cinta di sara un giorno 1989

tremo tutta avevo avuto un tentativo di scippo a cui avevo reagito e forse la paura era scoppiata tremavo tutta membra braccia non controllavo piu nulla ricovero in ospedale e analisi a non finire nulla e tutto passava intanto e ritornavo in via della stufa ma forse non era piu' salutare stare l' umidità topino

oggi alla fermata chi ti incontro una persona che viveva con il proprietario della casa di via della stufa era infatti un mio carissimo amico poetap ittore che ultimamente ha tentato il suicidio 4 volte ed ora da 20 giorni è in una casa famiglia le persone che stavano con lui hanno dovuto lasciare la casa che sarà venduta dalle sorelle so per una grossa cifra perchè era stata comprata per farci vivere ui e queste 2 pesone segiute dalla usl sai con vieri eravamo moltiamici ero felice con lui tutto quello scrivere poesie fare quadri costituiva un grosso legame un poeta ecellente era ricchissio ha case e ville de una volta mi ricodo mi arrivaron delle rose un fascio enorme...mi ha amato ed io stavo bene con lui poi la vita io i sposo ci allontana non tanto perchè veniva sempre a trovare le bimbe insomma incredibile strera ho incontrato l'amico con cio viveva vieri chissa forse insieme anche se non sposati lui non avrebbe tentato 4 volte il suicidio? dilemmi inutili anche io in ondo voglio lasciarmio andare dopo le gravidanze perdo un occhio ed il dottore mi dise1991 che sare divenuta no vedente mi considera un miracolo vivente ed ogni mattina che apro gliocchi dico anceh per oggi ci vedo poi da diverdi anni il fibroma il tumore beniglo come lo chaima il mio dottore che mi rivcorda che lui non è la madoona e mi puo' fare la grazie ma fondamentalmente paola mi lasco andare vivo quanto dvo vivere e poi...

PEPERONCINO

E' rosso
color del fuoco e di passione
accende le papille gustative e ti fa impazzire
è il re nell' insaporire pietanze di ogni parte del mondo
e, si dice, che protegge dai tumori
è lui il
PEPERONCINO
rosso fuoco di passion.


Lui, il Creatore gli aveva dato una pennellata rossa e l' aveva acceso di calor
cosi formato e dipinto l' aveva dato in dono agli esseri viventi perchè portasse loro il calor del sole e la sorpresa del piccante:
forte, robusto se pur vellutato al tatto, ha attraversato i secoli
facendosi gustar e rigustar.


Quella sera era triste seduta accanto al computer non aveva idee, quando l'occhio di lei cadde su un peperoncino che sporgeva dal tavolo quasi la volesse chiamare: "guardami sorridi son rosso come le tue labbra che posso dar baci ed accender la passione; come le tue labbra che posson pronunciar parole e rallegrare, rassicurare, insegnare, leggere..
Lei si alzò lo prese e comincio' a preparare il piu' buon piatto di spaghetti che avesse mai cucinato l'idea gliela aveva messa lui, il PEPERONCINO rosso fuoco della passione e, al desinar lei non fu piu' sola!

HARD ROCK CAFE

DO
E' amore, è voglia di stare insieme
è HARD ROCK CAFE.

RE
E' immagini, è ritmo
è HARD ROCK CAFE.

MI
E stOria, è futuro
è HARD ROCK CAFE.

FA
E' integrazione, è successo
e' HARD ROCK CAFE.

LA
E' spettacolo, è gusto
è HARD ROCK CAFE.

SOL
E' quando e come lo vuoi tu....

SOSOLLAFAMIREDO.

L'orologio sta segnando l' ora di inizio della storia di HARD ROCK CAFE a FIRENZE!!!!
carmelina rotundo.

Nella belleza del GAMBRINUS

RhYthm- accellerazione
simpatia- attrazione
enigma-rivelazione
suspense- godibilità
sei solo- sei insieme
entusiasmo e coinvolgimento
LOVE ALL SERVE ALL
ACCENDE i TUOI DESIDERI
STIMOLA la TUA CREAZIONE
è EMOZIONE DI TE -IN TE- PER TE
è TOCCO D' ARTISTA nell' AMBIENTE nei CONTENUTI nella MUSICA - nelle IMMAGINI
per renderci FELICI

HARD ROCK CAFE

Piazza della Repubblica irriconoscibile;
sui grandi poster compare ponte Vecchio,la cupola del Brunnelleschi,la sovrasta il DAVID mentre stanno ballando il rock tre musicisti o meglio le loro ombre che ben si armonizzano con i colori dei manifesti caldi e pacati ( forse il riferimento al tre è alle tre grazie?
brulicar di pesone che vanno aumentando ...
c'è quell' aria di attesa, di note
sul palcoscenico si muovono scale ed ancora il brusio della gente
l'inizio di note; la betteria; le corde pizzicate celebrating forty years since 1971
all'interno sul grande schermo campeggia la scritta:
LOVE ALL SERVE ALL
devo aprire bene gli occhi per viverla questo sogno d'inugurazione dove si coniugano storie fiorentine antiche: il Gambrinus che ha acolto il cinema nella gloria e nel declinio, con storie futuribili spaziali di MUSICA e MEMORABILIA nelle luci blu rosse di questo lccale, primo per grandezza in Italia il terzo in ordine di tempo realizzato dopo Roma e Venezia, RIMANGO CATTURATA in pacevole ascolto e gustosità
carmelina

IL CAPPELLO DI PAGLIA DI FIRENZE

Questo ventaglio di paglia
a forma di capppello con fiorellino rosso
mi introduce già nel "tempo-spazio" della farsa musicale che sto per
vedere- ascoltare- godere al teatro del Maggio musicale fiorentino, gremito gremitissimo gente di ogni parte venuta alla prima mondiale
; IL CAPPELLO DI PAGLIA DI FIRENZE.

Si' doveva essere pienamente di suo gradimento quEl capppelllo appeso ad un ramo di un albero e come, le urla della propruietaria e dell' ufficiale Emilio sotto quell' albero, dovevano averlo spaventato quel povero, ignaro cavallo partito dopo la gustosa mangiata, al galopppo.
..ma sarà proprio la scomparsa a determinare la presenza di quel
CAPPELLO DI PAGLIA FIORENTINA,
toRno a ripetere di ottima qualità
ogni atto- ricerca -intreccio, (sempre per rimanere in tema, le trecciaiole facean e fan cappelli) è dedicato a lui IL CAPPPELLO-lei-DI PAGLIA e per lui-lei si salva la sostanza di un amore e si rieece a salvare una altra unone non dimostrando l' infedeltà!

....nel gioco degli amori FADINARD e la sua amata Elena si sposano;
Beaupertuis riabbraccia Anaide che in un gioco di divertenti coincidenze non prive di suspense e temporale, ha in testa il suo
cappello di paglia di Firenze
ritrovato, rifatto... come ?
è l'ora di andare a sciogliere il caso..
IL CAPPELLO DI PAGLIA DI FIRENZE
per una serata che ci lascerà
SORPRESI DIVERTITI e, anche FRESCHI
perchè
IL VENTAGLIO DI PAGLIA, a forma di cappello,
funziona nella nobile arte di offrir refrigerio al
caldo di FIRENZE
che quando c'è, c'è!
se potrete raccontarla questa farsa scritta a quattro mani dall' immortale NINO ROTA con la Madre ERNESTA RINALDI ROTA grandissima pianista, NON AVRETE PERSO UNA BELLA OCCASIONE DI QUESTA ESTATE FIORENTINA CHE VI ATTENDE ancor con altre e altre sorprese.
DA GODERE la mostra di capppelli allestita nel FOYER del COMUNALE con cento e piu' capppelli e srpresa delle srprese meraviglia delle meraviglie il capppello piu' grande del mondo:
alzate lo sguardo
lo vedrete in tutta la sua maestosità e leggerreza e lo avrete sopra la testa una parte importantissima del nostro corpo quella da cui vengono le idee c'è stato proprio un congresso mondiale dedicato al cervelllo..) e, questa idea di riportare in scena
il cappelllo di paglia di Firenze,
è una delle piu' belle e divertenti
resa ancor piu' brillante dai

CANTANTI ATTORI ALLIEVI SCENOGRAFI COSTUMISTI,DI TECNICA DELL' ILLUMINAZIONE che HANNO ARTECIPATO AI CORSI DI MAGGGIO FIORENTINO IN FORMAZIONE e ALLIEVI DELLA SCUOLA dell' OPERA ITALIANA DEL TEATRO COMUNALE di BOLOGNA e per realizzazione messa in scna grazie al contributo del
CONSORZIO
IL CAPPPELLO di PAGLIA DI FIRENZE
partecipante con 11 aziende:
GREVI
MARZI
FRASCONI
INVERNI
TRENDINTEX
DANIELE MEUCCI
LUCA DELLA LAMA
CRISTIANINI
SOPRATTTUTTO...CAPPPELLI
AMATI
MAZZANTI PIEME.
CON L' INVITO A VEDERE- ASCOLTARE QUERSTO CAPOLAVORO ARTISTICO-MUSICALE TETRALE
VOSTRA carmelina

www.magggiofiorentino.com

WORLD CONGRESS of NEUROSCIENCE

Non poteva essere che dinamico, in progresss, scientifico ed artistico, interessantissimo, questo ottavo congresso dedicato alle NEUROSCIENZE.

Quasi una settimana per favorire a Firenze, alla Fortezza Da Basso lo scambio dei risultati della ricerca scientifica riguardanti i settori relativi al cervello e, attraverso le presentazioni, workshop e simposi favorire il confronto e il dialogo per far progredire queste ricerche.
Dallo sviluppo del sistema nervoso nel feto, alle cellule staminali e bioetica fino a giungere alla percezione del dolore, alla memoria ed alle emozioni il tutto coordinato da IBRO Associazione che si dedica, a livello mondiale, alla promozione delle neuroscienze.
IBRO
INTERNATIONAL BRAIN RESEARCH ORGANIZATION, nata nel 1961, riunisce 84 società di 61 Paesi e beneficia della collaborazione di 75.000 neuroscienziati, ha dato prova di grande efficienza e professionalità per l' articolazione delle presentazioni, per la qualità delle ditte espositrici, per un abbinamento che davvero le rende onore, la scienza unita all' arte mettendo a disposizione mille magliette firmate da una artista contemporanea: Maria Antonietta lEMMI,la quale, ha realizzato un orologio ad acquerello su carta Fabriano, che scandisce le ore del giorno e della notte attraverso il risvegliarsi dei fiori, fiori che segnano il battito della natura, dato che fioriscon a diverse stagioni tempi atmosferici.
Un orologio davvero particolare che l' artista ha voluto realizzare ispirata dal grande poeta-scienziato svedese Carlo Linneo.
...e se ci fermassimo a pensare un attimo :
Come facevano i nostri avi a sapere l' ORA?
Il loro rapporo diretto quotidiano, con la natura, il cielo, la terra, il mare, ... era diverso da quello che abbiamo noi chiusi nelle nostre abitazioni .. e il "contatto" li metteva in sintonia con il creato tutto ponendoli in condizione di leggere sulla propria pelle le dimensioni spaziali o/ e temporali che oggi noi sappimmo attraverso la tecnologia ..la dimensione tempo, la quarta dimensione, ha attraversato il pensiero umano da sempre.
Sapere dove -quando siamo è stato e, continua ad essere, uno dei temi piu' avvincenti della scienza e, siccome le neuroscienze, si interessano del funzionamento e degli effetti di certe abitudini sul cervello questa dimensione non poteva sfuggire agli organizzatori.
Ringrazio IBRO e la mia amica artista e mi complimento per questo connubio tra arte e scienza; Galileo è stato scienziato, matematico,fisico, poeta, musIcista...
vi consiglierei di leggere il dialogo dei MASSIMI SISTEMI che porta alla fine una immagine poetica quasi un desiderio dello scienziato di alleviare le sue fatiche mentali e, ritorniamo al cervello, per poi volare e tendere a nuovi esperimenti.
Al congresso si è dibattutto molto sugli effetti negativi di una perdita di sonno che, anche se non nell' immediato, portano danni alla memoria ed all' apprendimento...

Nell' augurare buon lavoro, perchè è ora che viene il bello, calare nella pratica le varie ricerche, agli oltre cinquemila partecipanti, moltissimi i giovani anche alla presentazioni di posters, vi raccomando: per non perdere il timone sappiate trovare l' equilibrio tra scienza ed arte, tra ricerca e silenzio, tra il proporre e l' ascoltare nell' umiltà e nella consapevoleza che la scienza offre non risposte ,ma continue domande e che un punto di arrivo è nello stesso tempo un punto si partena...ad eccelse cose siamo destinati perchè qualcuno ha scritto::
"fatti non doste a viver come bruti, ma per seguire virtude e canoscenza...=
e scusate se era Dante..
...ma ora parlando di cose serie dovrei uscire per questa bella città che nonostante tutto, rimane una meraviglia di bellezza e se permettete indosserò la maglietta con l' orologioa di LINNEO quello con i fiori firmato da una donna, da una grande artista che ha dedicato all' arte le sue energie e che contribuisce al progresso dell' umanità:
Maria Antonietta Lemmi
after LINNEAEUS' flower clock
dimeticavo la lingua ufficiale del convegno è stata l'inglese e, piu' vado avanti negli anni, piu' devo dire che piu' la amo e mi rendo conto che è la lingua della scienza..o no? Il primato al tempo di Roma capitale è spettato al latino la scritta sulle due magliette lo testimonia, poi si è parlato spagnolo, francese......
ai posteri la risposta perchè in verità per ora ci sono solo domande e lunghi percorsi da fare .....il lavoro è duro e per fortuna cl sono i fiori e chi pensa a dipingerli per un congresso scientifico.
Se non facessi il mio lavoro di giornalista con grande goia e desiderio di
dialogo-confronto avrei già smesso da lunga data;
l' ape che si posa di fiore in fiore lo fa con estrema leggiadria,..e con questo atto perpetua la vita: bellezza attrae conoscenza, la conoscenza pretende piacere leggiadria per veicolare conoscenza e promuovere avanzamenti
ricordiamo per sempre cio' che ci è piaciuto e lo star bene in un luogo è determinato dalle persone che vi operano.. se è vero che ognuno puo' dare il suo contributo favoriamone l' accoglienza primo step di una buona riuscita di qualsiasi attività od evento, o esposizione che si voglia.
vostra carmelina

A SIMON

Nel battito di una carezza dell' ala di un Angelo, hai lasciato questa dimensione terrena tu, Simon grande nella tua semplicità ed umiltà.
Parlare con te, incontrarti è stato sempre ed ogni volta, un piacere, attento alla dimensione sociale e culturale della città di Firenze, a cui eri approdato lasciando la tua terra natia, il Peru, Paese che descrivevi nelle sue bellezze naturali per infondere agli altri quel desiderio di conoscerlo, di venire a vederlo: le alte vette di Mucio Piciu dove, dicevi tu, si tocca il cielo.
Sei stato un personaggio delle piazze fiorentine: tra San marco e la SS. Annunziata non era difficile trovarti a pulirle con la paletta e la scopa come nell' atto di rimettere a posto casa, si' perchè la tua casa era la città tutta; amore e rispetto per le persone prima di tutto e per le cose hai sempre dimostrato.
Firenze perde un grande vissuto nella semplicità che ha amato molto .
Per Toscana Oggi c'è stato un filo diretto con la rubrica da te creata, da quasi 20 anni, in cui parlavi-commentavi di cultura e di arte, di fatti quotidiani e di grandi avvenimenti, l' avevi creata nella tua lingua madre, lo spagnolo mi hai sempre detto, per tutta la comunitò di lingua spagnola residente a Firenze, perchè si potessero sentire un po' come a "casa"; molto attiva anche la collaborazione al quadrimestrale Aghi di pino dell' associazione Lib(e)ramente Amici della BiblioteCaNova Isolotto si' perchè l' altro tuo grande amore sono stati i libri che potravi anche in dono.
A te la nostra gratitudine nella gioia di averti avuto con noi e fra di noi dicendoti, con le mani giunte in preghiera, che ci manchi e ci mancherai..
A noi comuni mortali c' è dato solo di transitare su questa terra.

Dedicato ad un grande essere umano che ha scelto la dimensione della semplicità e dell' amore nel vivere e che ha agito proteso verso l' integrazione tra popoli diversi nella consapevolezza che rafforzando le proprie radici-identità e aprendosi al dialogo, in questo caso tra mondo di lingua spagnola e comunità italiana, possiamo arricchirci e dare insieme un contributo al progresso dell' intera umanità

grazie tua carmelinam rotundo

lunedì 18 luglio 2011

FIORI e BLU



FIORI E BLU immagini che saranno come la costante dei miei scrtiit di questa estate li ho scelti iprimi perchè profumano di AMICIZIA che è un valore aggiunto alla vita
il blu perchè ha contrssegnato momenti di dialogo della rivista che dirigo ART ART con i soci ed oltre

E' BELLO PENSARE AI FIORI questi disegnati da MARIA ANTONIETTA LEMMI non solo bellissimi profumati.....

E' bello pensare al BLU
il primo capolavoro profuma di amicizia ed io ho la fortuna anche di poter indossare la maglietta che lo riporta e donata ai partecipanti del convegno mondiale IBRO in una unione che conferma la ricchezza di scambi tra arte e scienza, Galileo è stato poeta, matematico fisico, musicista oltre che grandissimo scienzato e maestro nell' arte sua, mi piace ricordare che il "Dialogo dei Massimi Sistemi" allla cui lettura ho dedicato la scorsa estate termina con una immagine poetica ...

la seconda immagine ci riporta all' attivismo di tutti quelli che fanno parte di ART ART e che son sempre di piu'...

IL BATTITO DELLA NATURA

I movimenti dell' onde


che è movimento di idee insieme per andare oltre...
se non ci fosse stato il coraggio di moLti saremmo fermi non avremmoo scoperTo il fuoco, la ruota, la stampa, altre terre...non avremmo posto piede sulla luna ,
insiem per portare e mettere in dialogo le idee questo
il mio invito
a voi tutti di ART ART aiutiamoci collaboriamo per una rivista in progress

INSIEME

Le storie vere che sembrano sogni





tutti hanno contribuito a rendere incredibile questa giornata daora un messaggio d' amore sarà letto dai passanti del mondo


Alla festa al CORPO GENERALE non son mancate le gustosità tra cui PROSECCO BRESSAN offerto Daniele Bressan con etichetta storica e
gli UNICI i BIBANESI mille assaggi son giunti alla sede della Misericordia in piazza del DUOMO da parte di Francesco Dalla Colletta e Francesco DA Re


il grupppo mitico delle Sorelle della Misericordia

10 dicembre che meraviglia





si rinnovano emoioni tanti gli artisti che hanno donato una loro opera ispirata alla frase
FELICE PEZZANO sta presentando il suo lavoro affermando:
" quando ha sentito la frase la volevo gridare"
e ,questo capolavoro: la cupola il campanile sul verde della speranza sul bainco della purezza tutto uno: grido e colore in un quadro materico di grande impatto emotivo






alcuni dei doni offerti alla cerimonia degli AUGURI della MISERICORDIA, doni rimasti in esposizione per piu' di un mese alla sede

in piazza del Duomo















il ritratto è opera di silavano campeggi il disegnatore dei catelloni cinmatografici il disegnatore delle grandi dive.
scrivendo la frase





con la penna VISCONTI