giovedì 13 aprile 2023

LUCA Signorelli mi colpisce

   Sarà stata  l'illuminazione, l'universo cromatico delle opere, la ricchezza del "moto" delle figure  a calamitare  il mio sguardo che  istintivamente  è portato ad ammirare e rimirare queste grandi anche  per dimensioni opere vere e proprie enciclopedie di maestria pittorica!  

11 oli-tempere su tavola  capolavori  che prendono vita  dall'ngegno del grande Signorelli nella  sua fiorente bottega  a Cortona,  botteghe laboratorio di addestramento di sperimentazione  dove i giovani sotto la giuda del Maestro sperimentavano   diremmo oggi le moderne star up,  rivivono  illuminate  nella sala Signorelli del museo diocesano di Cortona  in occasione  della ricorrenza  dei 500 anni dalla mortedel pittore nato a Cortona intorno al 1450  e formatosi alla bottega di Piero della Francesca. Pittore  di talento impegnato in molte committente  tra città di Castello, Loreto, Firenze, Roma, Orvieto.

 della sua bottega  per ricordare il quarto centenario della morte di Luca il comune di Cortona il reverendo Capitolo della cattedrale  promossero la pinacoteca  Signorelliana il capitolo acconsenti che  le migliori opere del Signorelli venissero a confluire nella chiesa superiore di Gesù oramai adibita a battistero della cattedrale  con questa raccolta inaugurata  11 ottobre del 1925 la città di Cortona rese omaggio al suo illustre 

 

Mi soffermo come incantata -incatenata  su la Comunione degli apostoli olio su tavola 234x220  in cui  Signorelli propone in maniera del tutto originale l'iconografia del ultima cena Gesù infatti in piedi distribuisce l' Eucarestia   agli Apostoli disposti ai suoi lati in due gruppi di sei.

 Allegoria  dell'Immacolata concezione e profeti olio su tavola  cm 217X163 commissionata nel 1521 dal Confraternita laicale  del Buon Gesù la tempera su tavola 270x240  Compianto del Cristo morto  dove leggenda e storia si incontrano  in quanto nel 1502 mentre Luca  lavorava  nella cappella di San Brizio nel duomo di Orvieto ricevette la notizia della morte del figlio Antonio, nel fiore dell'età ed avviato alla stessa carriera del padre, durante la peste che infuriava proprio a Cortona  il padre, recatosi al cospetto del figlio,

fece spogliare il cadavere e "con grandissima constanza d'animo, senza piangere o gettar lacrima lo ritrasse, per vedere sempre che volesse, mediante l'opera delle sue mani quella che la natura gli aveva dato e tolto la nimica fortuna" (edizione del 1568).

Il soggetto sarebbe stato poi usato nel Compianto per la chiesa di Santa Margherita di Cortona, che stilisticamente è vicino agli affreschi orvietani; a fine dell'anno Signorelli ne affrescò una copia autografa sempre nel Duomo di Orvieto. 

Non è detto comunque che l'aneddoto sia vero, soprattutto nel quadro dell'esaltazione ideale della vita degli artisti nell'opera vasariana, soprattutto trattandosi del pittore che, nel suo disegno letterario, era destinato a prefigurare la vicenda del "divino" Michelangelo

Descrizione e stile

La tavola è ambientata ai piedi della croce, con un nutrito gruppo di personaggi raccolti attorno al corpo appena deposto di Gesù, sdraiato in terra e sostenuto dalla Madonna svenente, da una donna che gli bacia la mano e dalla Maddalena che gli sorregge le gambe allargando le braccia in un gesto di disperazione. Tutt'intorno si vedono le pie donne, Giovanni apostolo che incrocia le mani in un triste lamento e due uomini che discorrono tenendo i chiodi e la corona di spine. In primo piano si vedono un teschio, tipico memento mori del Calvario, e un martello usato per inchiodare Gesù. Alcuni dettagli macabri accrescono l'intensità espressiva della scena, come il rivolo di sangue che cola dalla base della croce.

Sullo sfondo, ai lati della tipica apertura paesistica di una città affacciata su un lago, si svolgono le scene della Crocifissione e della Resurrezione.

L'opera mostra un "drammatico affollamento" con un concerto espressivo di emotività nei personaggi che lascia comunque campo a qualche divagazione narrativa (i due uomini coi simboli della Passione), e alla curiosità psicologica nel campionario di atteggiamenti e attitudini dei personaggi raccolti attorno al corpo esanime di Cristo. Si va dalla tristezza alla disperazione, dalla preoccupazione all'angoscia, dall'accettazione allo stupore. 

Una certa sovrabbondanza è legata alle decorazioni dorate, soprattutto dei sontuosi abiti, che puntualizzano la disponibilità di Signorelli a incedere in operazioni di "esibizionismo artigiano"[1] per accontentare il gusto della committenza di provincia.

Predella

L'opera è dotata di predella, raffigurante quattro episodi degli eventi anteriori alla Passione: Orazione nell'orto, Ultima cena, Cattura di Cristo e Flagellazione. In queste tavolette lo stile è più sbrigativo, 

es. La Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, in occasione del quinto centenario della morte di Luca Signorelli, è lieta di presentare, martedì 11 aprile 2023 - ore 11:00, al Museo Diocesano di Cortona, Luca Signorelli e «la grazia della invenzione», attraverso il nuovo allestimento della sala dedicata al pittore. Il progetto di  valorizzazione, autorizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, per custodire e rendere fruibile al visitatore questo patrimonio pittorico di rilevante importanza, avviato lo scorso anno e guidato dalla dottoressa Serena Nocentini, direttrice dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi, è stato possibile grazie al contributo dei fondi dell'8permille e di Opera Laboratori.

 


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